Ieri in Piazza a Cervinara c'era un clima cordiale e colorato grazie alla manifestazione organizzata dall'Associazione Terra Mia. Oggi, a ciel sereno, esplode un caso mediatico che porta al centro della discussione una croce uncinata e alcuni simboli fallici disegnati da ignoti. .
La ferma condanna delle istituzioni scolastiche in una nota ripresa dalla stampa locale e la replica del Presidente Noè Mollica hanno guadagnato le colonne digitali di queste ultime ore.
Lo Schiaffo 321 invita l'autore o l'autrice a leggere quanto segue, tratto dall'Enciclopedia Treccani Gentile:
Svastica: Segno simbolico di significato discusso, attestato in civiltà diverse sin dall’età litica (Sudan occidentale, Guinea superiore ecc.), nell’area indo-mediterranea antica e nell’Europa barbarica. Consiste in una croce a 4 bracci di uguale lunghezza, terminanti con uncini volti in senso orario o antiorario (in India sempre in senso orario), da cui il tedesco Hakenkreuz e l’italiano croce uncinata o a quattro battenti (il fr. croix gammée, croce gammata, si riferisce all’uncino volto a destra, nella forma del gamma greco).
Nei paesi germanici, dove fu impiegata come oggetto apotropaico e come motivo ornamentale di fibbie, fermagli ecc., la s. è di provenienza straniera, pur apparendo già in incisioni rupestri e in oggetti dell’età del Bronzo. In Scandinavia è associata al martello di Thor. Il senso di movimento impresso alla croce dagli uncini volti verso destra corrisponde al moto apparente del sole: nell’India antica la s. orientata a destra è infatti un simbolo solare.
Nel Tibet la s. (gyuṅ druṅ) acquista rilievo simbolico-religioso fondamentale: nella forma indiana fa parte del patrimonio simbolico del lamaismo, ma nella forma opposta (con gli uncini volti in senso antiorario) è il segno base di qualificazione del Bon prebuddhistico. Tale inversione di orientamento caratterizza anche l’uso bon del mulino delle preghiere e il giro cerimoniale dei templi. Nell’area indomediterranea la s. appare nel tardo Neolitico (intorno al 4000 a.C.) a Susa; poi nelle civiltà egeo-anatoliche (Creta, Troia, Cipro) e nelle regioni danubiane. Talora (per es., tra i Celti) il segno ha una forma a bracci ondulati. Prima di ogni ipotesi sul significato o sui significati religiosi del segno è necessario tener conto del nesso formale che intercorre tra s. e meandro, tra meandro e spirale. La tenace sopravvivenza del simbolo è documentata, in iscrizioni, dall’arte funeraria cristiana tra il 2° e il 4° secolo. L’assunzione della s. a simbolo del partito nazionalsocialista tedesco si dovette all’erronea convinzione della sua origine indoeuropea o ‘ariana’ in senso antisemitico (tesi dell’ideologo G. von List, in Die Bilderschrift der Ario-Germanen, 1910).
Il significato "tecnico" di quel simbolo ora dovrebbe essere più chiaro. Rispettiamo lo sdegno verso chi ha deturpato un lavoro fatto di colori, giochi e passioni. Non entriamo, però, nel merito dei simboli aberranti che, tutto sommato, possono essere definiti "solo" come una classica bravata portata a termine dai soliti monelli che si annidano tra i bimbi bravi e le bimbe pure. I simboli fallici, per la cronaca, sono una costante nel mondo dei piccoli birbanti che vogliono provare l'ebrezza della cavolata fine a se stessa, cercando di provocare lo sdegno altrui.
Il messaggio che deve passare, a nostro avviso, è che non si deturpa il bene comune. Il problema di fondo è il vandalismo, atto vile e di poco conto che in passato ha fatto parlare di sé. Oggi è una svasticaccia fatta male, domani potrebbe essere un pene quadrato sulla porta di una Chiesa e dopodomani ancora un immancabile "Andonietta Ti Hamo!" magari vergato sul muro di qualche onesto cittadino Caudino o sulla Chiave di Milot.
Lo Schiaffo 321, infine, fa un plauso ai volontari e alle volontarie associati/e a Terra Mia per il lodevole evento dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie.
Alziamoci e siamo riconoscenti, perché se non abbiamo imparato molto oggi, almeno abbiamo imparato qualcosa, e se non abbiamo imparato qualcosa, almeno non ci siamo ammalati, e se ci siamo ammalati, almeno non siamo morti; quindi, siamo tutti riconoscenti. cit. Buddah
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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