Le Forche Caudine di Belgrado
In occasione della partita di campionato tra Stella Rossa e Cucaricki nella curva Delije, i serbi hanno dato alle fiamme lo striscione rubato dopo Roma-Empoli al Fedayn, gruppo storico in Curva Sud dal lontano 1972.
In occasione della partita del 4 febbraio, infatti, c'era stata una vera e propria clamorosa incursione dei hooligans serbi nei pressi di piazza Mancini, a pochi passi dallo stadio Olimpico. Da quel momento le voci sulle dinamiche si erano susseguite in tutta Europa, Valle Caudina compresa.
Sono tantissimi i tifosi Caudio-napoletani che detestano i giallorossi capitolini. I Lupacchiotti Caudini, tuttavia, proprio negli ultimi tempi sono tornati a macinare chilometri e a radunarsi per tifare la "maggica" in Valle. Nessun contrasto tra le opposte fazioni, ma tanti sfottò per la grande beffa di Belgrado, seconda solo alla battaglia delle Forche Caudine, del 321 avanti Cristo.
Il telo di spessore- si legge sui giornali- è stato esposto capovolto, come è consuetudine per le conquiste ultras, accanto a uno striscione con la scritta “Hai scelto la compagnia sbagliata”, in riferimento al gemellaggio del Fedayn Roma con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria. Poco dopo gli hanno dato fuoco con fumogeni, riscaldando ancora di più l'ambiente. Una vera e propria battuta d'arresto nell'ambiente ultras che sicuramente lascerà strascichi, visto e considerato il gemellaggio tra i tifosi del Napoli e della Stella Rossa.
COMMENTI
Fiumi di parole sulle pagine dedicate al Mondo Ultras. Non si placa la polemica, ormai dallo spessore internazionale, che ha investito Belgrado, Roma, Zagabria e Napoli. In Italia le spaccature tra tifoserie, come non mai, appaiono evidenti. La vicenda avrebbe inizio con l'assassinio di Ciro Esposito da parte romanista. Successivamente da segnalare gli scontri sulla A1 dell'8 gennaio 2023 tra Napoletanisti e Romanisti.
- Lo striscione è stato sottratto NON in un vero scontro tra Ultras, ma semplicemente rubato, sarebbe capitata la stessa cosa a qualsiasi gruppo se avessero subito un‘imboscata simile.
- Delle due l’una: a- Ai serbi ha detto incredibilmente bene trovando casualmente il borsone con gli striscioni. b- Esiste un basista all’interno della curva, tra decine di migliaia di persone un gruppo straniero non può sapere chi e come porta via lo striscione.
- I gruppi Ultras dei Paesi dell’Est Europa non sono comparabili con quelli del resto d’Europa. In quelle zone molti gruppi sono spesso strutture paramilitari addestrate e di fatto organizzazioni criminali. Quindi un confronto non è neanche ipotizzabile.
«Cinquanta anni di storia parlano da soli. Nati in un quartiere fieramente operaio e popolare, i Fedayn Roma sono stati un simbolo di spirito ultras originario e di mentalità. In cinquanta anni non si contano le tifoserie che li hanno copiati, imitati e presi come un modello. Mezzo secolo. Godere di uno spettacolo indegno come quello messo in piedi a Belgrado significa rinnegare la storia, le tradizioni e i pilastri del movimento ultras italiano. Al di là di ogni rivalità».
«Questi erano ultrà quando in altre città (non tutte) si e no cantavano canzoni popolari vestiti da clown, striscione o non striscione qua parliamo della storia del movimento in Italia e in Europa. Punto».
«Non sono romanista, ma questa cosa da ultras italiano mi dà fastidio, i napoletani dovevano andare a prenderlo loro lo striscione non mandare questi a fare il lavoro con l'effetto sorpresa, secondo me c'è una talpa rossa in giro a Roma, quello che non comprendo e che l'ultras combatte e si scontra a viso aperto non ha bisogno di sotterfugi».
