L'albero di Natale e i Fuochi di Fauno La tradizione cattolica vuole che questo sia il giorno in cui Anna concepì Maria Vergine. E, contemporaneamente, ci dice che oggi si fa l'albero di Natale. Vi siete mai chiesti perché?
Quando nel 1854 la Chiesa proclamò il dogma dell'Immacolata Concezione, questo divenne un giorno di festa in cui si stava a casa dal lavoro e perciò ci si poteva dedicare all'addobbo dell'albero in tutta comodità.
In altre parole è una tradizione sociale e non religiosa. E infatti non è così ovunque. A Bari si fa per San Nicola, il 6 dicembre; a Taranto il 22, giorno di Santa Cecilia; a Milano per Sant'Ambrogio, patrono cittadino il 7 dicembre. Se usciamo dall'Italia, notiamo che la cosa si ripete dappertutto: in Germania l'albero si addobba il 4 dicembre, cioè per Santa Barbara: in Inghilterra è l'Advent Day, cioè la 4° domenica prima di Natale; mentre in America è il mercoledì successivo al Ringraziamento.
I Fuochi di Fauno
Nell'antica Roma oggi si festeggiava l'ultimo giorno dei Faunalia Rustica, il quale si concludeva con enormi falò benaugurali e purificatori, in previsione della fine dell'anno.
I falò, così importanti nel mondo antico per il loro valore propiziatorio e foriero di calore, non persero mai di significato... e nemmeno di datazione.
Difatti, l'8 dicembre e nella notte precedente, si svolgono in più zone d'Italia rievocazioni di evidente estrazione pagana, sebbene oggi l'8 dicembre si festeggi il concepimento della Vergine Maria. In alcuni casi i falò si tengono in onore della Madonna. Ma si tratta si un'acquisizione "osmotica", cioè dovuta alla forte presenza del fuoco assorbita nel cristianesimo.
Il caso più eclatante è quello di Atri, paesino abruzzese, dove la notte tra il 7 e l'8 si accendono i famosi Faugni. Il nome deriva dal latino "fauni ignis", cioè fuoco di Fauno. Ecco quindi che l'antica matrice precristiana ha resistito per millenni, praticamente intatta, testimoniando la reale origine dei falò dedicati alla Madonna.
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