L'ALTERNATIVA AL SISTEMA PRENDE VITA IN VALLE CAUDINA - Montesarchio 1977, Campo Hobbit I | OPPOSTA FAZIONE
Nel continuo sventolio di orgoglio costituzionali lasciatemi un motivo di vanto che vada oltre la fiera delle vanità liberal-spazzatura: l'aver dimorato per venti anni nel paese sede di un'esperienza memorabile e, purtroppo, praticamente irripetuta: Campo Hobbit, Montesarchio 11 e 12 giugno 1977, un masso erratico nella varietà della Destra italiana.
Nel '77 era cresciuta l'insofferenza dei giovani verso la linea Almirantiana, oramai impegnata nella fallita sghettizzazione del partito. Nuovi stimoli erano venuti, invece, da Pino Rauti, che seppe opporre alla linea normalizzatrice del Segretario, nuovi impulsi radicali, tesi verso l'esterno, per sfidare il Regime. Nuove idee che si fecero carne tra i giovani, trovando in Marco Tarchi un animatore capace, che seppe distinguersi anche dalla corrente Rautiana, infondendo nuovi stimoli ai ragazzi del Fronte.
Il 5 giugno 1977 l'Assemblea Nazionale del FdG sancì il dominio di Linea Futura, acclamando proprio Tarchi come segretario. Nonostante il chiaro responso dell'Assemblea, Almirante pensò bene di nominare il suo cagnolino da riporto (oggi al servizio di non palestinesi e democristiani) Gianfranco Fini. Una iniziativa che rappresentò una mossa di appiattimento coatto alla linea Almirantiana, più che di allineamento al partito madre. Sei giorni dopo 1500 giovani militanti si sarebbero radunati a Montesarchio per il primo Campo Hobbit e tra gli organizzatori svettano Tarchi e Simeone.
Generoso Simeone già con Alternativa aveva lanciato chiari segnali di un universo giovanile in seno alla Destra che stentava a riconoscersi nella tetra burocrazia della Costituente di Destra promossa da Almirante e che forte delle proprie radici, non si risolveva in un rifiuto della realtà, ma si opponeva a questa, lottando per costruire un'alternativa al Regime. Come non potevano questi ragazzi riconoscersi nel mondo tolkeniano, che dimostra la forza dell'unione, delle tradizioni, di antichi valori legati ad una civiltà del lavoro contrapposta al vuoto politico di regime, ad una specie di democrazia che parcheggiava i ragazzi nelle università in attesa di regalarli ad un futuro di disoccupazione.
La volontà di aprirsi all'esterno per sfidare e ritrovare una dimensione più umana, desiderio di concretezza da esprimersi nella gioia della festa, nell'antico rito del raduno, come le antiche assemblee in armi agli albori di Roma. Materialmente quei due giorni videro oltre la grande affluenza, l'esibizione di ben sedici gruppi musicali che avrebbero poi dominato la scena alternativa, tra questi ricordiamo Janus, Amici del vento e ovviamente la Compagnia dell'Anello. Settori dedicati alla cultura di area, con la diffusione di stampa e libri.
Inoltre, chiaro segno di sfida dei giovani del Campo, in larga parte legati a Linea Futura, alla dirigenza Missina e a Fini fu l'esaltazione e l'esibizione della Celtica, spazzando via Fiamma e Fiaccola.
Dal raduno si alzava una grande voce diretta a scontrarsi con un regime sordo. La volontà di aprirsi all'esterno per dimostrare che un'alternativa alla fradicia democrazia partitocratica era possibile venne stroncata sette mesi dopo dai tragici fatti di Acca Larentia, regalando giovani corpi e menti alla lotta armata vista come necessaria. Per quanto riguarda i campi Hobbit ve ne furono due successivi, fedeli alla linea di partito a differenza del primo poco gradito dai vertici almirantiani del MSI.
Scritto da Gianmaria S.
Opposta Fazione
5° numero anno 2003/04
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