ASSENTI ALLE PROVINCIALI. PERDENTI ALLE COMUNALI? Le Forche Caudine della Destra Irpina dopo i disastrosi risultati del commissariamento salernitano.
Come da prassi e previsione i destroidi ad Avellino e Provincia continuano a vivere nella confusione più totale. La mancata presenza di FdI alle elezioni provinciali è la continuazione comico-drammatica della favola decennale, fantasiosa e mai monotona, della Destra Irpina. Come se non bastasse qualche Console dell'Impero ha puntato sul cavallo di Caligola ed ha consegnato la pseudo Federazione Biancoverde ad un Granata.
Per il bene di tutti, sia chiaro, bisognerebbe informare quelli di Roma Caput Mundi che ad Avellino le castagne e le nocelle non potranno mai diventare zuppe di pesce e impepata di cozze.
La tragicomica vicenda al centro del dibattito politico Avellinese sembra non avere fine e non si ferma nemmeno davanti l'evidenza dei fatti. Il CentroDestra ne esce con le ossa rotte, Fratellini in primis. In effetti la pezza al posto del nefasto buco fa ancora più riflettere sulle formule elettorali balbettate senza logica.
Il Commissario salernitano Iannone per analizzare il fallimento del CDX alle Provinciali Irpine si è affidato ad una nota che probabilmente è stata scritta dal degno erede del ragioniere Filini di fantozziana memoria. Nel testo si produceva una giustificazione di circostanza che attualmente è ancora in fase di studio al CERN di Ginevra. L'incomprensibile pensiero è stato poi confermato dalla sua vice Ines Fruncillo, la quale, dinanzi alle telecamere di Irpinia TV, ha dimostrato una notevole crescita comunicativa, grazie ai vari corsi di aggiornamento avuti con Italiani all'estero e successivamente con Forza Italia. Una capacità non indifferente di ripetere, con estrema lucidità e senza errori, le identiche parole del Iannone di mare.
Per carità, l'unità d'intenti è qualcosa di positivo in un partito in fase embrionale, ma se avviene solo in una parte di esso, l'atomo si scinde e qualcuno potrebbe sentirsi come un monaco tibetano in un concerto punk-rock dei Cccp.
A questo punto, dopo aver assistito all'aborto della immaginata lista "Moderati e conservatori" (in realtà più che immaginata era immaginaria), nonché dopo aver sentito le parole devastanti che suonavano stridule come l'arrampicamento sugli specchi con la scusante dell'inutile civismo politico, qualcuno si aspettava una battuta d'arresto, una riflessione al gusto di limoncello di Sorrento ed un bagno di umiltà dei capoccia. Beh, niente da fare. Il Commissario Salernitano ha deciso di strafare, riproponendo anche per le comunali di Avellino lo stesso disegno che non è andato in porto per la Provincia, affermando che con il Sindaco Festa di Avellino non si fa nulla, se non con la creazione in un eventuale progetto di Centro Destra ben definito dai simboli di partito, indefinito sulle reali possibilità di vittoria.
KUTUZOV
Nessuno può entrare nelle dinamiche tecniche della politica Avellinese se non conosce bene il territorio all'ombra dell'Orologio, né tantomeno si può sindacare su cosa sia giusto fare, ma qualcuno dovrebbe calmare il Commissario Granata, magari invitandolo a cena. Circolano voci che la vicenda possa avere profonde radici campanilistiche, di quelle che non gelano mai. Sembrerebbe che l'ostinazione antiavellinese sia figlia della sottile rivincita calcistica di Iannone. Pare che l'origine risalga alla rabbia legata, addirittura, al dramma del dopopartita del famoso derby regalato alla storia dalla doppietta nei minuti finali di Kutuzov ad inizio degli anni Duemila, quando i Lupi erano guidati da Zeman. Una spiegazione plausibile alla luce degli ultimi giorni, abbastanza agitati a causa di scelte opinabili e calate dall'alto.
Nelle ultime ore il Meloniano si è dovuto giustamente sorbire i mugugni e la stampa che gli ha fatto notare l'incoerenza con le tesi di alcuni esponenti di FdI, che a loro volta avevano già in precedenza avanzato strategie politiche esattamente opposte a quelle arrivate dalla lontanissima Salerno.
