domenica 3 marzo 2024

La bufala di Costantino, l'acqua miracolosa del Partenio e la falsificazione della storia occidentale (prima parte) | perle

La bufala di Costantino, l'acqua miracolosa del Partenio e la falsificazione della storia occidentale

Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come Costantino il Vincitore, Costantino il Grande e Costantino I, celebre imperatore romano che regnò dal 306 fino alla sua morte, cambiò il corso della storia mondiale e dell'Impero romano. 

Il Grande riformatore permise e favorì la diffusione del Cristianesimo nei territori conquistati dai Romani. Tra i suoi interventi più significativi ricordiamo la riorganizzazione dell'amministrazione e dell'esercito, la creazione di una nuova capitale ad Oriente, Costantinopoli, e la promulgazione dell'Editto di Milano sulla libertà religiosa. 

Santuario di San Silvestro Papa

Secondo una tarda leggenda medievale, Costantino, dopo la battaglia di Ponte Milvio, fece dono a Papa Silvestro I (convinto di essere stato da lui guarito dalla lebbra grazie all'acqua miracolosa del Partenio), dello splendido Palazzo Laterano (di proprietà della moglie Fausta), consegnando così al papa romano la città di Roma e dando avvio, con quell'atto di devoluzione, al potere temporale dei papi. Solo nel 1440 il filologo italiano Lorenzo Valla dimostrò in modo inequivocabile come il documento fosse un falso.

La Chiesa San Silvestro, sita in Sant'Angelo a Scala tra i monti, lontano dal paese, nota come Romitaggio di San Silvestro, è meta di pellegrinaggio, quasi sconosciuta alle masse, a cui si accede seguendo un sentiero del Partenio. Proprio nei pressi dell'edificio religioso, si trova una grotta naturale dalle cui pareti trasudano acque ritenute "miracolose" per le loro proprietà terapeutiche. Quell'acqua "santa" del Partenio salvò la vita di Costantino il Grande dalla lebbra e cambiò il corso della storia. 

don Vitaliano

Eppure, negli ultimi anni, la Parrocchia di Sant'Angelo a Scala era conosciuta ai più solo per le coreografiche sparate Kattocomuniste di don Vitaliano della Sala, dalle bandiere cubane esposte sul campanile alle polemiche legate ai sanguinosi scontri del G8 di Genova nel 2001. Il Parroko con la maglietta rossa di Che Guevara sotto la tunica, da sempre, ha preferito caratterizzare il personaggio rivoluzionario con gli ottimi liquori sudamericani, tralasciando l'acqua pesante del Partenio, protagonista indiretta della storia mondiale.

Quindi, per approfondire la questione riportiamo un recente articolo di settore per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321, gli assettati di cultura e gli/le amanti di una Terra magica come la Nostra. Il pezzo di Lorenzo Guyenot è stato pubblicato l’8 febbraio 2024 sulla rivista Unz e ripreso dalle maggiori testate di critica ed analisi storica tra cui Saturnia Tellus.

Buona lettura.

Costantino

Tutta l’impostura cristiana su Costantino nel sorprendente saggio di Guyenot

Il cattolicesimo romano, scrisse Fëdor Dostoevskij “ha proclamato un nuovo Cristo, non come quello precedente, ma uno che è stato sedotto dalla terza tentazione del diavolo – la tentazione dei regni del mondo: “Tutte queste cose ti darò se ti prostrerai e mi adorerai!”[1]

Questo è il principale rimprovero rivolto dagli ortodossi alla Chiesa romana. Lo trovo del tutto giustificato, e vorrei aggiungere che il falso Cristo cattolico è in realtà Yahweh sotto mentite spoglie. A differenza del patriarca di Costantinopoli e poi di quello di Mosca, che rivendicavano solo la “spada spirituale” (autorità sacra), i papi medievali rivendicavano anche la “spada temporale” (potere secolare). Non solo governavano direttamente uno dei principati più ricchi d’Italia, ma affermavano di governare su re e imperatori.

