dal 5.5.23 al 25.5.23
La Caudium Pagella è una rubrica goliardica e non che nasce per dare i voti ai personaggi e/o alle notizie del mese traendo spunto direttamente dalla stampa locale. Segnalaci qualcosa che a tuo parere merita di passare sotto le Forche Caudine de Lo Schiaffo 321. Non dimenticare la fonte e l'ironia.
10#STANZIONE
Ultima tappa nel Sannio della mostra fotografica GeoArt di Michele Stanzione, a cura di Rosanna De Cicco, è stata pensata ed ideata per sostenere la candidatura Unesco del parco regionale del Taburno Camposauro. Il prossimo 2 giugno alle ore 10:30 nella caratteristica Torre borbonica di Montesarchio ci sarà l’inaugurazione della mostra che sarà possibile visitare fino al 2 luglio. La “mostra guidata” dai volontari dell’associazione culturale “Sentinelle della Torre” proporrà all’attenzione un dialogo tra l’arte fotografica di Michele Stanzione che, attraverso il suo obiettivo traduce in emozioni in bianco/nero storie e memorie dei luoghi dell’area protetta accompagnati dal messaggio poetico di Angela Ragusa. Il tutto raccordato nelle performance coreografica Balletto di Benevento con la direzione di Carmen Castiello. Il dialogo sarà preceduto dagli interventi di Costantino Caturano, Presidente dell’Ente Parco Regionale del Taburno-Camposauro; Enzo Zuccaro Direttore del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino; Luisa Bocciero Museologa e Docente di Lettere; Lorena Cangiano Art Editor; Romualdo Garofano gallerista Mondoromulo arte contemporanea; Alessandra Aufiero Docente di Storia dell’Arte, che tracceranno un breve percorso dello stato dell’arte attraverso le loro specifiche competenze e sulle bellezze naturalistiche del territorio. Le Sentinelle della Torre offriranno un aperitivo a tutti i partecipanti. Tale mostra fotografica è stata organizzata grazie al contributo di Scabec, società in house della Regione Campania. (corriereadriatico.it)
9#VIRGINIA CASALE
Oggi, la rinomata associazione internazionale di portieri e Concierge ha conferito il titolo di Membro Onorario a vita alla signora Virginia Casale di origini cervinaresi. Questo prestigioso riconoscimento viene assegnato ogni anno a coloro che si sono particolarmente distinti in questa professione. Le Chiavi d’Oro sono un’associazione di concierge dei grandi hotel, presenti in cinquanta paesi e contano quattromila membri. Già nel 1999 diventa presidente della sezione canadese e collabora con Giorgio Chiesa, Mario Eroico e Federico Barbarossa, poi passa alla presidenza internazionale nel 2011 insieme a Michele Paonessa ed infine con Vittorio Talvacchia. In ogni parte del mondo stessa passione per il Canada e l’Italia, e proprio ciò gli ha permesso questa qualifica onorifica anche se non lavora in Italia. “È un grande onore essere nominata Membro a vita delle Chiavi d’Oro italiane”, ha dichiarato Virginia durante la cerimonia di premiazione. “Ritengo che sia una doverosa responsabilità di coloro che devono fare tutto il possibile per migliorare le vite degli altri. Spero che questo riconoscimento ispiri altre persone a prestare il massimo impegno per garantire una migliore ospitalità”. Infine con grande emozione ci ha dichiarato: “Dedico questa mio riconoscimento a tutte le donne che come lei sono impegnate in questo campo e alle mie radici che è Cervinara.’ Virginia probabilmente farà un blitz nella sua Cervinara dove potrà respirare l’aria di casa alle falde del partenio. Lei rimane assiduamente in contatto e sostenitrice de “La Valigia di cartone – Museo dell’emigrante” l’idea di Salvador Zullo che presto sarà viva e palpabile in Valle Caudina. Un’esposizione fisica nella quale sarà possibile immedesimarsi in un viaggio virtuale nelle orme di chi, come Virginia Casale, hanno dato e danno lustro all’Italia lontano dai confini nazionali. (retesei.com)
8#COMUNICARTI
