Domenica 11 Luglio 1999 in Valle Caudina si esibì Ray Charles Robinson, cantante e pianista statunitense, considerato uno dei pionieri della musica soul. Alla tenera età di sei anni perse la vista, ma continuò a vedere tramite la musica. Seppe coniugare sonorità diverse, dal rhythm and blues alla musica country, dal vocal jazz al piano blues fino al soul blues. Senza ombra di dubbio il Genio è l'ospite straniero più prestigioso tra gli artisti ed i gruppi che dagli anni 50 in poi si sono esibiti in Valle Caudina.
Ray venne ospitato dalla cittadina di Montesarchio all'interno della storica rassegna "Caudium Jazz", organizzata dal giornalista partenopeo Riccardo Limongi in collaborazione con l'amministrazione guidata dal Sindaco Enrico Striani. Dal 1998 al 2000 Caudium si ritagliò uno spazio di spessore internazionale grazie ai concerti di Ray Charles, Pat Methiney e Sting, come già riportato da Lo Schiaffo 321 in un precedente articolo legato alla rassegna musicale, da far invidia ai comitati feste di tutta Europa.
Il Mistero
Come mai dell'evento di spessore unico e irripetibile non esistono testimonianze fotografiche o video? Possibile che una serata del genere non abbia una memoria storica?
In effetti, da una prima ricerca abbiamo trovato pochissimo materiale. Addirittura sul meticoloso Museo Digitale dedicato al Genio manca proprio la tappa italiana di Montesarchio, molto importante a quanto pare e visti i problemi di salute che in quel periodo assalirono l'artista, costringendolo a cancellare diverse tappe poco prima di toccare la Terra Caudina.
Inizio luglio 1999
Ray Charles cancellò un suo spettacolo a Nuova York perché perse la voce a causa di una fastidiosa e pericolosa laringite acuta. Il suo medico personale disse ai promotori del concerto: "Deve essere a riposo vocale per la prossima settimana e non sarà in grado di esibirsi durante quel periodo". Infatti, il 25 giugno 1999 saltò il mitico JVC Jazz Festival, all'Avery Fisher Hall. L'appuntamento venne annullato a causa della maledetta laringite. Il 26 giugno non partecipò nemmeno al 125° anniversario della Chautauqua Institution, a nord-ovest di Jamestown, nella parte sud-occidentale dello Stato di Nuova York. Dovette disdire anche la sua esibizione del 27 giugno all'M&T Jazz fest di Syracuse, nonché agli spettacoli di Baltimora, Buffalo e uno in Pennsylvania. Il contratto di Charles con il Jazz Fest prevedeva una clausola di salvaguardia di un mese, esercitata poi dai suoi gestori presso l'agenzia di William Morris.
L'ATTESA
In Valle Caudina l'atteso arrivo del Genio scatenò gli appassionati di musica Jazz da ogni angolo del Sud Italia e oltre. La storica data Caudina precedeva quella del 28 luglio al Roma Live Festival, presso la Scalinata del Palazzo della Civiltà del Lavoro. In Campania tornò entusiasmando il pubblico il 16 novembre 1999 al Centro Filarmonico per le Arti di Napoli. Tre giorni prima, il 14 novembre, era stato a Sanremo in occasione del 50° anniversario della gara canora nazionale.
Per i concerti estivi europei del 1999 Ray portò la sua sezione ritmica (Brad Rabuchin alla chitarra, Pietro Turre alla batteria e Curt Ohlson al basso) riuscendo a lavorare per ben due promotori contemporaneamente capaci di organizzare 21 spettacoli in 22 o 23 giorni. Un programma brutale che fece perdere per sempre il falsetto al Genio.
Pietro Turre, batterista, ha scritto qualcosina in merito al periodo vissuto dall'artista americano proprio una manciata di giorni prima del Caudium Jazz: "Questo è stato un tour molto difficile per Ray e ho acquisito una nuova prospettiva su quanto potesse essere determinato (anche se non avrebbe dovuto sorprendermi). [...] I medici hanno detto di smettere di fumare e prendersi sei mesi di pausa. Ne ha preso solo uno. Poi siamo andati in Europa e abbiamo girato 21 città, tra cui Montesarchio, in 22 giorni. Praticamente gli è costato in modo permanente il suo registro superiore/falsetto. La prima parte del tour è stata una settimana di concerti sinfonici (quelli diretti da Vittorio Vanacore) e concerti in trio e Raelette con una big band locale (li ho diretti io [...]).Una notte mentre tornavo in albergo in Limousine con lui, gli chiesi "perché" stesse facendo questo sforzo. Ray detto il Genio disse: "Pietro, questo è stato prenotato come tour per il 40° anniversario. Queste persone mi hanno tenuto a lavorare per quarant'anni. Lo devo a loro e ho bisogno che anche voi ragazzi lavoriate". È stato umiliante sentirlo da un uomo che aveva dato così tanto al mondo dichiarò poi l'incredulo Turre.
