Ius Scholae e Valle Caudina sono al centro dell'analisi, a grandi linee, fatta in questi giorni da Lo Schiaffo 321 sulla delicata tematica. Esattamente 100, fra lettrici e lettori, hanno risposto alla seguente domanda:
DOXALTERNATIVA per Lo Schiaffo 321 - Tu sei favorevole o contrario/a allo Ius Scholae, cioè alla possibilità di un minore non italiano di richiedere la cittadinanza dopo il superamento almeno di un ciclo scolastico di cinque anni?
La vera opposizione allo Ius Scholae, al momento non viene da Destra, bensì dall'area Cattolica, tendenzialmente di Centro con simpatie altalenanti, cioè a volte propensa ad alleanze a destra, altre a sinistra. Insomma, i Cattolici sono preoccupati per il netto divario di nascite. Il calo di nuovi credenti alla Sacra Romana Chiesa Apostolica è palese, anche perché i nuovi cittadini hanno origini nordafricane e/o slave, territori dove la religione di Maometto è in costante crescita ed appartiene all'ossatura spirituale delle rispettive società.
ITALIA
Lo Ius Scholae è un argomento su cui la popolazione italiana risulta divisa tra favorevoli (43%) e contrari, con una leggera predominanza di quest'ultimi (45,2%). Le differenze di opinioni, secondo Italpress, si evidenziano maggiormente nell'analisi degli aspetti socio-demografici e politici della popolazione. Da un punto di vista elettorale, infatti, da un lato troviamo l'area di centrosinistra che si dichiara favorevole allo Ius Scholae e, dall'altro, l'elettorato di centrodestra che in prevalenza si oppone a questa norma.
Sotto l'aspetto demografico, invece, la condivisione risulta maggiore nelle aree del Centro e del Sud e, ancora più forte, nelle Isole. Ed è soprattutto la fascia di popolazione più giovane a dichiararsi favorevole (il 56,1% dei 18-24enni) a concedere la cittadinanza ai minori che seguono un percorso di studi nel nostro Paese e che quindi hanno almeno una conoscenza di base sulla cultura e sulla lingua italiana. (1)
Ripotiamo qualche commento raccolto in rete grazie a questa piccola indagine, utile soprattutto per riflettere sui vari punti di vista, frutto del pluralismo e non del buonismo di facciata politicamente corretto:
- Contrario! La Legge va bene così!
- Favorevole, se vive stabilmente in Italia da almeno 10 anni (compreso il ciclo di studio).
- Contrario. Io sono contrario a prescindere. Per me un nero non è italiano. Come un bianco non può essere nigeriano. O un nero non può essere Giapponese. Non è una questione di razzismo, ma ogni razza ha dei lineamenti e si distingue per questo.
- Se il ciclo scolastico fosse davvero formativo (quindi educazione civica in primis e programmi di inserimento graduale per problemi connessi a eventuali barriere linguistiche ), sì.
- Favorevole, ma dopo un ciclo di 13 anni.
- Contraria, perché ‘chi sei’ non dipende da una tua scelta. E’ una realtà oggettiva. Esattamente come l’essere maschio o femmina. Anche questo concetto è decisamente sotto l’attacco dell’entropia moderna. I sudditi perfetti sono senza identità o classe.
- Contrario. Mi sembra un po' poco in verità. Concettualmente è meglio dello Ius soli. Secondo me vent'anni di permanenza tra scuola e lavoro mi sembrano il giusto.
- Favorevole, ma con l'obbligo di battesimo in Chiesa Cattolica per rispetto alle tradizioni del posto. Poi a diciotto anni scegli se cambiare religione oppure ti dichiari ateo.
- Contraria perché credo nello Ius Soli. Vorrei che nel sangue italiano si insinuasse l’indizio di ogni razza condannata, il risultamento profondo e duraturo di un’invasione irresistibile che ci trasforma nella generazione di una immensa stirpe meticcia. Vorrei che fossero giovani africani e slavi a perpetuare la pratica dei nostri dialetti moribondi, e a farli rivivere nella fioritura di un orgoglio municipale più genuino e fecondo rispetto a quello istigato a languire senza memoria e senza futuro nella retorica del campanile.
- Contraria solo perché ho visto gli asili di Milano e sono ancora senza parole perché ero l'unica mamma senza il velo. Quindi, non mi piace questa cosa, forse un po' forzata. Ogni minuto nascono cento stranieri e un italiano. Espulsione immediata dei clandestini e capillare repressione del caporalato, dello spaccio e della prostituzione, senza tralasciare le adozioni pilotate e pagate a peso d'oro.
