La “ditta” veneziana Bressan e figli fabbrica gondole di tanto in tanto; più spesso il titolare si gode il sole, la primavera e i magnifici scorci della laguna. Il figlio è considerato un buono a nulla. L'unico che lavora è il Bepi. Ma da solo, vecchio com'è, può fare ben poco.
L'industriale milanese Giulio Caldri ha deciso di realizzare una fabbrica a Venezia ed ha scelto proprio lo squero del Bressan per insediarla. Ritiene che trovare un accordo col Bressan sia un gioco da ragazzi. Dà ordine all'autista di preparare il motoscafo. È giovedì. I Bressan varano finalmente una gondola! Ma durante il giro inaugurale nei canali veneziani l'imbarcazione viene speronata da un motoscafo: a bordo c'è l'avvocato Caldri. Sulla gondola vi sono Toto e Bepi.
In commissariato, Toto mostra una notevole abilità logico-dialettica e dimostra in maniera inoppugnabile che la ragione è dalla sua parte. Caldri desiste quindi dal fargli causa ed accetta di pagargli i danni. Le diecimila lire ricevute soddisfano un creditore. Ma il giorno dopo, venerdì 17, se ne devono presentare altri due. Quella mattina Bressan padre accoglie un bambino scappato di casa: dice di chiamarsi Mao. Caldri si reca personalmente da Bressan padre e cerca di convincerlo a vendergli la proprietà, ma ottiene un rifiuto. Irato, decide di cacciarlo via dallo squero senza dargli una lira: compra i suoi debiti, sapendo che Bressan è pieno di cambiali andate in protesto e che non ha i soldi per pagarle.
Il giorno dopo, venerdì 17, l'ufficiale giudiziario viene a portare via i mobili. Nella sua residenza, l'avvocato si mette a tavola. Inaspettatamente si ritrova solo: la figlia è arrabbiata con lui, mentre il commercialista ed Andrea (il futuro genero) hanno preferito essere altrove.
Finito il pasto, dà ordine all'autista di portarlo dal Bressan. Nello stesso momento allo squero i mobili vengono caricati su una barca che solca lo stesso canale del motoscafo dell'avvocato milanese, ma in senso contrario. L'autista fa in tempo a vedere la barca, ma inaspettatamente Caldri gli ordina di speronarla. Davanti allo sconcerto generale, Caldri rivela che ha rilevato lui i debiti di Bressan perciò quel materiale è suo. Quindi dispone che venga riportato esattamente dov'era stato preso.
E vissero felici e contenti.
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