Il Comunicato della Procura della Repubblica di Benevento lascia la Sanità campana a bocca aperta: arrestato l'ex primario di ortopedia del Fatebenefratelli!
Dopo il fermo del soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento arrivano i domiciliari il dottore A.P., 68enne direttore del reparto di Ortopedia del Fatebenefratelli. L'inchiesta pone l'accento sull’acquisto irregolare delle protesi che vengono impiantate poi nei pazienti. Il provvedimento cautelare riporta la Malasanità locale sulle colonne digitali della stampa Caudina e non:
A seguito di indagini - si legge nella nota diffusa - coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella mattinata odierna, militari della Guardia di Finanza dei Comandi Provinciali di Napoli e Benevento hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari e ad un sequestro preventivo di beni mobili e immobili fino alla concorrenza del valore di € 576.486,25 nei confronti di un medico napoletano per i reati di corruzione (319 c.p.) ed emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 D.lgs. 74/00. I provvedimenti cautelari sono stati adottati all’esito di un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura Sannita ed alimentata dalla sinergia investigativa dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e Benevento, che ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine alla sussistenza di un ben collaudato sistema corruttivo, attraverso il quale il medico coinvolto, all’epoca dei fatti primario del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento, in accordo con i due referenti di zona di aziende fornitrici di materiali chirurgici, riceveva sistematicamente da questi denaro e altre utilità, per compiere atti contrari ai doveri di ufficio consistiti nell’acquistare, per gli interventi da lui programmati ed eseguiti tra il 2014 e il 2019, protesi ortopediche realizzate, commercializzate o distribuite dalle ditte riconducibili ai privati corruttori ai quali, in cambio, veniva garantita la fornitura quasi esclusiva delle protesi ortopediche e dei dispositivi medici presso l’Ospedale “Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli” di Benevento.
L’attività investigativa della Guardia di Finanza, articolatasi attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, perquisizioni presso il domicilio degli indagati e le sedi delle società coinvolte, escussione di persone informate sui fatti, acquisizione ed analisi di documentazione contabile, bancaria ed amministrativa, ha consentito di ricostruire le dazioni e le utilità illecitamente ricevute dal medico, consistenti in erogazioni, con cadenza mensile, per complessivi € 315.000,00, giustificate artatamente con lettere di incarico per consulenze e formazione fittizie in realtà mai prestate né prestabili dal medico; dazioni mensili per complessivi € 185.779,00 pari all’8% del valore delle protesi vendute; lavori di ristrutturazione di un immobile sito in Maiori (SA) per € 72.712,00; uso di uno scooter e di un’autovettura.
Di particolare rilievo per le investigazioni è stato il rinvenimento di una vera e propria contabilità personale parallela tenuta dal primario ove erano registrati i proventi dell’attività lecita svolta presso l’Ospedale, nonché di quella derivante dallo svolgimento di visite private, ma anche di quella illecita percepita in nero ovvero di quella, sempre di natura illecita, provento di elargizioni.
Il medico invero teneva un accurato conteggio sia delle somme in entrata che in uscita, operazioni che trovavano plastica corrispondenza nei manoscritti reperiti presso uno dei soggetti corruttori, ove si evidenziavano le plurime dazioni di denaro, peraltro formalmente giustificate con contabilità artatamente confezionata. È stato riscontrato, altresì, sempre a livello di gravi indizi, che per giustificare e contabilizzare l’imponente flusso di denaro che confluiva annualmente dai conti della società verso quelli del sanitario, era stato escogitato il ricorso ad apparenti incarichi professionali, conferiti al medico per consulenze e corsi di formazione, documentati con fatture per operazioni inesistenti.
Significativi sono stati, inoltre, i messaggi scambiati tra il medico e uno degli indagati per commentare l’andamento dei propri affari illeciti. In esecuzione dei provvedimenti cautelari personali e reali emessi, la Gdf partenopea e sannita hanno proceduto anche ad apporre il vincolo del sequestro, oltre che sulle disponibilità finanziarie rinvenute, anche sul bene immobile sito in Maiori (SA) oggetto delle illecite utilità percepite sino a concorrenza di € 576.486,25.