LA FALSA DONAZIONE DI COSTANTINO

Per giustificare il loro progetto di monarchia universale, i papi impiegarono un esercito di studiosi del diritto che svilupparono un nuovo diritto canonico per prevalere sul diritto feudale e consuetudinario, utilizzando falsificazioni per far sembrare il loro nuovo sistema il più antico. Il falso medievale più famoso è la “Donazione di Costantino”.

Fu fabbricato in uno scriptorium papale tra il 750 e l’850, e successivamente incluso in una raccolta di un centinaio di altri falsi decreti e atti sinodali conosciuti oggi come Decretali Pseudo-Isidoriani. Lo scopo principale di questi falsi decreti era quello di inventare precedenti per l’esercizio dell’autorità sovrana del Vescovo di Roma sulla Chiesa universale, da un lato, e su tutti i sovrani secolari occidentali, dall’altro. Queste falsificazioni furono incorporate nel XII secolo nel Decretum di Graziano che sarebbe diventato la base di tutto il diritto canonico.

La Donazione di Costantino è il fulcro di questa imponente impresa di falsificazione della storia. Può essere considerata come la Costituzione che la Chiesa Romana ha dato all’Europa occidentale. Probabilmente ha avuto più influenza politica di qualsiasi altro documento scritto nella storia umana.

Con questo documento, l’imperatore Costantino il Grande, in segno di gratitudine per essere stato miracolosamente guarito dalla lebbra mediante l’acqua del battesimo, cedette “a Silvestro pontefice universale e a tutti i suoi successori fino alla fine del mondo” tutte le insegne imperiali – pallio, scettro, diadema, tiara, manto di porpora, tunica scarlatta, vale a dire la totalità della “grandezza imperiale e della gloria della nostra potenza”. 
Papa Silvestro

Costantino cedette anche a Papa Silvestro “sia il nostro palazzo [in Laterano] che la città di Roma e tutte le province, località e città d’Italia o delle regioni occidentali”. E per lasciare al Papa pieno potere sull’Occidente, Costantino decise di ritirarsi a Bisanzio; “poiché, dove la supremazia dei sacerdoti e del capo della religione cristiana è stata stabilita da un governante celeste, non è appropriato che lì abbia giurisdizione un governante terreno”. 

Su questa base, per mezzo millennio, i papi affermerebbero di aver ricevuto la piena autorità imperiale e il diritto di conferire tale autorità all’uomo di loro scelta, o di ritirargliela se non fosse all’altezza delle loro aspettative. In virtù di questo principio Gregorio VII costrinse l’imperatore germanico Enrico IV ad umiliarsi davanti a lui e a riconoscere la sua sovranità a Canossa nel gennaio 1077.

Avendo ricevuto da Costantino il pieno potere temporale su tutto l’Occidente, i papi si sforzeranno anche di trasformare tutti i regni in feudi papali, e i loro re in vassalli. Nel 1059 Papa Niccolò II donò l’Italia meridionale e la Sicilia (se fosse riuscito a conquistarla) all’avventuriero normanno Roberto il Guiscardo, a condizione che gli rendesse omaggio. Pochi anni dopo, Alessandro II cedette l’Inghilterra a Guglielmo di Normandia alle stesse condizioni. Successivamente Adriano IV (1154-1159) donò l’Irlanda come “possesso ereditario” al re d’Inghilterra Enrico II, perché “tutte le isole si suppone appartengano alla Chiesa Romana secondo il diritto antico, secondo la donazione di Costantino, che riccamente li ha dotati”.[2]

Costantino ed Elena

Lentamente ma inesorabilmente, da un colpo di stato all’altro, grazie alla sua magica arma di scomunica, il papa divenne il signore supremo più potente d’Europa, ricevendo fedeltà e tributo da innumerevoli re. Tutto ciò in base all’autorità conferitagli dalla falsa Donazione di Costantino.