Inoltre, si dovrebbe avvisare il sopracitato Commissario Federale che la politica Avellinese è un laboratorio poliedrico in continua evoluzione, capace di mutare in modo repentino dall'oggi al domani. Quindi, mettere dei paletti oggi è senza senso, come è senza senso accendere la miccia per questo fantomatico Centro Destra Irpino, in passato sempre sconfitto a causa delle linee frutto di alleanze nazionali, distanti anni luce dal territorio cittadino ed infatti molto controproducenti per la stessa area di riferimento, simboli compresi.
labirinti
Per carità, il nobile romanticismo simbolico piace a tutti, ma ad Avellino non basta. Bisogna interpellare altri fattori per districarsi nei labirinti Irpini dove strategie e astuzie sono la base per uscirne a testa alta. E su questo giochetto d'abilità pragmatica, insito nell'anima dei (demo) cristiani, è strano vedere l'onorevole Gianfranco Rotondi (specialista di scuola scudocrociata nel viaggiar nei labirinti) titubante nel fare una tiratina d'orecchie al Commissario Granata.
Intanto, la Destra Irpina è in balìa degli eventi esterni. Per motivi extra politici non possono confidare nella mano della Senatrice Cosenza e nemmeno nel sostegno Senatore Matera, il quale sta dimostrando un massiccio spessore politico nell'ambito della Federazione Beneventana di Fratelli d'Italia. Il Popolo Meloniano della Verde Irpinia non può nemmeno confidare nel buon Cirielli, preso dai tanti impegni Ministeriali.
LINEE
La linea di Edmondo appare anch'essa in controtendenza rispetto alle ultime affermazioni, alquanto allucinanti, che sicuramente hanno 'mbriacato lo stesso Cirielli. Per salvare le castagne Irpine dal fuoco amico Salernitano bisognerebbe ascoltare i vertici ed i militanti del combattivo circolo di Avellino città. Tutto qui.
Giusto per essere precisi, con questo articolo, tipicamente goliardico e anticonformista, si vuole stimolare e stuzzicare la Destra Irpina con la speranza di vederla al più presto incamminata verso la strada della politica dei territori. Il Congresso Provinciale della Federazione Irpina potrebbe essere il banco di prova ideale per uscire da questa situazione particolare. Al momento la resa dei conti dei duemila iscritti alla Fiamma Tricolore è rimandata a dopo le feste (di Pasqua?).
VINO IRPINO
Infine, secondo i nostri esperti in materia, l'unico vero responsabile di questa folle pagina della politica destroide potrebbe essere l'abuso dell'ottimo vino di Avellino da parte dei vertici, geneticamente non abituati a queste tipiche usanze del posto. Il rinomato nettare degli Dei, soprattutto da queste parti, rende felici ed ottimisti, nonostante le profonde spaccature e le diverse vedute.
Sua eccellenza nel calice fa dire cose incomprensibili e fa vedere scenari politici che per gli esseri umani sono semplicemente irreali. D'altronde l'unione tra Avellino e Salerno è un sacrilegio che genera confusione metafisica.
La Redazione invita le protagoniste ed i protagonisti della vicenda a gustarsi una bella zuppa di pesce fresco annaffiato dal mitico Greco di Tufo, tra i migliori bianchi del mondo. Molto indicato quello di media struttura, affinato per cinque mesi in acciaio, più o meno in tempo per il futuro congresso. Al naso esprime note intense di fiori d'arancio, buccia di castagna, nocelle e richiami nostalgici. Al palato è morbido e succoso, con freschezza duratura e richiami fruttati e minerali molto intensi.
FRITTURA
Approfondiamo allora la tipologia di vini da poter abbinare anche alla frittura di pesce risolutiva. Il consiglio è quello di orientarsi verso vini fermi che abbiano quell’acidità giusta per contrastare il sapore del fritto di pesce, tesoro dei salernitani. Un ottimo vino bianco da degustare in questa occasione è la Falanghina del Sannio, visti gli ottimi risultati di FdI agli ordini di Mimmo Matera. Di colore giallo paglierino, questo vino è caratterizzato da un profumo intenso abbastanza persistente e presenta un mazzo floreale molto particolare: si potranno “sentire” note di gardenia e ginestra. Anche il richiamo alla frutta è forte: sentori di frutta esotica, di meloni tricolori e di pera anti-Pd si rintracciano facilmente in questo vino che in bocca è morbido, con una buona acidità. Ideale dunque per accompagnare una frittura di pesce, in qualsiasi versione, compresa quella Sovranista, moderata e Conservatrice.
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