La terribile ombra d’un invisibile Potere fluttua
in mezzo a noi, benché non vista – e visita
questo svariato mondo con incostante ala,
come le brezze dell’estate che strisciano di fiore in fiore.
Come raggi di luna che dietro una montagna fitta di pini scrosciano,
visita con sguardo incostante
il cuore e il volto di ogni uomo;
come colori e armonie la sera,
come nuvole disperse nel chiarore delle stelle,
come il ricordo d’una musica fuggita,
come qualcosa che per sua grazia possa
essere cara, e tuttavia più cara per il suo mistero
Shelley, Inno alla bellezza intellettuale
Il Meccanismo: come l'”ordine” basato su regole inventate sta scendendo verso la barbarie
Mentre l’Organizzazione del Terrore Nord Atlantico celebra il suo 75° compleanno, portando il motto di Lord Ismay a livelli sempre più alti (“tenere gli americani dentro, i russi fuori e i tedeschi giù”), quella spessa tavola di legno norvegese che si atteggia a Segretario Generale ha proposto un’allegra “iniziativa” per creare un fondo di 100 miliardi di euro allo scopo armare l’Ucraina nei prossimi cinque anni.
Tradotto, per quanto riguarda il fronte cruciale dello scontro NATO-Russia: uscita parziale dell’Egemone – già ossessionato dalla prossima guerra per sempre contro la Cina; entrata in scena dell’eterogenea accozzaglia di chihuahua europei straccioni e deindustrializzati, tutti profondamente indebitati e per la maggior parte impantanati nella recessione.
Qualcuno con un QI superiore alla temperatura ambiente nel quartier generale della NATO ad Haren, a Bruxelles, ha avuto l’ardire di chiedersi come sarebbe possibile raggranellare una tale fortuna, dato che la NATO non ha alcuna leva per raccogliere fondi tra gli Stati membri.
Dopo tutto, gli europei non saranno mai in grado di replicare la collaudata macchina riciclatrice di soldi degli Egemoni. Per esempio, supponendo che il pacchetto di 60 miliardi di dollari proposto dalla Casa Bianca per l’Ucraina venga approvato dal Congresso degli Stati Uniti – e non lo sarà – almeno il 64% del totale non arriverà mai a Kiev: sarà riciclato all’interno del complesso industriale-militare.
Ma la situazione si fa ancora più distopica: Norwegian Wood, sguardo robotico, braccia che si agitano, crede davvero che la sua proposta non implicherà una presenza militare diretta della NATO in Ucraina – o nel Paese 404; qualcosa che è già un dato di fatto sul terreno da un bel po’, a prescindere dalle sibilanti isterie guerrafondaie di Le Petit Roi a Parigi (Peskov: “Le relazioni Russia-NATO sono scese ad un confronto diretto”).
Ora, allo spettacolo dei letali cartoni animati sul fronte del NATOstan, in Asia occidentale si aggiunge l’esibizione delle portaerei dell’Egemone, che intanto porta a livelli indescrivibili il suo progetto di massacro/soffocamento su scala industriale a Gaza – l’olocaust0 meticolosamente documentato e osservato in un contorto silenzio dai “leader” del Nord globale.
La relatrice speciale dell’ONU, Francesca Albanese, ha riassunto correttamente il tutto: l’entità affetta da psicopatologia biblica “ha intenzionalmente ucciso i lavoratori del WCK in modo che gli sponsor si ritirassero e i civili di Gaza potessero continuare ad essere tranquillamente affamati. Israele sa che i Paesi occidentali e la maggior parte dei Paesi arabi non muoveranno un dito per i Palestinesi“.
La “logica” dietro l’attacco deliberato a tre riprese al convoglio umanitario, chiaramente riconoscibile, di operatori che alleviavano la fame a Gaza, era quella di far sparire dalle notizie un episodio ancora più orrendo: il genocidio all’interno di un genocidio dell’ospedale al-Shifa, responsabile di almeno il 30% di tutti i servizi sanitari a Gaza. Al-Shifa è stato bombardato, incenerito, causando l’uccisione a sangue freddo di oltre 400 civili, in molti casi letteralmente schiacciati dai bulldozer, tra cui medici, pazienti e decine di bambini.
Quasi contemporaneamente, la banda degli psicopatici biblici ha completamente sventrato la Convenzione di Vienna – una cosa che nemmeno i nazionalsocialisti storici avevano mai fatto – colpendo la missione consolare/residenza dell’ambasciatore iraniano a Damasco.
Si è trattato di un attacco missilistico contro una missione diplomatica, che gode dell’immunità, sul territorio di un Paese terzo, contro il quale la banda non è in guerra. E per di più causando la morte del generale Mohammad Reza Zahedi, comandante della Forza Quds dell’IRGC in Siria e Libano, del suo vice Mohammad Hadi Hajizadeh e di altri ufficiali, per un totale di 10 persone.
Traduzione: un atto di terrore contro due Stati sovrani, Siria e Iran. Equivalente al recente attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca. La domanda inevitabile risuona in tutti gli angoli delle terre della Maggioranza Globale: come possono questi terroristi de facto farla franca con tutto questo, ancora e ancora?
I fili del totalitarismo liberale
Quattro anni fa, all’inizio di quelli che in seguito ho definito i “Raging Twenties“, iniziavamo ad assistere al consolidamento di una serie di concetti intrecciati che definivano un nuovo paradigma. Stavamo acquisendo familiarità con nozioni come circuit breaker, ciclo di feedback negativo, stato di eccezione, necropolitica e (pseudo ndr) neofaxismo ibrido.
