Ricordiamo un triste episodio, legato alla tragedia che colpì Cervinara nel dicembre 99. Lei all’epoca sedeva sulla panchina della Fidelis Andria e pochi giorni dopo, in terra pugliese, incontrò proprio l’Avellino (2-1 il risultato finale con gol di Spinelli, Pizzulli e Zirafa, ndr). La Curva Sud espose uno striscione “Cervinara risorgi!”. Come ricorda quel difficile momento?«Ricordo soprattutto che partii di corsa da Andria per venire a prendere i miei figli e portarli con me, anche perché dal di fuori sembrava una cosa molto più grave di quanto in realtà non fosse, nel senso che tutto il paese sembrava invaso dalle acque, ma fortunatamente non fu così. Non furono momenti facili, ma avere la famiglia vicino riuscì a rasserenarmi.
Il caso volle che la domenica giocassi proprio contro l’Avellino e quello striscione mi fece sicuramente piacere. Ad ogni modo, non persi la concentrazione e la determinazione, perché per l’Andria si trattava di un match importantissimo, e riuscimmo a fare risultato pieno».
La "pezza" fu molto apprezzata a Cervinara ed in tutta la Valle Caudina. Erano tempi molto diversi, senza piattaforme sociali. Solo chi macinava chilometri sapeva. Quel nobile gesto riempì d'orgoglio i Cervinaresi di fede biancoverde e non solo. La voce girò anche tra i tanti volontari che spalavano fango e tifavano per la battagliera squadra nata nel 1912. Per la cronaca si registra anche una sparuta presenza di giovani Lupi Cervinaresi in trasferta a Roma con gli anfibi ancora sporchi di fango. Era il 9 gennaio 2000 e si giocò la gara valevole per la prima di ritorno. Scesero in campo Lodigiani e Avellino al "Tre Fontane" della Capitale per indisponibilità del Flaminio.
Quel messaggio di vera solidarietà e di invito a non mollare cementificò il rapporto umano, popolare e comunitario di una Terra ostinata e testarda, abituata a rinascere dopo terremoti, alluvioni e malapolitica.
foto: Cervinara Clan
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