“ComunicArti’’ è il titolo della mostra d’arte contemporanea che vede in esposizione le opere della giovane artista irpina accompagnate dalle liriche del poeta sannita Gianluigi Romano. Serena D’Onofrio (SereNArt) ha già partecipato a diverse mostre collettive (Procida, Matera, Bologna, San Gimignano, Fiano Romano, Napoli, Siena) proponendo uno stile che segue la scia del surrealismo con note di astrattismo ed espressionismo. “Le sue figure femminili – scrive la critica d’arte Lina D’Avanzo – sono pensate attraverso un filtro che mescola fantastico e reale con modalità affini a quelle del surrealismo. Sua peculiarità gli autoritratti: attraverso la propria immagine, l’artista ci comunica un forte senso d’introspezione e la voglia di condividere il proprio vissuto. Tutto ciò legato all’interesse per i colori forti e accesi e i riferimenti a immagini oniriche”. Dal 2020 SereNArt ha iniziato un sodalizio artistico con Gianluigi Romano per il progetto “L’essenza dei sensi”, in cui si incontrano e si confrontano pittura e poesia: con l’Associazione Culturale Italiana Poeti e Artisti dallo scorso anno entrambi gli artisti partecipano a numerosi eventi culturali organizzati in provincia di Avellino. “Un evento culturale nuovo per il nostro polo museale – spiega Giuseppe Ciani, assessore delegato del comune di Bisaccia – che vede a confronto due forme artistiche, pittura contemporanea e poesia, in un connubio inedito che viene presentato per la prima volta al nostro pubblico di visitatori e che apre il nostro programma delle attività culturali per l’estate 2023”. L’inaugurazione della mostra, che si terrà sabato 27 maggio alle ore 17.30, sarà preceduta da un incontro di presentazione dell’evento moderato da Lucia Gaeta, presidente ACIPeA, con intermezzi coreutici a cura della Scuola di Danza “Lo Schiaccianoci” di Angela Covino. L’esposizione sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino al prossimo 25 giugno tutti i giorni (escluso il lunedì mattina) dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00. (retesei.com)
7#ARPAIA
Arpaia. La Scuola Vanvitelli e l’ambiente. Insieme è bello. Il tour caudino “Insieme è bello” oggi ha fatto tappa ad Arpaia presso la sala consiliare e ha coinvolto gli alunni l’Istituto scolastico ” L. Vanvitelli” del plesso di Arpaia. La proloco Caudium, i volontari del Servizio Civile e i volontari dell’associazione TerraMia di Cervinara hanno incontrato gli alunni dell’istituto per coinvolgerli nel progetto di sensibilizzazione contro i crimini ambientali. Durante la mattinata, gli alunni hanno avuto l’occasione di ammirare le bellezze del Parco del Partenio e di ascoltare testimonianze dirette sull’importanza di difenderle e curarle. Inoltre, è stato proiettato un cartone animato incentrato sulla tutela dell’ambiente. Ancora una volta, si è trattata di un’iniziativa che dimostra il forte legame tra le Pro Loco Caudine. A fine incontro, i volontari dell’ Associazione Terramia hanno donato all’istituto scolastico delle gigantografie, raffiguranti la mappa dei parchi naturali e, al contempo, la Pro loco Caudium ha consegnato a tutti gli alunni un attestato di partecipazione. (usertv.it)
6#TRAUMA
Trauma pelvico al centro della seconda edizione dell’Irpinia Trauma Forum. Seconda edizione per l’Irpinia trauma forum, l’importante convegno organizzato dal Direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, Antonio Medici. L’evento, che vedrà anche quest’anno la partecipazione di chirurghi, anestesisti, ortopedici, neurochirurghi, radiologi provenienti da tutta Italia, si terrà sabato 27 maggio, dalle ore 8,30, presso l’aula magna della Città ospedaliera (primo piano, settore B). Trauma pelvico. «L’argomento che sarà approfondito in questa seconda edizione del forum – spiega il primario Medici – è il trauma pelvico e la sua gestione territoriale. Proprio per coordinare meglio l’organizzazione della rete provinciale, al tavolo dei relatori si confronteranno i direttori generali e sanitari dell’Azienda Moscati e dell’Asl Avellino, che, partendo dalla rete trauma regionale, saranno chiamati a illustrare le criticità e le proposte di miglioramento dei percorsi locali dedicati all’emergenza-urgenza, con particolare riferimento al trauma