FRATELLI D'ITALIA - LA CAPITANA ED I SALERNITANI TENTANO DI AFFONDARE LA DESTRA IRPINA?
A quanto pare seguendo la rotta dei Fratellini Salernitani c'è il rischio, concreto, di affondare per la Destra in Irpinia.
In un momento in cui la vita politica avellinese vive una fase traumatica a causa delle vicende giudiziarie che hanno investito l'ex sindaco Gianluca Festa e dinanzi all'arrivo di dinamiche ultra favorevoli al Destra Centro, la barca degli esponenti nazionali di FdI Salerno naviga a vele spiegate sulle strategie per le prossime amministrative di Avellino, usando (come da mesi accade) la fedelissima granata, Ines Frungillo, presidente provinciale dei Fratellini Irpini.
L'aspirante Europarlamentare, per accomodare il progetto culinario dell'impepata di cozze politica, coltivate nella parte poco sana del mare di Salerno, vorrebbe sostituire le pietanze genuine della terra d'Irpinia con quelle Salernitane. Infatti, Ines tenta in tutti i modi di impedire la costruzione di una coalizione di Centro Destra che stava convergendo su un nome di squisita genuinità politica come Rino Genovese.
Ma il disordine strategico della Frungillo (che oramai è convinta di superare Messner nella scalata dell'Everest) è in evoluzione continua, come testimoniato dalla stampa locale.
Così, mentre la Sinistra gode al masochismo della Destra, la signora Frungillo, tra la contentezza dei Salernitani, che da sempre navigano per conto loro e non per la crescita della Destra Irpina, ha deciso di portare la nave Fiammista a schiantarsi contro gli scogli delle imminenti comunali di Avellino. Una rappresentazione, teatrale e politica, vista e rivista mille volte in passato, orientata magari ad un nuovo commissariamento provinciale, utile per reggere gli equilibri tra le storiche fazioni.
La Meloni d'Irpinia sta virando contro la scogliera grazie all'opzione sacrificale di Modestino Iandoli Sindaco. L'apprezzato storico e buon militante della vecchia guardia, targata Aenne, che potrebbe bruciarsi a priori per poi regalare, paradossalmente, proprio alla Presidente una delusione emotiva ed una figuraccia abnorme.
Intanto i primi risultati dello sfracello destroide, come da previsione, sono già sotto gli occhi di tutti ed erano inevitabili, soprattutto dopo il congresso vinto dalla Meloniana, grazie ad una alleanza strategica, salvando l'ala identitaria composta da Giovanni Candela e Camerati, frutto di un impasto insipido tra i Petittiani ed i figli di Pontecagnano.
Ovviamente la signora Frungillo cerca di giustificare la "rotta salernitana" tramite l'esaltazione nel presentarsi con il proprio simbolo e di appartenere a quella comunità ideologica intramontabile che per ironia della sorte proprio lei ha messo in secondo piano durante la sua nebulosa carriera politica tra partiti vari che vanno dal fallimentare "Italiani nel mondo" di De Gregorio alla segreteria politica di Forza Italia dei tempi andati di Cosimo Sibilia.
Ma l'attrazione del 30% del partito della Meloni l'ha folgorata, e per rivincita verso se stessa, decide di ritornare alla sua prima dimora e lo fa imitando perfettamente il Marchese del Grillo: "io sono io e voi non siete nessuno".
Si candida al congresso scavalcando una parte della base militante, vince con l'alleanza sopracitata, inizia a fare la Federale senza mai consultare nessuno o solo i fedelissimi del supermercato. Diventa frenetica nei messaggi alla stampa, parlando quasi sempre come se fosse già seduta sugli scranni parlamentari, beccandosi anche i dubbi dei giornali di Sinistra che gli fanno notare la mancanza di attenzioni nei riguardi del Capoluogo e alla fine si ritrova la candidatura alle europee che rappresenta il giusto premio all'ubbidienza dei registi di turno.
Ovviamente, la fritturina di pesce finale non manca mai e a supportare in primis questo capolavoro politico in salsa Mishimiana è l'Onorevole Cirielli, il quale la difende nell'immediato con un articolo, dato, alla velocità della luce, in pasto alla stampa.
Ma tolto ciò, Cirielli si prepara alla battaglia delle battaglie visto che anche lui, ultimamente, non naviga in acque sicure. I mugugni dei militanti campani verso il suo modo di amministrare il partito, in versione feudale, iniziano a farsi sentire.
Cresce, per di più. la diffidenza tra i tanti Irpini con la Fiamma nel cuore che mal digeriscono le intromissioni continue da parte dell'Onorevole, capaci di far apparire Avellino come un semplice mozzo agli ordini di Salerno. Le spine politiche per Cirielli non finiscono qui, soprattutto dopo alcune dichiarazioni riguardanti la guerra in Ucraina, che secondo voci interne, hanno provocato una discreta irritazione della Giorgia (inter)nazionale.
Con questa "rotta che ha rotto" il caro Cirielli potrebbe ricevere uno schiaffo politico ben assestato, simile al risultato del Congresso Provinciale di FdI, dove la sua candidata si classificò in coda a causa delle scarse preferenze racimolate.
L'unica cosa buona, ahinoi, in questo disastro futuro è il probabile harakiri elettorale nella corsa al Comune dell'ex Sindaco Festa, perché la scoppola ai piedi di Montevergine potrebbe essere talmente ampia da trascinare nell'abisso tutti coloro che ostacolano di continuo, speriamo involontariamente, la crescita della Destra Irpina pronta a governare ovunque.
Insieme alla capitana Ines e al comandante Cirielli potrebbe inabissarsi pure l'ex commissario Iannone, il quale ha lasciato la Destra Irpina piena di fratture interne e fritture esterne, dimostrando che la Presidente del Consiglio, cresciuta in Azione Giovani, ha perfettamente ragione quando dice che c'è un impellente bisogno di sferzare ed educare la sua classe dirigente - aggiungiamo noi - per difendere la Patria con il sorriso sulle labbra, l'etica nel cuore ed il coltello tra i denti.
In attesa di sviluppi in merito, invitiamo tutti alla riflessione e al dialogo costruttivo per il bene di un'Area che potrebbe essere l'ago della bilancia per la vita della Nazione.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
Nessun commento:
Posta un commento