Non si può abolire l’imbecillità con una legge
La politica siamo noi cittadini normali, non dobbiamo aspettarci soluzioni da una classe dirigente che si auto gratifica con il potere che noi le deleghiamo. Alla politica non può essere delegato il potere di intaccare la libertà individuale, sarebbe un rischio enorme. Gli esseri umani sono come sono, per metà buoni e per metà cattivi. Non si può abolire l’imbecillità con una legge così come non si può imporre la convivialità e la condivisione o la fraternità.
La politica deve stimolare la valorizzazione delle capacità individuali lasciando spazio a socialità, convivialità, giustizia ed uguaglianza come valori irrinunciabili al posto di un unico valore riconosciuto al denaro, intervenendo su quegli strumenti che, legittimati e istituzionalizzati, si dimostrano portatori di conflittualità e povertà o limitano la libertà.
È qui la differenza sostanziale tra il liberismo che con mezzi subdoli, ma di una potenza sconvolgente, condiziona la libertà individuale e la politica che dovrebbe agire allo scoperto sugli strumenti istituzionalizzati per perseguire il bene comune.
Quindi non proibire l’avidità di denaro ma togliere la funzione di riserva di valore al denaro, non impedire ai singoli il desiderio di uno stile di vita consumista ma impedire una pubblicità falsa ed ingannevole, delegittimare l’uso dei mezzi di comunicazione se diventano dei mezzi di controllo sui singoli individui, se impediscono di riflettere, di pensare autonomamente. Accettare dei limiti o moderazione anche nella bramosia di denaro è il primo passo per preferire nelle relazioni con gli altri, la pace alla guerra e la collaborazione alla conflittualità. È ciò che è avvenuto con l’implementazione dell’uguaglianza dei diritti politici dove nessuno può pretendere di avere più potere di un altro. Poi le capacità, abilità e meriti individuali salvaguardano un naturale margine di disuguaglianza.
L’uguaglianza non può e non deve essere assoluta ma neppure la disuguaglianza, ci vuole moderazione per convivere in pace coi nostri simili. Solo se la politica sarà in grado di agevolare una svolta in questa direzione potrà esserci una soluzione per i problemi sociali e ambientali. Spetta a noi cittadini dei paesi occidentali imporre alle nostre istituzioni questo cambio di direzione per ritornare ad avere un ruolo di avanguardia nella marcia verso una società globale multipolare.
Un modello da imitare per l’elevato livello di qualità della vita che consente ai suoi cittadini, senza aver nulla da temere dal confronto con altre realtà, libere di scegliere strade diverse dalla nostra. Se invece lasciamo che i nostri politici si sottomettano al vertice unipolare, insieme ci porteranno alla povertà e alla guerra col pretesto di imporre una democrazia che non è più tale, mentre in realtà vogliono imporre o mantenere il loro dominio sull’umanità.
Scritto da Franco Cardini
Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle de "Lo Schiaffo 321". Immagini tratte dalla rete. Fonte: Arianna Editrice
Nessun commento:
Posta un commento