pelvico». Un contributo in tal senso alla discussione sarà offerto anche dai professionisti del settore invitati all’incontro. «In particolare – aggiunge Medici -, Federico Bove e Stefania Cimbanassi, rispettivamente direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia e Responsabile del Trauma team dell’Ospedale Niguarda di Milano, in qualità di esperti che siedono ai tavoli tecnici per definire e linee guida nazionali per la gestione del trauma, forniranno indicazioni operative adeguate alle peculiarità del nostro territorio». L’obiettivo dell’incontro-dibattito, dunque, è ridefinire, perfezionandola, la presa in carico integrata del traumatizzato, partendo dal primo soccorso con il lavoro svolto dagli operatori del 118, per arrivare alla stabilizzazione del paziente attraverso l’attività coordinata delle diverse professionalità che operano nella shock room. L’attenzione su casi complessi. Durante il convegno saranno portati all’attenzione della platea anche casi complessi che sono stati oggetto di trattamenti specifici, così come si parlerà delle possibili complicanze del trauma pelvico, da quelle che interessano la sfera sessuale, a quelle di tipo vascolare e neurologico. «L’Azienda Moscati, che è e rimarrà Dea di II livello – sottolinea il Direttore Generale Renato Pizzuti -, grazie all’egregio lavoro dei suoi professionisti, sta diventando punto di riferimento regionale per diverse specialità, come l’ortopedia, arrivando a servire un bacino di utenza che ormai supera il milione di abitanti. Può perciò sviluppare modelli virtuosi di gestione del paziente o contribuire al miglioramento dei processi già avviati». (ilcaudino.it)
5#SCUSE
Gattino lanciato nel vuoto, il 17enne: ho sbagliato, chiedo scusa a tutti. Video virale, il giovane ascoltato dai carabinieri di Montefusco. Gli animalisti: scuse tardive, domenica mattina saremo a Montefusco. Ha ammesso di aver compiuto una sciocchezza. Un gesto bruttissimo e senza alcuna giustificazione, del quale si è detto profondamente pentito. Lo ha fatto dinanzi ai carabinieri della Stazione di Montefusco, competenti per territorio, ai quali si è presentato, dopo essere stato invitato, con il padre e l'avvocato Marcello D'Auria. Lui ha 17 anni ed è l'autore del video che da qualche giorno sta impazzando in rete. Immagini terribili e gravi, un gattino “malato” lanciato nel vuoto con una mano mentre l'altra riprende la scena con un telefonino. Un episodio assurdo ambientato in un centro irpino, per il quale è stata informata la Procura per i minori di Napoli. Il ragazzo, che abita nel Sannio, ha chiesto scusa, per ciò che ha combinato, a tutti coloro che si sono sentiti offesi da un atto incomprensibile, manifestando la sua disponibilità ad impegnarsi per lavori socialmente utili o di pubblica utilità a favore di associazioni che si occupano della tutela degli animali. Il 17enne ha precisato di aver registrato il video lo scorso 15 aprile e di averlo condiviso con un gruppo su Whatsapp, ma non su Youtube, come era successivamente capitato. Un video diventato virale, per il quale si è beccato offese di ogni tipo, minacce, a suo dire, e anche l'annuncio di una possibile reunion in Irpinia, nei prossimi giorni, di più persone convocate attraverso Facebook. Insomma, una situazione incandescente, sulla quale ieri era intervenuta la Lndc (Lega nazionale del cane) Animal protection, che aveva comunicato di "aver sporto denuncia nei confronti del giovane per il reato di uccisione di animali aggravato da futili motivi", aggiungendo che nel frattempo lo stesso ”si sarebbe giustificato con una story su Instagram dicendo che si tratterebbe di un montaggio e che il video, fatto girare tra gli amici per scherzo, è stato frainteso”. Dopo la pubblicazione del nostro articolo, immediata la reazione degli attivisti animalisti. "Le scuse del 17enne? Probabilmente su consiglio dell’avvocato per un recupero in calcio d’angolo: non ci fermiamo e chiediamo che venga applicato il codice penale - si legge in una nota -. Finora siamo stati in