Nel decimo libro delle "Metamorfosi" di Ovidio, si racconta la storia di Euridice e Orfeo. Il mito di Orfeo ed Euridice ci ricorda che l'amore vince sopra ogni cosa, persino dopo la morte. Quando qualcuno ama veramente, è disposto ad andare all'inferno per rimanere con la persona amata (1).
Orfeo, cantore e musico tracio, sposò la ninfa Euridice, la quale nel giorno stesso delle nozze morì per il morso di un serpente. Il matrimonio infatti era stato preceduto da gravi presagi: Imeneo, dio delle nozze, era stato invano invocato da Orfeo, non aveva pronunciato parole rituali, ma soprattutto la sua fiaccola non era riuscita a fiammeggiare, mandando così tanto fumo da far piangere.
Orfeo disperato per la morte prematura della moglie, dopo averla pianta sulla terra, decise di scendere agl’Inferi per pregare i signori di quei luoghi di restituirgliela. La sua supplica a Plutone e Proserpina fu accompagnata dallo splendido suono della sua lira:
invocando Amore, un dio noto anche agl’Inferi, Orfeo chiese che la sua amata potesse ritornare con lui sulla terra, poiché il filo della sua vita era stato spezzato troppo presto. Se gli dei gli avessero negato questa possibilità sarebbe rimasto anche lui in quel luogo. La supplica di Orfeo commosse quanti in quel momento si trovavano in quel luogo, Tantalo, Sisifo, Issione e le nipoti di Belo si fermarono per un momento dalla pena che stavano scontando.
Scrive Ovidio che persino le Furie, piansero per la prima volta, commosse da quel canto. Il re e la regina degl’Inferi, anch’essi colpiti da tale preghiera richiamarono Euridice. Una però fu la condizione posta ad Orfeo per riavere la sua amata: non avrebbe dovuta guardarla fino a quando non fossero usciti dalla vallata dell’Averno, altrimenti la grazia sarebbe stata vana. Orfeo, presala per mano, condusse Euridice per un sentiero ripido e avvolto dalla nebbia. Non lontani dall’uscita però, forse per paura di perderla, il musico contravvenne al patto e si girò a guardarla. Subito Euridice fu risucchiata indietro, inutilmente cercò di tendere le braccia per essere afferrata, e disse per l’ultima volta addio al suo amore.
Orfeo cercò di raggiungere gl’Inferi una seconda volta ma fu scacciato da Caronte. Per sette giorni il cantore rimase sulla riva del fiume infernale, senza mangiare, pieno di disperazione e dolore, poi si ritirò sul monte Ròdope.
tratto da: https://www.calendariopagano.it/
(1) https://lamenteemeravigliosa.it/orfeo-ed-euridice-un-mito-sullamore/
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