- Favorevole, ma dopo l'esame per ottenere una patente di Educazione Civica italiana. Secondo me tutti hanno una cosa in comune: sono giovani, maschi e quasi tutti musulmani. Chissà come mai pochissimi cattolici? Sembra un esercito invasore che andrebbe respinto ed aiutato a casa loro, non qui che c'è già troppo casino. I cinesi non si vedono, ma si sentono. Fate una indagine nelle carceri e poi mi dite.
- Molto favorevole alla completa integrazione nella Valle Caudina di tutte le etnie del mondo, visto che la nostra fa schifo. Moltissimi italiani non sanno di essere fortunati.
- Favorevole allo Ius Scholae, ma contro lo Ius soli, a mio avviso, perché è la morte della Patria, la negazione della nostra Identità e un insulto alla memoria di chi ha lottato per la libertà e l’indipendenza dell’Italia come mio nonno Carminiello, prigioniero degli Inglesi in Africa o mio zio Alfonso, disperso in Unione Sovietica, con l'Armir.
- Contrario. Questi vogliono la nostra cittadinanza per essere poi liberi di spostarsi in altri Paesi europei più vicini alla loro cultura perché ospita da decenni milioni di loro simili.
- L’Italia è invasa da milioni di immigrati, migliaia hanno occupato intere zone delle città per spacciare. In Valle Caudina oggi non sono un problema, per fortuna. Contraria a Ius soli, sanguinis, culturale o scholae. Andiamo alle elezioni subito e si vedrà. La democrazia funziona così. NO?
- Io sono favorevole allo Ius Culturae e contraria allo Ius Soli. Per me è giusto il principio per cui gli stranieri minori possano acquisire la cittadinanza della Patria in cui sono nati e vivono, a patto che ne abbiano frequentato con successo le scuole dell'obbligo per un determinato numero di anni, almeno dieci. Cinque sono pochi e inoltre metterei pure la leva obbligatoria.
- Contrario senza se e senza ma. In Europa lo ius scholae non esiste. Lo ius sanguinis resta la migliore soluzione, secondo il mio punto di vista. La cittadinanza deve essere ereditata dai genitori o dal papà. Secondo me il luogo di nascita è irrilevante. Io sono nato a Benevento, per fare un esempio, ma non mi sento beneventano, anzi, vorrei poter cambiare il luogo di nascita e scrivere Napoli perché ho il cuore azzurro. Montesarchio (NA)!
- Contraria e sai perché? Io penso che una società possa aspettare, senza problemi, il 18esimo anno d’età per riconoscere la cittadinanza a chi nasce in Italia e soprattutto si è formato qui. La fretta non frutta.
- Dicono che l'immigrazione risolverà i problemi dell'Italia e saranno probabilmente gli immigrati a pagare a noi e ai nostri figli le pensioni. Bisognerà arrendersi, forse, all'evidenza di un meticciato che ci siamo costruiti con le nostre mani, con le politiche mai a favore della famiglia e che invitano le donne a far tutto meno che figli. Favorevole allo Ius Scholae, deluso da Salvini, ma resto di centrodestra.
- Non ho tempo per approfondire la questione. Sinceramente, ho tre figlie, un marito sempre a lavoro e poco amore per le cose della politica. Ho votato solo un paio di volte per il Partito Radicale. Non saprei esprimermi in merito allo Ius Scuola. Preferirei un referendum vecchio stile e magari più informazione in tv come ai tempi delle Tribune politiche che guardavo da piccina.
- Sinceramente a me della cittadinanza italiana non me ne frega un tubo, visto che mi sento occupato come cittadino duosiciliano, da 160 anni. Per quella ci sarebbe da riconoscerla agli stranieri per merito, non per scuole.
Riflessioni
Lo Schiaffo 321 è contrario a qualsiasi forma di razzismo, di violenza e di discriminazione verso tutti i Popoli del pianeta Terra, compresi quelli Europei. La scelta della cittadinanza a 18 anni resta la migliore opzione, anche perché la cittadina ed il cittadino immigrati con la maggiore età potrebbero scegliere, con molta consapevolezza, la propria e legittima strada, senza condizionamenti politici, religiosi o familiari.
Ringraziamo le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321 per la vivace partecipazione all'inchiesta territoriale in salsa Caudina, utile per dare spazio ai vari punti di vista emersi nell'indagine a campione casuale.
Una cinghia di trasmissione culturale deve essere pronta allo scontro, appunto, culturale e deve rispettare qualsiasi idea in quanto tale. Ascoltare, valutare e, solo se necessario, replicare.
(1) Dati Euromedia Research - Realizzato il 30/06/2022 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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