domenica 18 dicembre 2022

LAS HORCAS CAUDINAS - Le Forche Caudine a Barcellona, storia di uno spettacolo in Catalano di fine Ottocento | CAUDIUM


HORCAS CAUDINAS!

Le Forche Caudine a Barcellona, storia di uno spettacolo di fine Ottocento. Un vero e proprio viaggio nel tempo per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321.

Valorizzare la Valle Caudina è l'imperativo categorico che prende forma su queste colonne digitali da un bel po'. Questa volta abbiamo "intercettato" un libretto da teatro datato 1895:  Las Horcas Caudinas. L'ottimo Francesco Xavier Godò i Llorens, celebre giornalista, drammaturgo e avvocato catalano, fu capace di realizzare più di trenta opere teatrali, tutte applaudite dal pubblico amante del teatro. Quella dedicata alla nostra terra è in realtà una storia, tutta da scoprire, ambientata nel pomposo Ottocento Spagnolo

Francesco Saverio Godò

La nostra terra è citata grazie al famoso "modo di dire" che è legato agli scritti di Tito Livio sulle gesta dei Romani e sulla famosa e interessante storia della battaglia svoltasi dalle nostre parti nel 321 avanti Cristo. Un pezzo di storia che ha superato confini, epoche e lingue. Un vero e proprio trampolino da utilizzare per creare un indotto culturale orientato al futuro, intrecciato con un passato che non passerà mai. 

Teatro Principale oggi

La prima rappresentazione di Le Forche Caudine al Teatro Principale di Barcellona si tenne il 30 marzo 1895. La sala a ferro di cavallo era piena in ogni ordine di posto per una commedia in un atto al costo di una sola peseta. Abbiamo ritrovato il libretto originale di questa interessante commedia e dopo averlo tradotto dal catalano lo pubblicheremo integralmente. Invitiamo tutte le lettrici e tutti i lettori che hanno a cuore il Teatro (e magari anche la Valle Caudina) a dare uno sguardo al copione e fuoco alla fantasia.
 Las Horcas Caudinas

Il Principal che ospitò Las horcas caudinas di Godó rappresenta il teatro più antico della città e uno dei più antichi della Spagna. Al numero 27 della Rambla quella sera c'era una fila di spettatrici e spettatori affascinati soprattutto dal titolo di un'opera legata ad una storia di umiliazione militare e morale unica nel suo genere. 

Sul prestigioso palcoscenico si sognava, anche per un attimo, di andare a visitare questa terra, Caudium, conosciuta da tutto il mondo, ma visitata da sparute decine di turisti. Purtroppo.

Lo spettacolo di prosa fu messo in scena solo in lingua catalana, scelta intelligente che diede un maggior successo di pubblico. Il caro Godò diede un grosso contributo al blasone del teatro, dando lustro seppur in una fase di decadenza a causa della crescita del cinema.  

Teatro Principale ieri

Nel mondo del teatro di Barcellona. fin dal 1750, operarono tre compagnie stabili, una di opera italiana, una di commedia, il vero teatro di prosa ed una terza di danza, solitamente composta da artisti importati dal Regno di Napoli. In generale, i cantanti d'opera e i ballerini erano italiani mentre gli attori di prosa provenivano spesso da Madrid. A partire dal 1797 iniziò la tradizione di organizzare anche concerti vocali e strumentali per evitare la chiusura del teatro durante la quaresima vista la religione Cattolica che in alcune fasi dell'anno vietava tassativamente l'accesso al teatro. Il teatro dell'epoca ospitò anche spettacoli di circo, esibizioni ginniche, spettacoli di magia, varietà a doppio senso e altri generi minori.

Agostíno Moreto

Teatro di prosa

Riguardo al repertorio teatrale dei primi tempi di attività del Principale ci sono poche informazioni; da riferimenti documentali si sa solo che al principio del XVIII secolo andavano in scena commedie e drammi di autori classici spagnoli come Agustín Moreto e Pedro Calderón de la Barca, che si presume siano stati rappresentati abitualmente anche nel secolo precedente. A partire dal XVIII secolo l'allora Teatro de la Santa Cruz si rinnovò, grazie anche all'arrivo di Antonio Galli da Bibbiena al seguito dell'arciduca Carlo VI d'Asburgo, all'epoca ancora conte di Barcellona e pretendente al trono spagnolo, che stabilì la sua corte a Barcellona

Carlo VI d'Asburgo

Questo legame con il circuito teatrale europeo si interruppe con la sconfitta della fazione austriaca nella guerra di successione spagnola. Il commercio con Genova e Napoli consolidò i legami con l'Italia e di conseguenza aumentò l'influenza musicale e teatrale italiana, in prevalenza Meridionale per ovvie ragioni. In quell'enorme flusso culturale, ecco apparire "Le Forche Caudine" nei migliori teatri iberici, oltre la celebre battaglia e Tito Livio.

Eleonora Duse

Quel sipario aveva avvolto in sé personaggi di spicco come le attrici Adelaide Ristori (1878), Eleonora Duse (1890) e Sarah Bernhardt (1900) e il trasformista Leopoldo Fregoli (1894). La commedia andò in scena per un anno intero e l'echeggiare dell'allusione alle nostre Forche Caudine lascia spazio all'immaginazione e ci immerge in un'altra dimensione.
Caudium dell'800

In questi giorni, per pura coincidenza, nella Nuova Caudium "Le Sentinelle della Torre" di Montesarchio, attivisti che provvedono al sostegno del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, hanno messo in scena una serata Ottocentesca con i costumi dell'epoca. La magia della Torre di Montesarchio, immersa in un viaggio nel tempo, da Assteas all'Ottocento, potrebbe canalizzare le energie positive e propositive in un evento da sviluppare in una commedia, magari riadattata ed ispirata alle Forche Caudine di Godò

In chiusura vi proponiamo un piccolo assaggio tradotto in italiano della commedia.


Pubblicheremo in seguito la commedia integrale, divisa in capitoli e ovviamente tradotta. Per ora ecco a Voi queste poche righe, estrapolate a caso, di un'Arte intramontabile come quella teatrale, anima del Mediterraneo:

...luce e per produrre la luce hanno legna dolce e io sono venuto a produrre quella fiamma che soddisfa i vostri desideri e anima tutta questa casa... Papà... Se per un momento, per far sgorgare le scintille, ho mancato di rispetto a te, Cugina, se per fingere non sono stato sincero con te e ti ho ingannata... perdonami! Perdonatemi, lasciatemi sedere intorno a quella fiamma e in un angolo, in un buco della casa, accanto a voi, lasciate stare i due poveri indigenti, stanno arrivando dal vostro amore e tremanti per la febbre del desiderio di abbracciarvi... Permettete che accanto a voi trovino anche calore i poveri, perché sono stati causa incosciente della vostra felicità. Vi supplico! Ferma Amelia! Ho realizzato le mie idee, facciamogli un bell'applauso...(continua)

 Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo

immagini tratte dalla rete,



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