FRATELLI D'ITALIA - Lo schiaffo di Stefano De Laurentis: «Confusione e assenza di collegialità. La Fruncillo parte con il piede sbagliato». | POLITICA
Sono queste le parole di Stefano De Laurentis, membro elettivo dell'esecutivo provinciale Meloniano, in merito alla visita di venerdì 2 febbraio a Sperone da parte della neoeletta presidente provinciale Ines Fruncillo.
«Sono rimasto basito - continua De Laurentis nelle calde dichiarazioni rilasciate alla Redazione321 - nel ricevere una telefonata dal consigliere comunale di Sperone dove mi invitava a questo irreale incontro. Per non parlare degli inviti ricevuti da altri militanti del Mandamento per discutere sulle nuove direttive guida del partito a livello provinciale. Chi ha deciso queste nuove linee guida senza la composizione dell'esecutivo? Con chi ha discusso la dottoressa Fruncillo? E con tutto il rispetto per le altre comunità militanti del Mandamento, a mio avviso per una riunione di zona (se di questa si tratta perché nemmeno questo si capisce) non sarebbe stato meglio concordare il tutto, coinvolgendo in primis gli iscritti e dirigenti di Baiano dove sono presenti un circolo territoriale e ben due esponenti eletti nell'esecutivo?».
«E le comunicazioni dei lavori come avvengono? Tramite posta elettronica? Con messaggi senza seguire un logica? Con telefonate a caso? Insomma, se questa è la metodologia politica per cercar di calmare le acque dopo un post congresso burrascoso, penso che la neoeletta Presidente sia partita con il piede sbagliato!».
«Cercheremo di capire in questi giorni come si vuole procedere per il completamento dell'Esecutivo e speriamo fortemente che ci sia stato un problema di comunicazione dovuto al marasma delle giornate post congressuali. La nostra Presidente ha intenzione di trasformare il partito in un contenitore di azioni provenienti esclusivamente da decisioni verticistiche? Noi saremo pronti alle barricate politiche».
L'opinione di De Laurentis sembra essere condivisa da gran parte della base militante del partito, soprattutto all'interno fazione Mainolfiana.
D'altronde anche il passo in avanti della Fruncillo al congresso di Forza Italia in merito alla dichiarazione a nome del partito in appoggio a Genovese per le amministrative di Avellino (condivisa da tanti nella base in particolar modo dal segretario cittadino del capoluogo Vincenzo Quintarelli, ma non realizzata in chiave collegiale) sembra dare atto a chi accusa il movimento irpino della Meloni nell'esser incappato in un vero stato confusionale. Senza contare la percezione di una buona parte della base nel vedere atteggiamenti di despota assoluto da parte della dottoressa Fruncillo.
Sarebbe utile a tutti che la Presidente provinciale dia una tempistica per l'organizzazione interna al partito, in primis per la costituzione dell'esecutivo provinciale. Mancano ancora dei nomi e da voci esterne sembra che stiano già volando stracci nella componente d'area che ha appoggiato la Presidente Frucillo. Da quel che si vocifera, oltre a determinati incastri di potere posti sul tavolo delle trattative, sembra che il nodo della questione sia essere legato, soprattutto, alla Vicepresidenza del partito. Questa figura chiave in base a concetti meritocratici dovrebbe essere affidata a Giovanni Candela il primo eletto tra gli aspiranti dirigenti o secondo altri schemi si dovrebbe affidare il ruolo ad Aniello Mainolfi per cercare una sintesi unitaria con il gruppo patriottico irpino al 43%.
Di sicuro al momento si avverte una certa pressione da parte del Viceministro Cirielli il quale sembrerebbe spingere per un ripescaggio della sua candidata cervinarese, la quale è risultata malinconicamente ultima nella competizione elettorale e che probabilmente ha lasciato l'amaro in bocca allo stesso Viceministro.
Inoltre, c'é da capire cosa vuole Petitto il quale, approfittando delle aperture nazionali del partito (probabilmente poco comprese dal punto di vista valoriale e sociale dell'attuale Destra Conservatrice) è risultato determinante per l'elezione della Fruncillo, grazie ad un pacchetto di tessere ben confezionato da tempo, senza contare il nodo delle amministrative che sicuramente non aiuta a migliorare il casino in atto. Tra l'altro, anche in questo caso, tra i vari attori della commedia in essere, in prima linea compare di nuovo il Viceministro Cirielli, il quale preme per un accordo con Festa tramite Petitto e kompagni, con il benestare dell'ex commissario provinciale Iannone, che a sua volta ha consegnato alla Destra Irpinia un partito diviso, ambiguo e pieno di contraddizioni, dimostrando di essere stato un po' il Ponzio Pilato della situazione.
Quella famosa unità che tanto si auspicava alla fine del congresso svoltosi pochi giorni fa, sembra essere molto più lontana di quanto si pensi e la cosa più grave è che a pagare saranno di nuovo i territori di questa martoriata provincia, in attesa di capire come districarsi in questo groviglio basato sul vecchio politichese. Un fenomeno che nessuno avrebbe più voluto vedere. Le aree periferiche continuano a non aver risposte, pagando un prezzo troppo alto nell'osservare di continuo questi tristi spettacoli interpretati da burattini e burattinai.
Lo Schiaffo 321 continuerà a seguire la vicenda.
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