sordina rispetto all’agghiacciante violenza gratuita cui tutti noi, per volere di un 17enne annoiato, siamo stati costretti a subire. La sua risata beffarda, l’ultimo miagolio di una povera anima innocente prima di essere catapultata in un dirupo di 30 metri, i ghigni del ragazzo, registrati e rintracciati anche dopo il fatto che non mostravano alcun pentimento - anzi inneggiavano ancora alla violenza – ci hanno turbati per giorni e notti, e chissà per quanto altro tempo ancora lo faranno. Siamo stati fuori dalla gogna mediatica, convinti che il video non andasse diffuso, perché sbagliato sotto tanti punti di vista: etici, deontologici, pedagogici. Sì, anche pedagogici perché purtroppo – e il web ce lo insegna ogni giorno con le sue scellerate challenge - lo spettro dell’emulazione, tra i giovani, è sempre più diffuso. Siamo stati ancora in silenzio, anche di fronte agli agghiaccianti tentativi di giustificazione dati a mezzo social (video editato, peluche al posto del gatto), sempre convinti di proseguire il nostro percorso attraverso le vie legali della denuncia e della richiesta di una seria applicazione della pena, che lo ricordiamo, è: “uccisione di animale con aggravante della futilità”. Però oggi, di fronte a queste scuse tardive, con una pena da lui stesso già prospettata dei “lavori socialmente utili”, proprio non ci stiamo: il messaggio che tutto sia lecito oggi e che basti chiedere scusa per recuperare ai propri errori non possiamo accettarlo. Sarebbe come far morire quella povera anima un’altra volta, dopo il volo di 30 metri dal dirupo, dopo lo scherno suo e dei compagni di merenda, ancora una volta. E non ci stiamo: questo gesto parla di una devianza evidente, di un ricorso alla violenza gratuita, di una volontà di mettersi in mostra sui social attraverso un atto malvagio e gratuito. E che a farne le spese sia stato un povero gatto, nulla importa. La vita non va così, caro giovane "uomo" (perché a 17 anni sei alle soglie dell’età adulta, non più un bambino). E’ per questo che continueremo sulla nostra strada: la nostra richiesta è l’applicazione seria delle pene previste. In nome di ciò, domenica alle ore 10:30 saremo presenti a Montefusco, per una manifestazione di attivisti, animalisti, persone comuni. Tutti coloro che non hanno dimenticato quella povera anima e quel suo supplicante miagolio e che non lo dimenticheranno senz’altro con due scuse posticce e forzate dell’ultimo minuto". (ottopagine.it)
4#CINGHIALE
Un'ambulanza che al pari di tante altre volte si invola per soccorrere un paziente. Un codice rosso annunciato e la necessità di percorrere in minor tempo possibile la distanza che separa dal punto di chiamata nella battaglia contro la morte. Una battaglia che si rinnova ogni giorno, più volte al giorno, per i volontari del 118. E poi c'è lui, il cinghiale di turno che, non bastasse già la tensione del momento, decide che quello è proprio il momento opportuno per attraversare la strada determinando l'inevitabile impatto. Nottata tra Martedì e Mercoledì quando il personale 118 di Airola viene allertato dalla centrale operativa rispetto ad una emergenza. Sono le ore 3:30 del mattino quando l'equipaggio dei soccorritori prende la via di Pannarano - ebbene sì, il raggio d'azione degli airolani arriva fino al cuore della provincia avellinese, ma questa è un'altra storia. Si diceva, l'ambulanza corre verso la destinazione lungo la Scorrimento veloce quando l'ungolato si precipita nel bel mezzo della carreggiata impattando contro il mezzo. Solo l'abilità dell'autista riesce ad evitare guai più seri e a consentire all'equipaggio di recarsi a prestare soccorso. (Sannio Informa)
3#DAG
