Il primo romanzo futurista pubblicato è un libro erotico: Mafarka le futuriste. Marinetti lo dedica ai “grandi poeti incendiari”, i fratelli futuristi Gian Pietro Lucini, Paolo Buzzi, Federico De Maria, Enrico Cavacchioli, Corrado Govoni, Libero Altomare, Aldo Palazzeschi.
Finito di stampare nel dicembre 1909 esce a Parigi per Sansot nel gennaio del 1910. L’edizione italiana segue nell’aprile dello stesso anno nelle neonate Edizioni Futuriste di Poesia e viene immediatamente sequestrata dalla questura di Milano per oltraggio al pudore. Il Tribunale condanna Marinetti a due mesi di carcere.
Il libro inizia con la dettagliata descrizione dello stupro di quattromila nere da parte della soldataglia drogata di haschish, a cui Mafarka assiste suo malgrado col fratello Magamal. Questa a dire la verità è la parte meno delirante:
il resto è un miscuglio meraviglioso e imprevedibile di fantasie sessuali e mitologiche: sadomasochismo e reminiscenze omeriche, esibizionismo e africanismo, priapismo e pulsioni di morte, c’era di che atterrire benpensanti e intellettuali, borghesi e proletari: un pene di 10 metri suscita invidia, e il cavallo evirato del Demonio va ancora cercando il suo, urlando. Vergini infinite affollano il letto dell’eroe, mentre cani rabbiosi del deserto affrontano giraffe meccaniche. Follia uxoricidio antropofagia.
Ma il culmine è la creazione del figlio, insieme prodotto del lavoro e della volontà esteriorizzata, che Mafarka partorisce senza il concorso della donna, Gazurmah «uccello invincibile e gigantesco, che ha grandi ali flessibili fatte per abbracciare le stelle»: Mafarka gli dona la vita baciandolo sulla bocca e muore felicemente. Fantascienza e pornografia, Metal Hurlant e Bergson, classici greci e divinità africane: geniale erotomane Marinetti.
In una lettera del 23 agosto 1910 indirizzata a Luigi Bertolotti, Marinetti scrive: “Vi mando «Mafarka il Futurista», la mia opera capitale, la più sincera e la più ispirata che io abbia scritto, ed anche la più significativa, come ebbero a giudicare parecchi illustri critici di Parigi, dove l’edizione francese (originale) non sequestrata è giunta in sei mesi al dodicesimo migliaio. Vi sarò infinitamente grato se vorrete consacrare un vostro articolo a questo romanzo, tanto più che fra due o tre mesi si svolgerà a Milano il processo, con un formidabile collegio di difesa e di perizie”.
Dopo il sequestro e prima del processo d’appello Marinetti pubblica in italiano e francese un volantino che riproduce l’articolo di Rachilde su Mafarka, pubblicato l’1 luglio 1910 sul «Mercure de France»: “Vi ripeto che ho trovato veramente bello questo romanzo perché F.T. Marinetti è veramente riuscito a farmi vedere il suo enorme sogno. Ora, se uno scrittore mi fa vedere realmente un’esistenza pazza, riesce realmente a darmi la visione dello stravagante, io non domando di più per trovare in lui del genio…“.
L’Italia non è la Francia. L’8 ottobre 1910 inizia il processo d’appello. Perito della difesa è Luigi Capuana che tiene “un discorso sulla libertà letteraria, citando i Promessi Sposi, la letteratura classica e il verismo. Conclude sostenendo che l’opera di Marinetti è forse sovrabbondante ma morale. Fra il pubblico sono presenti molti futuristi, che alla sentenza di assoluzione inscenano una manifestazione” (Archivi del Futurismo, vol. I , pag. 473).
Marinetti viene assolto e per l’occasione pubblica il volantino La Clamorosa assoluzione di Marinetti che fa la cronaca del processo.
Il testo delle arringhe e della sentenza verranno invece pubblicati nel gennaio 1911 col titolo Il processo e l’assoluzione di Mafarka il Futurista col discorso di F.T. Marinetti, la perizia di Luigi Capuana e le arringhe dell’On. Salvatore Barzili, di Innocenzo Cappa e dell’Avv. Cesare Sarfatti, nella prima edizione italiana di Distruzione. Ma poco dopo, il 29 gennaio 1911, l’opera verrà definitivamente condannata in Cassazione, come documenta un altro volantino: Un procès contre le Futurisme. Le Poète Marinetti condamné à deux mois de prison, in cui si invitano gli intellettuali a scrivere sulle riviste a proposito del processo per Mafarka, e sottoscritto da una lunga lista di poetes, peintres e musiciens futuristes.
Saranno numerose le traduzioni all’estero, in Russia (1916 e 1917), Spagna (1921), Argentina (1927), Messico (1927) ecc. In Italia verrà ristampato solo nove anni dopo ma con numerosi tagli: Mafarka il Futurista. Romanzo processato. Nuova edizione, Milano, Casa Editrice Sonzogno, s.d. (1920). (Arengario.it)
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