«Vorrei ricordare che i serbi fino a qualche anno fa non potevano varcare i confini del proprio paese per tifare quella che era una squadra di regime comunista. Sono nati l'altro ieri e sono sempre stati estranei al movimento ultras. Per acquisire un prestigio che non hanno e che per ragioni storiche non possono avere, hanno premeditato un azione vigliacca contro chi invece la storia l'ha fatta e con onore. Onore ai Fedayn, alla loro storia, alla loro mentalità».
«Dico la mia opinione personale: a mio avviso i serbi con lo striscione “avete scelto gli amici sbagliati” hanno voluto far capire che i naples poco c'entrano, riferendosi invece al gemellaggio da Roma e BB Zagabria. altrimenti, se così non fosse, avrebbero scritto “avete scelto i nemici sbagliati” riferendosi ai naples. Ciò che penso, ahimè, che verosimilmente ci sia stata una soffiata interna. Poi a Salisburgo come se nulla fosse accaduto. Insomma qualcosa non torna! Comunque in ogni caso dalla Sicilia solidarietà agli eterni amici romanisti».
«Vedere certe cose non mi lasciano indifferente, soprattutto perché un simbolo italiano (comunque la si pensi) è stato sottratto con una incursione in Italia da parte di stranieri. Non so fino a che punto un serbo del Partizan gioirebbe se lo striscione dei Delije venisse preso a Belgrado da stranieri...In Italia il campanilismo supera ogni cosa, non esiste un sentimento veramente nazionale e patriottico, ma ognuno la può pensare come vuole. In ogni caso non rimprovero nulla nemmeno ai serbi, che hanno comunque fatto una azione in terra straniera contro una tifoseria di primo livello, correndo dei rischi, purtroppo i romanisti si sono fatti cogliere alla sprovvista, la prossima volta si farà più attenzione nel custodire i materiali, a prescindere da dove, come e quando...Onore comunque sempre ai Fedayn (hanno fatto la storia del movimento ultras) ormai di movimento/mentalità Ultras è rimasto ben poco!!!».
«Napoli e Roma erano gemellate tanti anni fa. Belgrado e Zagabria no! Faccio una premessa: condanno ogni forma di violenza in ogni contesto. Ma se i Romanisti sono gli ideatori di attentati infami (anche e soprattutto commettendo omicidi) dovevano prevedere ciò. Avete fatto striscioni e scritte pesanti ed offensive contro i serbi, vi siete gemellati con i loro rivali, ve lo spiegano pure in questo striscione. E poi? La colpa é dei Napoletani se vi hanno fatto questo?».
«Oggi vi parlerò di un gruppo di tifosi, i 𝐅𝐞𝐝𝐚𝐲𝐧 𝐑𝐨𝐦𝐚. Ho un ricordo lucidissimo, un Verona-Roma della stagione 1985/86. Li vidi davanti al Bar Renee’, in tanti sanno di cosa parlo, i Fedayn erano una 50ina fermi, tutti spalla a spalla, io poco più che 15enne, i nostri capi che organizzavano a fatica l‘accerchiamento, non si spostarono di un metro. Erano tosti, quadrati. Ora, vedere queste immagini da Belgrado dove i tifosi della Stella Rossa che, bruciano il loro striscione, ad un tifoso come me, fa un po’ male. I Fedayn compivano 50 anni quest’anno se non erro. Occhio che io sono da tutt’altra parte dei Fedayn. Povero movimento Ultras italiano. Onore sempre a chi ci prova, ma lasciatemi dire che siamo caduti in basso da nord a sud, in tutti i campi. Per ragioni fisiche non presenzio più allo stadio, però 𝐎𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐁𝐫𝐢𝐠𝐚𝐭𝐞 𝐆𝐢𝐚𝐥𝐥𝐨𝐛𝐥𝐮' /=\».
«Vergognatevi tutti, il calcio è gioia, allegria e anche tristezza. Rispetto per tutti, le offese, le volgarità, sono dei frustrati, degli ignoranti, dei complessati. Sono di Napoli, adoro la mia squadra, ma amo tanto anche Roma. Rispetto vi prego e non lasciatevi trasportare in un ping pong di offese stupide. Grazie a chi comprenderà questo messaggio».