I provvedimenti oggi eseguiti sono misure cautelari disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
MALASANITà
Il sistema sanitario campano è storicamente caratterizzato dal malaffare e dal clientelismo politico. Le truffe, infatti, costano approssimativamente decine di miliardi all’anno. Purtroppo, gli ospedali subiscono vere e proprie lottizzazioni politiche con l’annesso corollario di nomine fiduciarie e appalti pilotati dalla classe dirigenziale.
L'ombra del voto di scambio e della speculazione finanziaria, a danno del pubblico e dei pazienti, è ovunque. Un errore palese resta il reclutamento di professionisti della salute, fatto per conoscenze e per favoritismi, piazzati qua e là dove c’è necessità di coprire una carenza organica. Una situazione che il Covid non ha stravolto, anzi.
Nonostante l'impegno, spesso solo di facciata, dei soliti "onorevolicchio/a" di turno, appare evidente la trasformazione quotidiana di diritti in privilegi e di servizi in concessioni sanitarie. Stilare una lista degli scandali è impossibile. Secondo gli inquirenti la Malasanità 2.0 continua ad alimentarsi con l'intramontabile pizzo di settore, abbinato ai classici appalti fraudolenti e al florido mercato nero, rigorosamente sottobanco.
Quante sono le turbative d’asta a favore d’aziende a gestione familiare per l’acquisto d’apparecchiature a prezzi esorbitanti, come in questo caso?
Nella sanità pubblica, al più presto, c'è bisogno di un piano nazionale operativo per tutelare il lavoro per medici, infermieri, ostetriche, dentisti, anestesisti ed operatori socio sanitari. Non servono ulteriori tagli. La linfa vitale per la Sanità a peso d'oro è il collasso radicale di quella regionale. Il blocco delle assunzioni, le facoltà di medicina a numero chiuso e le tarantelle dei concorsi fantozziani, ahinoi, alla fine si rivelano fattori capaci di incidere negativamente sulle prestazioni professionali e assistenziali dei vari operatori in divisa o camice.
Sulla questione 118, specialmente vista l'ultima tragedia consumata in Valle Caudina, cresce l'insoddisfazione verso la gestione etica della somministrazione comunitaria del servizio, spesso vitale per le cittadine ed i cittadini. Un quarantenne all'improvviso ha perso la vita durante il trasporto, senza il medico convenzionato sull'ambulanza. Questa è l'amara realtà. Con i "se" e con i "forse" non si salvano le vite. Con i "ma" ed i "però" si rischia grosso, soprattutto sulla pelle del prossimo.
centodiciocchio
Pochi medici per l'utenza, nonostante i pomposi proclami estivi del neodirettore generale dell'Asl Avellino che a chiacchiere aveva già consegnato questa "coperta corta delle Ambulanze medicalizzate" nell'armadio del passato per i quattro comuni Caudini della Provincia di Avellino. Dal primo di Ottobre è ritornata l'emergenza 118, non solo da queste parti, ma anche in molte aree dislocate su tutto il territorio nazionale.
Le domande frequenti sono le stesse da Nord a Sud, oltre il tipico dialetto o il velato accento regionale: In base alle leggi in vigore nel caso del primo soccorso a bordo non ci deve essere obbligatoriamente un medico? Bastano l’autista e almeno due soccorritori preparati a prestare una prima assistenza alla malata o al malato sul luogo da cui è stata ricevuta la richiesta di intervento? Solo le ambulanze di soccorso avanzato e/o di rianimazione prevedono la presenza di un medico a bordo in possesso di determinate specializzazioni?
Fino a quando "alcuni turni" resteranno scoperti a Cervinara, Rotondi, San Martino e Roccabascerana? Qual è l'alternativa a questa situazione, alquanto grottesca? Chi deve garantire il diritto alla Salute per quel che resta del Popolo Italiano?
Da parte nostra, infine, invitiamo la popolazione ad affidarsi a qualche Santo o Santa in vena di miracoli. In alternativa ci sono gli Dei dell'Olimpo e/o le divinità Indù.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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