L'allarme è stato lanciato sulle colonne digitali del periodico d'informazione ambientale dell'Arpac, l'agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania. Per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321 riportiamo l'interessante analisi di Gianluca Grillo sull'organo ufficiale della Campania a difesa dell'ecosistema.
TRACCE DI MICROPLASTICHE NEI POLMONI UMANI
Si parla costantemente di inquinamento causato dalle materie plastiche, per le strade, nelle foreste, nei mari, dalle immense isole di rifiuti galleggianti fino alle più profonde depressioni oceaniche. Oggi ci teniamo a parlare di come abbiamo scoperto la presenza di queste materie plastiche in un luogo di cui molti non sospettano, i polmoni umani, i nostri polmoni.
Nel 1998 furono trovate tracce di fibre sintetiche in campioni di tessuto polmonare umano, ma non c’erano i mezzi per poterlo provare su larga scala. Nel 2021 è stato pubblicato uno studio dal titolo “Detection of microplastics in human lung tissue using μFTIR spectroscopy” scritto in collaborazione tra i dipartimenti di medicina e scienze biologiche e marine della University of Hull ed il dipartimento di chirurgia del Castle Hill Hospital.
In questo studio, per la prima volta, si è indagata con accuratezza la presenza di materie plastiche nel tessuto polmonare umano. Le microplastiche, definite nello studio come particelle di plastica comprese tra 1 μm e 5 mm, sono state individuate in ogni regione del tessuto polmonare con una prevalenza per la parte inferiore seguita da quella superiore, la zona mediana presenta un basso livello di deposito delle microplastiche. Il team di ricercatori ha identificato 39 microplastiche in 11 dei 13 campioni di tessuto polmonare, con una media aggiustata di 0,69 ± 0,84 microplastiche per grammo di tessuto. A differenza dello studio di Pauly et al. del 1998 si è notato come le microplastiche siano presenti in tutte le regioni polmonari e non relegate esclusivamente ai grandi spazi aerei.
Da queste prime informazioni tecniche ci possiamo rendere conto di quanto il dato possa essere allarmante, in alcuni campioni le tracce di microplastiche erano dell’ordine di 1,6 microplastiche per grammo di tessuto analizzato, un valore altissimo che evidenzia come ormai anche l’aria che respiriamo sia intrisa di materie plastiche, o più volgarmente, di plastica. Lo studio non si è fermato all’analisi della quantità di materie plastiche nei nostri polmoni, voleva anche venire a conoscenza di quale tipologia specifica di materia plastica si trattasse. Lo studio ha scoperto la presenza di ben dodici differenti tipologie di materie plastiche: il Polipropilene (PP), il Polietilene tereftalato (PET), la Resina (Resin), il Polietilene (PE), il politetrafluoroetilene (PTFE), il Polistirene (PS), il Poliacrilonitrile (PAN), il Polietersolfoni (PES), il Polimetilmetacrilato (PMMA), il Poliuretano (PUR), il polimero elastomero (TPE) e quello composto da stirene-etilene-butadiene-stirene (SEBS); Le sigle tra parentesi indicano gli acronimi che potete trovare sugli oggetti composti da uno di questi materiali così da poter comprendere quanto siano vicini a noi ogni giorno anche se tendiamo a chiamarli indistintamente “plastica”.
Tra questi il più diffuso nella nostra vita quotidiana è il Polipropilene o PP, lo troviamo dai bicchieri di plastica alle componenti dell’auto, dalle etichette delle bottiglie alle custodie dei cd; difatti, le maggiori quantità di microplastiche rinvenute nei polmoni risultano essere di Polipropilene.
Lo studio ha anche rilevato una grande lacuna nella conoscenza delle conseguenze dovute alle microplastiche nei polmoni. Mentre conosciamo gli effetti biologici e le risposte infiammatorie per le particelle dell’ordine dei particolati ultrafini come nanoparticelle o materiale particolato, di dimensioni che vanno da 0,001 µm a 10 µm (micron) - per avere un’idea della dimensione basti pensare che un filo di ragnatela è spesso 7 µm - la conoscenza relativa agli effetti biologici e le conseguenti risposte immunitarie per le microplastiche di dimensioni maggiori ai 10 µm come quelle rinvenute in questo studio sono ancora sconosciute ed andrebbero indagate maggiormente.
L’inquinamento dovuto alle materie plastiche è la peste del nuovo millennio, una morte lenta ed inesorabile che si annida in ogni angolo, raggiungendo ogni dove dall’aria che respiriamo all’acqua che beviamo fino al cibo che mangiamo. Benvenuti nel ristorante stellato chiamato Pianeta Terra oggi serviamo pesce con plastica, bistecca con contorno di plastica, tutto accompagnato da un Plastic bianco del 1920, un’ottima annata. Venite tutti che qui anche l’atmosfera è plastica.
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