Il falsario della Donazione di Costantino non si accontentò di affermare che il papa detiene la supremazia temporale su tutto l’Occidente. Gli diede anche la supremazia spirituale sul mondo intero, cioè praticamente su tutta la cristianità orientale. Costantino il Grande deve decretare che il Vescovo di Roma «governerà i quattro patriarcati di Alessandria, Antiochia, Gerusalemme e Costantinopoli, nonché tutte le Chiese di Dio sparse nel mondo. E il pontefice che ora presiederà alle sorti della santissima Chiesa romana sarà il più alto, il capo di tutti i sacerdoti del mondo intero, e tutte le cose saranno regolate secondo le sue decisioni”. 

La Donazione, ovviamente, portò a quello che noi in Occidente chiamiamo lo Scisma d’Oriente, ma gli ortodossi chiamano Scisma d’Occidente. La pretesa di supremazia del papa sugli altri patriarchi fu un tradimento dell’originaria costituzione conciliare della Chiesa, un tentativo di colpo di stato contro il principio dell’intesa fraterna che era la condizione affinché lo Spirito Santo guidasse la Chiesa universale. Sebbene la donazione fosse utilizzata come documento legale dal papato a partire dall’XI secolo, la sua autenticità o validità furono occasionalmente contestate.

Nell’anno 1001, in risposta alla richiesta di Papa Silvestro II di “restituire” alla Santa Sede otto contee d’Italia, l’imperatore Ottone III denunciò la “negligenza e l’incompetenza” dei pontefici, nonché “le menzogne da loro stessi inventate” scritto “in lettere d’oro” e posto “sotto il nome del grande Costantino”.[3]

All’inizio del XIII secolo Walter von der Vogelweide, poeta vicino a Federico II, non contestò l’origine della Donazione ma la vide come una grande sventura, che rovesciò l’ordine naturale del mondo e causò infinite sofferenze agli Europa.[4Federico II fece dichiarare illecito dai suoi avvocati: Costantino semplicemente non aveva il diritto di farlo. Innocenzo IV rispose che, tutte le cose appartenenti a Cristo, che il Papa rappresentava sulla terra, la Donazione era solo una “restituzione”.[5]

Ottone III

Solo a partire dal XV secolo l’origine fraudolenta della Donazione cominciò ad essere ampiamente riconosciuta, attraverso un’analisi critica abbastanza semplice (ad esempio, come poteva Costantino evocare il Patriarcato di Costantinopoli che ancora non esisteva?).

Eppure, il Vaticano non ha mai presentato scuse ufficiali per questa diabolica bufala. In effetti, nulla è cambiato fondamentalmente nel discorso e nell’atteggiamento del papato. Sebbene smascherata come il secondo più grande bugiardo sulla terra (l’autoproclamato “popolo eletto” viene prima), la Chiesa ricorse in seguito alla più ridicola pretesa di “infallibilità papale” (1870). (Lorenzo Guyenot)

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immagini tratte dalla rete

Note

[1] F. Dostoievskij, Il diario di uno scrittore, I figli di Carlo Scribner, 1919, “Marzo 1876”, p. 255.

[2] Nelle parole del cronista Giovanni di Salisbury, citato in IS Robinson, The Papacy 1073-1198, Cambridge UP, 1993, p. 310-311.

[3] Diploma n° 389 nei Monumenta Germaniae, Diplomata regum et imperatorum Germaniae, II, p. 819, citato da Robert Folz, L’idée d’empire en Occident du V e au XIV e siècle, Aubier, 1953, p. 202; Roberto Folz, Le Souvenir et la légende de Charlemagne dans l’Empire germanique médiéval, Les Belles Lettres, 1950, p. 85.

[4] J. Fried, “Donazione di Costantino” e “Constitutum Constantini”, De Gruyter, 2007, p. 7.

[5] Domenico Maffei, “La forgiata donazione di Costantino nel pensiero giuridico medievale e della prima età moderna”, Fundamina (a Journal of Legal History), numero 3, 1997, pp. 1-23, in https://archive.org/ dettagli/la-donazione-falsa-di-costantino.


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