Con l’avanzare del decennio, la nostra situazione potrebbe essere alleviata da un duplice barlume di speranza: la spinta verso il multipolarismo, guidata dalla partnership strategica Russia-Cina, con l’Iran che gioca un ruolo chiave, unito alla totale rottura, in diretta, dell'”ordine internazionale basato sulle regole”.
Tuttavia, affermare che la strada da percorrere sarà lunga e tortuosa è la madre di tutti gli eufemismi. Quindi, per citare Bowie, l’ultimo, grande esteta: dove siamo adesso? Prendiamo questa analisi molto acuta del sempre coinvolgente Fabio Vighi dell’Università di Cardiff e modifichiamola ulteriormente. Chiunque applichi il pensiero critico al mondo che ci circonda è in grado di percepire il collasso del sistema.
Si tratta di un sistema chiuso, facilmente definibile come totalitarismo liberale. Cui bono? Lo 0,0001%.
Non c’è nulla di ideologico in questo. Seguiamo il denaro. Il ciclo di retroazione negativa che lo definisce è in realtà il ciclo del debito. Un meccanismo criminalmente antisociale tenuto in piedi da – che altro – una psicopatologia, acuta quanto quella esibita dai genocidi biblici in Asia occidentale. Il meccanismo è messo in atto da una triade.
- L’élite finanziaria transnazionale, le superstar dello 0,0001%.
- Subito sotto, lo strato politico-istituzionale, dal Congresso degli Stati Uniti alla Commissione Europea (CE) di Bruxelles, nonché i “leader” delle élite compradore del Nord e del Sud del mondo.
- L’ex “intellighenzia”, ora essenzialmente composta da funzionari stipendiati, dai media al mondo accademico.
Questa ipermediatizzazione istituzionalizzata della realtà è, di fatto, il Meccanismo. È questo meccanismo che ha controllato la fusione della “pandemia” prefabbricata – completa di ingegneria sociale hardcore venduta come “blocco umanitario” – in, ancora una volta, guerre per sempre, dal Progetto Genocidio a Gaza all’ossessione della russofobia/cancella cultura insita nel Progetto Guerra per Procura in Ucraina. Questa è l’essenza della Normalità Totalitaria:
il Progetto per l’Umanità delle “élite” dell’Occidente collettivo, spaventosamente mediocri e autoproclamatesi Grande Reset. Ucciderli dolcemente con l’intelligenza artificiale.
Un vettore chiave dell’intero meccanismo è l’interconnessione diretta e viziosa tra l’euforia tecno-militare e il settore finanziario iper-inflazionato, ora in balia dell’IA. Si tratta, ad esempio, di modelli di IA come “Lavender“, testati sul campo nel laboratorio del campo di sterminio di Gaza. Letteralmente: intelligenza artificiale che programma lo sterminio degli esseri umani. E sta accadendo, in tempo reale. Chiamatelo Progetto Genocidio IA.
Un altro vettore, già sperimentato, è insito nell’affermazione indiretta della tossica Medusa Ursula von der Lugen: essenzialmente, la necessità di produrre armi come vaccini Covid.
Questo è il fulcro di un piano per utilizzare i finanziamenti dell’UE da parte dei contribuenti europei per “aumentare il finanziamento” di “contratti congiunti per le armi”. Si tratta di una conseguenza della spinta della von der Lugen a produrre i vaccini Covid – una gigantesca truffa legata alla Pfizer per la quale sta per essere indagata e probabilmente smascherata dalla Procura dell’UE. Con le sue stesse parole, parlando della proposta di truffa sulle armi: “L’abbiamo fatto per i vaccini e per il gas”. Chiamatela “Armonizzazione dell’ingegneria sociale 2.0″.
In mezzo a tutta questa vasta palude di corruzione, l’agenda dell’Egemone rimane abbastanza palese: mantenere la sua egemonia militare – in diminuzione – prevalentemente talassocratica, a prescindere da tutto, come base per la sua egemonia finanziaria; proteggere il dollaro statunitense; e proteggere quei debiti incommensurabili e impagabili in dollari statunitensi.
E questo ci porta al pacchiano modello economico del turbocapitalismo, venduto dai media collettivi dell’Occidente: il ciclo del debito, il denaro virtuale, preso in prestito senza sosta per far fronte all'”autocrate” Putin e all'”aggressione russa”. Questo è un sottoprodotto chiave della cruda analisi di Michele Hudson sulla sindrome FIRE (Finance-Insurance-Real Estate).
Entra in scena l’Uroboro: il serpente che si morde la coda. Ora la follia intrinseca del meccanismo porta inevitabilmente il capitalismo da casinò a ricorrere alla barbarie. Una barbarie senza limiti, del tipo Crocus City Hall e del Progetto Genocidio di Gaza.
Ed è così che il Meccanismo genera istituzioni – da Washington a Bruxelles ai centri del Nord globale fino alla genocida T.A. – ridotte allo stato di assassini psicotici, alla mercé della Grande Finanza/FIRE (oh, che favolose opportunità immobiliari sul mare disponibili nella Gaza “libera”). Come possiamo sfuggire a questa follia? Avremo la volontà e la disciplina di seguire la visione di Shelley e di evocare, in “questa vasta valle di lacrime”, lo spirito trascendente della bellezza, dell’armonia, dell’equanimità e della giustizia?
Scritto da Pepe Escobar
Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. È possibile seguirlo su su Telegram.
Fonte: strategic-culture.su
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org. Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle de "Lo Schiaffo 321".
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