«Ad Avellino in serie A noi siamo stati aggrediti a sassate. Da un cavalcavia un mezzo degli “Indipendenti” è stato bombardato e fortunatamente mancato da una grossa damigiana piena di vino. Incredibile atmosfera per chi aveva come noi visitato questi luoghi non più di cinque mesi fa in ben altra circostanza. Ma per un giorno questa terra dimenticò le sue disgrazie, i suoi morti, il terremoto. C’era la serie A da conquistare. Anche questo sarà immorale, ma viva l’immoralità. Minor plauso invece all'esuberanza degli Ultras Irpini che hanno trasformato una gita fuori porta in trincea. Quella di chi, pur avendo delle responsabilità, si comporta come un irresponsabile. Parliamo di quel pazzo che, colto da raptus, dalla sua postazione microfonica dello stadio avellinese, rilevava le bellicose (ma quando mai!) intenzioni dei tifosi romanisti, innescando un processo pericolosissimo, che non causava danni solo per il buonsenso, ancora una volta, dei cosiddetti irresponsabili. Parliamo ancora dell’incredibile e vergognosa farsa dell’inseguimento ai danni del giovane romanista sceso in campo per piantare una bandierina giallorossa nella porta avellinese, spinto solo da spirito d’emulazione (già l’operazione era stata portata a termine da un ragazzo irpino nella rete romanista) e con la convinzione che la legge è uguale per tutti. Mai più! Per lui cazzottoni, per l’avellinese pacati e comprensivi sorrisi. Parliamo di chi con troppa facilità spara il candelotto lacrimogeno, causando panico e paura. Il giovane Charlie ripeteva, “qui sono tutti matti”. Noi stessi abbiamo temuto il peggio. Quelli accesi da Falcao con la sua splendida rete. Durano solo venti minuti, poi ci pensa Cabrini a rimettere le cose a posto. L’ira degli irpini non consente neppure di fare un ultimo applauso ai giocatori romanisti. Si esce con dieci minuti di anticipo, tra minacce e sputi. Una breve salva di mortaretti annuncia la salvezza dell’Avellino. Almeno per loro c’è stata giustizia».
«Saranno contenti i napoletani, uno striscione di uno storico gruppo ultras italiano bruciato a Belgrado, rubato da serbi a Roma previa informazione. Solo noi in Italia godiamo di questo, e c'è da vergognarsi come popolo. Sicuramente non avrebbero goduto i grobari, se qualche ultras straniero avesse rubato a Belgrado lo striscione dei delije per poi farlo a pezzi in terra straniera. Ma nessuno al mondo, penso. Un po' di orgoglio nazionale l'abbiamo ancora? Meditate, gente».
«2023_Steaua Rosie Belgrad_Multe capturi facute de la AS Roma, capturarea banner-ului Fedayn Roma este una dintre cele mai importante din istorie, Fedayn Roma a fost un grup foarte important in lumea ultras, cu vreo 51 de ani vechime, faptul ca ultrasii de la Steaua Rosie Belgrad au facut captura chiar in Italia, este o fapta deosebita, umilinta pentru Roma este maxima (la capturarea banner-elor cred ca au participat si ultrasi de la Napoli), eu stiam demult ca exista o relatie buna intre Steaua Rosie si Napoli. La ora asta mai sunt putine grupuri infiintate in anii '70 (doua dintre ele exista la Napoli in Peluza B).
ي مثل هذا اليوم 16 فيفري في 2008 اليوفنتيني مع الرومانيستا في مدرج واحد
لفهم الامر يجب العودة للثمنينات اين كانت الصداقة بين الدروغي و الفدائيين ، رغم ذلك الاشتباكات بقيت و مازالت الى يومنا هذا بين الكورفتين
Riflessioni
Le dinamiche del movimento Ultras dovrebbero unire e non dividere. In realtà la componente del tifo organizzato nazionale sta vivendo una nuova fase, l'ennesimo cambio di pelle di una controcultura esportata in ogni angolo del pianeta Terra. Condanniamo sia l'imboscata fin troppo losca, sia gli scontri in piena autostrada, sia il vile assassinio di Ciro, sia la plateale messa in fiamme dei vessilli romanisti dagli slavi. Ultras è ben altro.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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