Molto antico nelle nostre terre è il culto è la devozione per San Biagio, a Moiano, i documenti delle sante visite conservati nell'archivio diocesano attestano infatti che già dal 1636 era stato eretto un altare dedicato al santo nella chiesa di San Sebastiano, nello specifico si tratta della seconda cappella sulla sinistra per chi entra nella chiesa. Una delle rappresentazioni più antiche del santo la ritroviamo sulla volta della maestosa cupola opera del Giaquinto del 1705.
Il santo Vescovo e Martire di Sebaste è raffigurato al di sopra di una nuvola, è in ginocchio ed in preghiera, indossa una candida veste ed un mantello verde e come attributo reca i pettini d'acciaio ( con i quali secondo la tradizione vennero lacerate le sue carni perché rinnegasse la sua fede). Alla destra del Santo vi sono San Donato e San Pietro, alle sue spalle vi è Santa Cecilia con l'organo portativo e alla sua sinistra vi sono San Lorenzo e San Sebastiano.
L'arredo scultoreo e gli stucchi della cappella di San Biagio sono opera di Giovan Battista Antonini, un 'allievo del Bernini, che vi lavorò nel 1721, autore tra l'altro degli stucchi della sacrestia dell'AGP di Airola, della statua di San Giacomo nella chiesa dell'AGP di Sant'Agata De' Goti, e dell'altorilievo della Sacra famiglia, che si trova nel Duomo di Sant'Agata De' Goti.
Per quanto riguarda la tela del medesimo altare raffigurante San Biagio che guarisce un bambino che sta per essere strozzato da una spina di pesce, si tratterebbe senza alcun ombra di dubbio di un'opera giovanile del pittore Francesco De Mura, l'attribuzione è del 1993 ad opera del prof. Nicola Spinoza, che si occupò delle fasi del restauro.
Nel 1912 l'allora priore della Confraternita del Rosario di Moiano, Mauro Domenico fu Angelo, assieme al figlio Giuseppe e con la contribuzione economica di tutti gli iscritti della confraternita e del popolo di Moiano, da sempre molto devoto al Santo, fece realizzare a Napoli una statua di legno ed uno scarabattolo, in cui per tanti anni è stata conservata la sacra immagine.la statua lignea di San Biagio, realizzata a Napoli nel 1912 e restaurata e riportata al suo antico splendore dal Maestro Graziadei Tripodi, lo stesso che si occupò nel 1991 del restauro della Madonna della Libera di Moiano e di San Pasquale ad Airola. Alla base è riportata un'iscrizione con la data di realizzazione e il nome dell'artista, si riesce a leggere bene solo il cognome che è Pizza.
tratto da Airola Feudale
Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle de "Lo Schiaffo 321". Immagini tratte dalla rete. Fonte: Airola Feudale (Airola - Moiano - Luzzano - Bucciano)
Nessun commento:
Posta un commento