La Valle Caudina è scossa da una nuova scia di sangue felino. Ancora una volta è Montesarchio al centro dell'attenzione a causa di una serie di episodi che hanno fatto registrare la morte violenta di alcuni gatti. Purtroppo, il numero di decessi è limitato ai ritrovamenti casuali, ma il rischio che vengano a galla altri corpicini straziati degli indifesi amici a quattro zampe.
LA TAGLIA
La sdegno popolare per il gattino lapidato in Villa Comunale a Montesarchio non è servito per fermare questo vortice di violenza ingiustificata. L'agghiacciante notizia, apparsa sulle colonne digitali di UserTv, parla di gatti uccisi con probabile avvelenamento e di investimento volontario da parte di esseri spregevoli alla guida in via Borghetelle. Insomma, la situazione è alquanto complessa, ma l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente ha le idee chiare su come reagire a questa scabrosa situazione emersa nella Nuova Caudium.
L’Associazione, in conformità a quanto disposto dalla Legge, si prefigge di perseguire la protezione degli animali e la prevenzione e repressione del loro maltrattamento, nonché la tutela dell’ambiente naturale. Tramite una nota diffusa alla stampa l'A.I.D.A.&A. dichiara che per scovare i balordi c'è una cospicua ricompensa in denaro:
«Ancora due gatti uccisi a Montesarchio, dopo che nei giorni scorsi un gattino era stato lapidato e rinvenuto in una parco cittadino, ora è la volta di due gatti uccisi in via Borghetelle, sempre a Montesarchio. Non sono chiari i motivi del decesso – proseguono gli eco-animalisti – ma una cosa è certa, che sono stati maltratti dalla mano dell’uomo e da una banda che sta agendo in Valle Caudina a caccia di gatti».
L’A.I.D.A.&A, infine, conferma la taglia di ventimila euro sulla testa degli assassini del gatti, somma che verrà pagata a chi con la sua testimonianza, resa secondo legge alle Forze dell’Ordine, permetterà di individuare e far condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili dell’uccisione dei tre gatti. Lo Schiaffo 321 si aggrega all'invito lanciato dagli attivisti a difesa di animali e dell'ambiente, per sollecitare chi ha informazioni a riguardo di informare le forze dell'Ordine per mettere fine a questa orrenda mattanza in Valle Caudina. Ricordiamo che l'uccisione di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall'articolo 544-bis del codice penale ai sensi del quale:
«Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni».
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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