Il politico sassarese, morto nel 2010, prima di tirare le cuoia, oltre al duro attacco all'ex pupillo Mario Draghi, scrisse "Fotti il potere" a quattro mani con Andrea Cangini. Libro da leggere con molta attenzione dove si analizzano gli arcana della politica e dell'umana natura.
Le regole non scritte, i meccanismi profondi, le dinamiche eterne del gioco: per la prima volta - si legge nella controcopertina - un protagonista indiscusso della vita pubblica italiana racconta senza pudore né ipocrisia cos'è e come funziona la politica. Sapientemente indirizzato dal giornalista Andrea Cangini, il presidente Francesco Cossiga mette a nudo il potere e con esso l'uomo che lo incarna. Svela l'arcano, dice l'indicibile, strappa la maschera alla realtà con l'ironia e l'arguzia di chi ha cavalcato lungo le strade impervie della Prima e della Seconda repubblica. Aneddoti, riflessioni, rimandi storici, vere e proprie rivelazioni accompagnano il lettore alla scoperta di verità "scandalose" fino a oggi mai rivelate con tanta schiettezza. La natura del potere, il ruolo del denaro, l'uso dei servizi segreti, la violenza, la guerra, le massonerie, i rapporti tra stati, la religione, il Vaticano, la verità, la finzione, i complotti, il caso, il lato di tenebra dell'uomo e del politico. Il trionfo e la caduta, la vita e la morte.
Francesco Cossiga parla di Nato, Partito Comunista Italiano, Loggia massonica P2, i palestinesi dell'OLP, il Lodo Moro, le storiche ingerenze degli Alleati, il rapimento Moro delle Brigate Rosse e la strage infame di Piazza Fontana.
Riportiamo, per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321, uno stralcio del testo che merita approfondimenti per la mole di informazioni rilasciate dal Presidente scomodo, almeno sul finale della sua lunghissima avventura politica, ricca di misteri e piena di silenzi.
Italya
- D: in Italia si può diventare ministro degli Esteri senza il consenso del Dipartimento di Stato americano?
- R: No. O meglio, è difficile. (...) Mettiamola così: per fare il Ministro degli Esteri in Italia non occorre il via libera degli Stati Uniti, ma se loro pongono il veto nessuno può ragionevolmente pensare di fare il Ministro degli Esteri in Italia (...) Per Massimo D'Alema ho garantito io, il leader allora diessino aveva già avuto modo di conquistarsi sul campo la simpatia americana.
- Dal punto di vista americano, l'Italia è ancora un Paese strategicamente interessante?
- No, affatto. E non da oggi. (...) Quella fase (la guerra fredda) si è conclusa da un pezzo e l'interesse degli Stati Uniti per l'Italia si è esaurito di conseguenza (...)
- A proposito della NATO, lei ritiene che abbia ancora un senso?
- Onestamente, no. (..) Andreotti disse, forse imprudentemente, che finita la "guerra fredda" avremmo dovuto scioglierla. Non aveva torto, ma, evidentemente, è più facile dirlo che farlo. Nella Nato contano gli americani e gli inglesi. L'utilità generale è però ridottissima.
Piddue
La gente non sa che la P2 è stata inventata dagli Stati Uniti. Quando gli americani videro che i Comunisti si stavano avvicinando troppo all'area del potere fecero della P2 un'associazione iper-atlantista. Diciamo la verità, si immagini cosa poteva fregargliene a certi banchieri o a certi capi di Stato Maggiore di Forza armata di Licio Gelli. Aderire alla P2 per molti è stato solo un modo per avere buoni rapporti con gli Stati Uniti, i quali incaricarono appunto Gelli di organizzare la cosa col fine di essere sempre informati su quel che accadeva in Italia, di ritardare il più possibile l'andata al potere dei comunisti. Per prassi i direttori dei Servizi Segreti sono stati tutti nominati con l'accordo del Partito Comunista Italiano e s'immagini se il servizio di vigilanza del Pci non sapeva che erano piduisti.
Il Partito Comunista Italiano - sostiene il Picconatore in "Fotti il Potere" - aveva uno dei servizi di informazione più capillare dentro l'amministrazione dello Stato: bravissimi e cioè in-for-ma-tis-si-mi!
Pensi che scoprii solo diversi anni dopo essere stato Ministro dell'Interno che avevano contatti costanti col Servizio segreto militare e con quello civile. E senza che il Ministro ne sapesse nulla! Le racconto questo per dire che il Pci della P2 e di chi fossero i suoi affiliati sapeva tutto, ma non ha mai ritenuto che ciò rappresentasse una vera e propria minaccia.
Lodo Moro
Del Lodo Moro ne sospettavo l'esistenza, ma ne ebbi la prova solo quando Giorgio Habash, il leader palestinese, mi inviò un telegramma attraverso la residenza del Sismi di Beirut per intimarmi il rispetto del "patto" e dunque la restituzione di un missile terra-aria che la nostra Polizia aveva trovato dentro un furgone di uno dei leader romani di Autonomia Operaia. Rimasi esterefatto. L'accordo dunque c'era...
Fiumicino
Nel 1985 a Fiumicino i Palestinesi aprirono il fuoco sulla folla, non spararono su un solo italiano: tirarono esclusivamente sugli israeliani e mal gliene incolse perché gli uomini dei Servizi segreti di Tel Aviv, presenti sul posto, li ammazzarono tutti. Ricordo che i nostri poliziotti provarono anche a dire che qualcuno lo avevano fatto fuori pure loro. Dovetti intervenire personalmente: smentite subito, se no finisce che i Palestinesi ci credono e se la prendono con noi!
Bierre
Al brigatista Gallinari lo dissi chiaramente: avete sbagliato tutto, dopo l'appello del Papa, dovevate condannare a morte Moro per poi graziarlo e lasciarlo libero, se l'aveste fatto, la solidarietà nazionale sarebbe saltata immediatamente. Una volta tornato alla politica, Moro avrebbe sicuramente capeggiato una crociata anticomunista. Evidentemente, i capi brigatisti erano un po' a digiuno di politica, che poi le BR arrivarono ad un passo dalla vittoria e non se ne accorsero.
Piazza Fontana
Credo che la strage di Piazza Fontana fu opera non esattamente della Cia, ma di qualche agente particolarmente imprudente dei servizi segreti americani.(..) Per impedire che i comunisti arrivassero al governo, studiarono anche l'ipotesi del colpo di Stato e la scartarono perché capirono che una buona metà delle nostre Forze Armate e delle Forze di Polizia, esclusa l'Arma dei Carabinieri, erano dalla parte dei comunisti!
Ultima picconata
L'ultima perla del Picconatore Sardo risale al 24 gennaio 2008, durante la trasmissione Unomattina condotta da Luca Giurato, in merito all'ipotesi di proporre Mario Draghi (allora Governatore della Banca d'Italia) come futuro Presidente del Consiglio dei ministri, disse senza peli sulla lingua:
"È un vile, un vile affarista. Non si può nominare Presidente del Consiglio dei ministri chi è stato socio della Goldman Sachs, grande banca d'affari americana. E male, molto male, io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura a Silvio Berlusconi, male molto male. È il liquidatore dopo la famosa crociera sul "Britannia" dell'industria pubblica, la svendita dell'industria pubblica italiana quando era direttore generale Direttore generale del tesoro e immaginati che cosa farebbe da Presidente del Consiglio dei ministri. Svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l'Enel, l'Eni e certamente i suoi ex comparuzzi di Goldman Sachs".
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