foto-tarantelle
Nell'immaginario collettivo Ray il Genio era sempre sorridente e pronto a suonare. In realtà dentro e fuori dal palco odiava soprattutto i fotografi e le loro macchine fotografiche. Anche a Montesarchio il servizio d'ordine vietò qualsiasi ripresa del pubblico. Le foto potevano essere scattate solo all'inizio e solo alla fine dell'esibizione. Potrebbe essere questi uno dei motivi della clamorosa assenza di testimonianze in merito. Figuriamoci il prezioso audio dell'indimenticabile concerto all'ombra della Torre montesarchiese. Resterà custodito solo nei cervelli e nelle orecchie dei tanti presenti in Piazza Mercato.
DOPO CAUDIUM JAZZ
Ai concerti, di solito, si potevano scattare foto solo durante la prima e l'ultima canzone. Le persone della sicurezza erano state informate, molto prima, per poter agire contro i proprietari di telecamere che infrangevano queste regole. Ciò ha spesso portato a irritazioni e talvolta a piccole rivolte davanti al palco. O anche sul palco, quando Ray si rifiutò di andare avanti perché i fotografi stavano scattando all'impazzata.
Il giorno successivo la stampa locale riferì che le guardie di sicurezza litigiose stavano per distruggere l'intero concerto con tutta la leggenda del soul Ray Charles", quando un cameraman di NRK, una stazione televisiva locale, filmò l'artista durante la canzone "sbagliata". Apriti cielo! Il Genio minacciò di uscire dal palco se la videocassetta non fosse stata consegnata al personale della sicurezza. "C'è uno stronzo là fuori a cui piace fare film quando suono. Finché continua, non suono", disse l'arrabbiatissimo Ray dal palco. Poi incrociò le braccia e si rifiutò di continuare, scatenando il parapiglia tra il pubblico norvegese, generalmente tranquillo e pacifico.
NRK E TV2
Solo quando lo sfortunato cineoperatore della NRK consegnò il nastro a uno degli organizzatori del festival lui ripartì per la gioia degli oltre 7.500 spettatori letteralmente a bocca aperta. Durante il concerto, l'organizzatore fece tanti tentativi, inutili, per convincere la direzione di Charles a restituire il nastro. La calda giornata lavorativa restò impressa per sempre agli inviati di TV2, la stazione televisiva antagonista della NRK. I malcapitati giornalisti norvegesi della TV2 riuscirono a malapena a scappare con qualche ripresa "rubata", dopo esser sfuggiti all'inseguimento delle forze di sicurezza.
Al termine del concerto la foto-tarantella continuò quando i fotografi fecero qualche scatto al numero di chiusura. Le guardie di sicurezza erano impazzite. I fotografi vennero cacciati con le maniere forti fuori dalla zona a loro riservata. Quando la stampa norvegese protestò, un ragazzo nell'entourage di Ray ha urlò senza peli sulla lingua:
"Ci vediamo in tribunale di Los Angeles!"
Come al solito, prima del concerto, alcuni giornalisti erano stati invitati a incontrare la Leggenda all'aeroporto, ma quando l'organizzazione del Genio scoprì la macchina da presa, la paranza di Ray andò su tutte le furie:
"Vattene! Ray non verrà filmato!" urlò il personale di Charles. "La leggenda in persona, stanca ed esausta, non è uscita prima che la stampa si trovasse a distanza". Il "circo mediatico" continuò quando la stampa presente venne spintonata e minacciata dalle guardie di sicurezza locali. Un direttore di produzione del festival jazz ruggì al suo arrivo in albergo: "Se vedo un solo flash, prendo la fotocamera e la calpesto, senza pietà" spingendo in malo modo diversi fotografi.
Lanciamo un appello ai presenti alla serata jazz e alla Pro Loco di Montesarchio. Riesumate i frammenti di quella fantastica parentesi artistica che ha permesso alla Valle Caudina di sognare sulle note del Genio.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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