giovedì 13 aprile 2023

La Valle Caudina analizzata e "divisa" nel rapporto semestrale antimafia sul panorama criminale italiano | CAUDIUM

La Valle Caudina analizzata e divisa nel rapporto semestrale del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia

Sul piano della presenza criminale, ai fini prettamente analitici e per una migliore rappresentazione del fenomeno, il territorio campano è stato spaccato in macro-aree, ossia la città metropolitana di Napoli e la sua provincia, la provincia di Caserta, la provincia di Salerno e le due province di Benevento ed Avellino. La Valle Caudina si è ritrovata, in questo caso particolare, coinvolta in due aree nella delicata Relazione del primo semestre 2022. 

“E’ stata pubblicata la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre del 2022, presentata dal Ministro dell’Interno, e relativa all’analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso del I semestre del 2022. Il documento propone la descrizione del quadro criminale e i profili evolutivi delle organizzazioni di tipo mafioso e di matrice etnica soffermandosi sui rispettivi modus operandi e avendo riguardo alle differenti capacità in ordine alla infiltrazione nell’economia legale e al turbamento dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Una particolare attenzione, in continuità con lo scorso semestre, è stata riservata al crescente ricorso alle transazioni finanziarie attuate mediante l’utilizzo di nuove tecnologie come la blockchain, per lo scambio di rappresentazioni digitali di valore quali le criptovalute e gli NFT, ed alle iniziative istituzionali finalizzate a contrastare efficacemente, anche in questo campo, il riciclaggio e il finanziamento delle mafie.

L’elaborato sottolinea inoltre l’importanza della cooperazione internazionale per massimizzare l’efficacia della lotta alle organizzazioni criminali ormai proiettate a valicare sistematicamente i confini nazionali. Al riguardo, la DIA persegue con il massimo impegno l’azione di contrasto internazionale alle mafie non solo sul piano operativo ma anche tramite una più energica opera di sensibilizzazione degli omologhi stranieri. Un impegno perseguito avvalendosi dell’importante progetto della Rete Operativa Antimafia @ON di cui la DIA è ideatore, promotore e Project Leader ed a cui è dedicato lo specifico Focus di approfondimento.”

Provincia di Avellino

Il panorama criminale irpino, in ragione della particolare posizione geografica, si caratterizza per le alleanze tra le organizzazioni locali e i sodalizi camorristici originari delle province limitrofe. Le aree di maggior interesse dal punto di vista della presenza della criminalità organizzata restano la città di Avellino, il Vallo di Lauro al confine con Nola (NA) e la Valle Caudina a ridosso della provincia di Benevento.

Ad Avellino e nei territori dei Comuni immediatamente confinanti permane il controllo del clan N.P., evoluzione del vecchio clan G, già colpito negli scorsi anni da diverse operazioni menzionate nel precedente semestre e che ne hanno indebolito l’assetto. Nel Vallo di Lauro operano i gruppi antagonisti C. e G. con proiezioni, rispettivamente, nell’agro nolano (NA) e nell’alta Valle dell’Irno ai confini con Salerno. Negli anni, la morte di alcuni esponenti apicali e molteplici attività investigative hanno fiaccato la famiglia C. Anche il clan G- ha recentemente registrato la perdita di alcune figure apicali e, pertanto, non si escludono possibili involuzioni nella ricerca di nuovi equilibri nel territorio laurese.

VALLE CAUDINA

La Valle Caudina si estende tra le province di Avellino e Benevento e le risultanze investigative sinora acquisite avrebbero attestato la presenza in quel territorio del clan P., i cui storici esponenti di vertice risultano deceduti o detenuti lasciando spazio a figure familiari con minore carisma criminale. L’organizzazione avrebbe gradualmente esteso la propria influenza anche nella Capitale stringendo alleanze con soggetti organici ad articolazioni romane di clan camorristici, in specie, con il clan S. diretta espressione dei citati M. Nel territorio di origine, lo scorso 11 febbraio 2022, un noto esponente del clan P. e un suo accompagnatore sono stati attinti da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da un pregiudicato di origini salernitane, riportando lievi ferite. Il fratello di quest’ultimo, l’8 settembre del 2020, si era reso responsabile dell’omicidio di un altro esponente di spicco del clan P

I due distinti episodi avvenuti a San Martino Valle Caudina (AV), secondo le informazioni attualmente in possesso degli inquirenti non riconducibili ad ambiti mafiosi, farebbero propendere verso un minor controllo del territorio da parte del clan. Il 19 febbraio 2022, la zona è stata teatro di un ulteriore agguato mortale a colpi di arma da fuoco in cui è rimasto vittima il gestore di un locale circolo ricreativo ed il cui autore risulterebbe un giovane pregiudicato dell’area, asseritamente spinto da motivi non ascrivibili alla criminalità organizzata. Non si esclude tuttavia che la gravità degli episodi delittuosi possa essere riconducibile ad una escalation avviata dalle cd. “nuove leve” al fine di monopolizzare lo spaccio di stupefacenti nella Valle Caudina.

Da ultimo, in territorio irpino si segnala la proroga, per ulteriori sei mesi a decorrere dal 28 febbraio 2022, del commissariamento del Comune di Pratola Serra, sciolto per infiltrazione camorristica nell’ottobre del 2020.

Provincia di Benevento

Nel periodo in esame la geografia criminale del territorio sannita non presenta significative evoluzioni rispetto ai periodi precedenti. Il clan S. manterrebbe l’egemonia nel capoluogo della provincia e nei confronti di gruppi criminali minori collegati alle famiglie P/S e N, dedite prevalentemente allo spaccio di stupefacenti. I tradizionali interessi illeciti del clan riguarderebbero anche le estorsioni, l’usura e la droga.

Nell’area di Montesarchio, Valle Caudina, Sant’Agata dei Goti, Airola e Comuni limitrofi prevarrebbe l’influenza del clan P, radicato nel territorio irpino e tradizionalmente dedito al traffico di stupefacenti, ad attività estorsive ai danni di imprenditori e commercianti, nonché al riciclaggio di capitali illeciti. Il citato sodalizio vanterebbe una storica alleanza con il clan Pe, attivo nel comprensorio casertano del Comune di Recale, oltre a rapporti di affari criminali con altre organizzazioni camorristiche stanziate oltre regione.

IL SERVIZIO DI PRIMATIVVU'

Nell’area telesina il clan si avvarrebbe del gruppo S/B allocato nell’area di Sant’Agata dei Goti, nonché del gruppo I/P, attivo nei Comuni di Montesarchio, Bonea, Bucciano, Castelpoto, Campoli del Monte Taburno, Tocco Caudio, Cautano e Forchia, i cui interessi illeciti spaziano dalla gestione del traffico di stupefacenti, alle estorsioni e al controllo degli appalti pubblici. Durante il 1° semestre 2022 nel territorio sannita non sono stati rilevati episodi sintomatici di contrasti fra i gruppi criminali ivi operanti.

N.B. I nomi completi sono accessibili nella relazione e nelle tabelle provinciali.

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