Grande finanza e "ribelli" ambientalisti.
“La Verità” ha pubblicato l’ottimo servizio “Finti ribelli, quelli che bloccano le strade, imbrattano quadri, appendono manichini a testa in giù”. Ne riprendo i passaggi più significativi, quelli che permettono di farsi un’idea su questi “ribelli”.
Chi sono? Sono quelli che hanno i gilet arancioni, che usano tutti lo stesso codice linguistico incardinato intorno al mantra della “disobbedienza civile” e hanno tutti lo stesso finanziatore: il Climate emergency fund (Cef), fondato da miliardari americani come Aileen Getty, Rory Kennedy e quel Trevor Neilson, pupillo di Bill Gates, che produce, guarda un po’, combustibili sostenibili. Sono i ragazzi che si considerano «l’ultima generazione del vecchio mondo» e ne sognano uno nuovo «in cui l’umanità si abbraccerà, si perdonerà, amerà se stessa». Ultima generazione è anche il nome dell’organizzazione italiana nata nel 2021 che fa parte della Rete A22 finanziata dal Climate emergency fund. La loro attività si concentra su azioni mediatiche come la zuppa di piselli gettata su un Van Gogh, il blitz al Colosseo o il blocco del raccordo anulare di Roma.
Nella rete A22, oltre ad Ultima generazione, ci sono i collettivi di tanti altri Paesi. Capofila e con maggiore anzianità è Extincyion rebellion (XR), movimento radicale nato nel Regno Unito nel 2018 con filiali in una sessantina di capitali. XR ha un sistema di reclutamento molto efficace: chi partecipa alle azioni ha un rimborso spese che consente ad alcuni “volontari” di guadagnare fino a 400-450 euro a settimana. Just stop oil, nata in Inghilterra nel febbraio 2022, è forse, insieme con XR, l’organizzazione più combattiva (quelli che hanno gettato salsa di pomodoro sui “Girasoli” di Van Gogh).
In Francia c’è Dernièr rénovation (quelli che hanno interrotto una tappa del Tour de France) che chiede al governo di farsi carico della ristrutturazione energetica nelle case dei francesi, e hanno lanciato un sondaggio tra i loro attivisti per chiedere se andare a imbrattare la “Gioconda” o il “Déjeuner sur l’herbe” di Monet. Poi c’è Letzte Generation in Germania che lotta per ridurre il limite di velocità a 100 km/h: uno di loro si è incollato i capelli al vetro che protegge “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer. Eccetera.
Tutti questi gruppi facenti capo alla rete internazionale A22 sono coordinati e sovvenzionati da donatori privati, il 90% dei quali sono miliardari. È questo il sistema che ruota intorno al Cef, o Climate emergency fund, organizzazione no profit con sede a Beverly Hills, che finanzia i ragazzi protagonisti di tutte le azioni avviate negli ultimi mesi, definita «una delle sei organizzazioni climatiche più importanti del mondo». Il servizio descrive tutta la rete dei grandi finanziatori (tra i quali poteva mancare Giorgio Soros?). Strano che la grande finanzia giri intorno al business del clima e della green economy?
Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle de "Lo Schiaffo 321". Immagini tratte dalla rete.
Fonte:ariannaeditrice.it
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