D’Agostino, l’Us Avellino, e il divorzio lampo di Salvini. Un Gattopardo senza successo né di critica né di pubblico. La scelta del direttore generale - che vira su Trieste - era sembrata un’ammissione di responsabilità dei vertici circa i tanti e pesanti errori di gestione e di mercato. Tutt’altro, l’arrivo dell’esperto dirigente laziale è servito per mostrare che qualcosa doveva cambiare affinché nulla cambiasse realmente. Il benservito ai colori biancoverdi è solo l’ultima dura sconfitta per il patron D’Agostino. «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Con questa frase tratta dal Gattopardo, storico romanzo che rappresenta al meglio uno scorcio della società italiana, vorremmo introdurre il nostro discorso sullo stato attuale dell’Us Avellino alla luce della stagione appena trascorsa. Nelle ultime ore, la notizia riguardante l’addio di Ernesto Salvini dal club biancoverde sta tenendo sulle spine i tifosi. Un divorzio, quello del “nuovo” direttore generale, che arriva quando meno ce lo si aspettava ma che evidenzia tutti i limiti, sportivamente parlando, della società di Angelo Antonio D’Agostino e della sua famiglia. Salvini è arrivato, in Irpinia, accompagnato dalle trombe della stampa avellinese rea di immaginare che, con l’arrivo del dirigente di Anzio, le cose potessero cambiare con un colpo di bacchetta. La loro colpa, e anche la nostra, è stata quella di credere che il silenzio della proprietà, assordante dallo 0 a 2 col Monterosi in poi, volesse far intendere un timido mea culpa. La scelta del direttore generale, figura richiesta a gran voce dalla piazza, sembrava un’ammissione di responsabilità dei vertici che riconoscevano i loro errori di gestione e di mercato. E invece, tornando alla citazione che ha dato il là a queste poche righe, la scelta del dg serviva per mostrare che qualcosa doveva cambiare affinché nulla cambiasse realmente. Salvini va via, va detto, perché non ha trovato terreno fertile - futuro approdo molto probabilmente la Triestina - per il suo modo di intendere e fare calcio. La cosiddetta “carta bianca” era in realtà condizionata a determinate regole gestionali interne. In soldoni, pari a zero la voglia di far mettere mano all’interno del club e/o esternamente. Ci sono degli equilibri economico-politici da garantire, e l’Avellino serve anche a questo, inutile nascondersi dietro un dito. E da questo discorso teniamo fuori il progetto del nuovo Stadio Partenio. Altro aspetto, relativo all’addio di Salvini, è libertà di movimento effettiva che il dirigente avrebbe avuto sia con Rastelli, sia con alcuni calciatori e relativi procuratori. Insomma, arriva un’ulteriore sconfitta per D’Agostino, in ambito sportivo almeno, molto dura da digerire, soprattutto per la figura barbina fatta dalla proprietà, salutata in maniera sinceramente signorile, da Ernesto Salvini. A lui vanno i nostri complimenti perché, in un mondo di volponi, ha voluto prima valutare la situazione effettiva del club per poi eventualmente accettare. Senza rubare nulla a nessuno. E soprattutto, senza illudere la piazza. Adesso però bisogna attendere l’ultimo incontro tra Salvini e la famiglia Dag. Difficile immaginare che si possa trovare un compromesso tra le parti. Più facile ipotizzare che inizierà nuovamente il via vai in direzione Montefalcione di autocandidati o di chi intende consigliare l’amico di turno. Ma il punto da chiarire è: che intenzioni hanno D’Agostino e la sua famiglia realmente? Quale il cambiamento tanto sbandierato? Ecco, questo è il quesito a cui sopra ogni cosa andrebbe data risposta. Facciamo una certa difficoltà, sapendo di essere in buona compagnia, a comprendere quale sia la reale volontà della proprietà, né immaginiamo chi possa sostituire Salvini accettando una sfida mollata ancor prima di iniziare. Negli ambienti si parla già di Giorgio Perinetti come nome fatto ai D’Agostino. Il direttore sportivo è in sella al Brescia e deve affrontare prima la duplice sfida playout contro il Cosenza, poi eventualmente si libererà. La possibile chiamata dell’Avellino lo stimolerebbe, soprattutto dopo esser stato scartato da Vigorito a Benevento. Ma a quali condizioni verrebbe? Ecco, secondo noi anche qui l’Avellino rischierebbe di venir salutato ancora prima di firmare. Senza una reale chiarezza della proprietà nessuno accetterebbe rimettendoci la faccia. Tornando al Gattopardo, D’Agostino appare simile al protagonista, il duca della salina Don Fabrizio. Quest’ultimo, nel noto romanzo, è la figura di un uomo che seppur dotato di una forza epica e di una statura intellettuale superiore a quella dei suoi pari, non riesce a integrarsi nella società a lui contemporanea, cui guarda con scetticismo e altera lucidità. D’Agostino, non ce ne voglia, sicuramente non è paragonabile, intellettualmente parlando, a Don Fabrizio ma ne condivide quella difficoltà a integrarsi. L’uno nella società moderna, l’altro invece nel mondo del calcio professionistico. D’Agostino, suo figlio e la famiglia devono accettare l’idea - severa quanto lampante - di non esser riusciti in qualcosa, di non esser adatti a gestire una realtà sportiva con i loro metodi - discutibili - e il loro modo di comunicare. Probabilmente, è arrivato il momento di fare un passo indietro. Di far entrare qualcuno in società e gradualmente di defilarsi dal mondo sportivo. Del resto, anche le relazioni sul territorio, e con gli sponsor, sono andate via via degradandosi. Sono rimasti, ci pare, solo coloro che hanno interessi lavorativi diretti con il gruppo D’Agostino. Ci sarebbe ancora tanto da dire, senza dimenticare la questione De Vito, con il diesse esonerato sui giornali ma con un comunicato che latita da settimane. Ma è meglio tornarci in un altro momento. La situazione è già incandescente e gettare altra benzina sarebbe sconsiderato oltre che controproducente. (orticalab.it)
2#ASSASSINI
Elena Gioia e Giovanni Limata sono stati ritenuti dal Tribunale di Avellino colpevoli dell’omicidio di Aldo Gioia, padre di lei, avvenuto la notte del 23 aprile 2021. La condanna, così come richiesto dal pubblico ministero Vincenzo Russo, è di 24 anni di reclusione a testa. La sentenza di primo grado è stata pronunciata intorno alle ore 16:30 del 24 maggio 2023 dal Presidente della Corte d’Assise di Avellino Gianpiero Scarlato. (irpinianews.it)
1#VELENO
Sarebbe il momento di affrontare in modo duro e come da legge la questione. E, sia chiaro, non solo in quel di Montesarchio ma nell'intero Comprensorio della Valle Caudina e, travalicando i confini anche di quest'ultimo, laddove se ne palesasse la necessità. Una sfrontata quanto pericolosa azione a danno dal mondo animale - l'ennesima - è quella che è stata replicata nella cittadina capofila della Valle nelle ultime ore. Opportune segnalazioni, infatti, hanno fatto presente come in piazza Umberto I di Montesarchio, uno dei luoghi a maggiore frequentazione della cittadina, sia stato rinvenuto del veleno mischiato alle classiche crocchette che si danno in pasto ad animali di affezione quali cani e gatti. Il tutto sarebbe stato depositato in modo criminale al suolo della piazza, direttamente sul selciato. È un'azione scellerata, crudele, sconsiderata. L'allarme arrivato da un cittadino è stato puntualmente rilanciato attraverso i canali del web dai volontari che, anche in quel Montesarchio, si spendono da anni nella tutela dei randagi. Ovviamente l'alert è rivolto anche ai proprietari che conducono i loro amici al guinzaglio dal momento che quest'ultimi, attirati dal profumo del cibo, potrebbero andare ad ingerire involontariamente le crocchette con conseguenze che sarebbero nefaste. Ovviamente, il principale obiettivo dei criminali di turno sono i randagi che si aggirano nella zona e che evidentemente sono considerati come motivo di fastidio. Senza considerare anche il rischio che può essere rappresentato da bambini che inavvertitamente potrebbero entrare in contatto con il materiale venefico. Ora l'interrogativo è d'obbligo. La zona in questione è guardata da un sistema di videosorveglianza che sia funzionante ed efficace in modo tale da rendere riconoscibili gli autori delle "gesta"? L'auspicio è che qualcuno possa verificare e nel caso attivarsi per tentare di identificare i criminali di turno. Azionandosi con i dovuti provvedimenti come previsti dalla materia penale. (Sannio Informa)
0#CITTA' CAUDINA
Come le attività COORDINATE per l'estate.
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