I tesori archeologici dell'antica Caudium varcano i confini nazionali per la più grande mostra sull'antico popolo italico mai realizzata.
Il Consolato Generale d’Italia a Monaco di Baviera e l’Istituto Italiano di Cultura hanno dato lustro alla nostra Terra Caudina con un evento di calibro internazionale, capace di riscuotere un incredibile successo di pubblico per l'inaugurazione dell’11 maggio in Germania.
La più importante mostra speciale archeologica sull’antico popolo dei Sanniti (Caudini, Irpini, Carricini e Pentri n.d.r.) mai realizzata in Europa potrebbe aprire un nuovo indotto turistico per la Nuova Caudium legato alla millenaria Storia della Valle. Informiamo le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321 che la spettacolare esposizione chiuderà i battenti il 25 settembre 2022.
Il progetto espositivo, curato minuziosamente dalle Staatliche Antikensammlungen/Collezioni Statali di Antichità Classiche, ambisce a fornire un’ampia panoramica sulla storia, l’arte e la cultura dell’antico Sannio.
Grazie ai ricchi prestiti da parte delle collezioni di Benevento (Museo Arcos e Museo del Sannio), di Montesarchio (Museo Archeologico del Sannio Caudino) e di Campobasso (Museo Sannitico con il Casino Calvitti di Larino), ma anche di Alfedena, Melfi, Napoli, Roma e del British Museum, la cultura sannitica può essere apprezzata in una mostra completa per la prima volta fuori dall’Italia.
L'antico popolo dei Sanniti (Caudini, Irpini, Carricini e Pentri) aveva la sua patria nel cuore dell'Italia meridionale, in un'area che comprende tutta l'attuale regione del Molise, la parte settentrionale della Puglia, nonché alcune aree marginali meridionali. Fu lì che, intorno alla metà del primo millennio a.C., si sviluppò la cultura sannitica. Secondo le fonti romane, i Sanniti avevano radici sabine.
Nel paesaggio montuoso e collinare della loro regione d'insediamento, praticavano una pastorizia estensiva con pecore e capre. Insediamenti più grandi venivano, talvolta, edificati lungo i pascoli delle mandrie di bestiame.
I Sanniti (Caudini, Irpini, Carricini e Pentri) giunsero alla ribalta della storia - si legge su sito tedesco Antikensammlungen Glyptothek - a causa dei loro conflitti bellici con i Romani, nella seconda metà del IV secolo e all'inizio del III secolo a.C.: le cosiddette guerre sannitiche non portarono ai Sanniti soltanto brillanti vittorie, come nella famosa battaglia delle forche caudine, dove imposero alle legioni romane e ai loro comandanti l'umiliazione di passare sotto i gioghi. I Sanniti subirono, infatti, anche pesanti sconfitte, che portarono al trionfo di Roma.
Anche se i Sanniti (Caudini, Irpini, Carricini e Pentri), nei secoli successivi, vissero sotto la crescente influenza politica dei Romani, sembra che essi abbiano, tuttavia, mantenuto un’ampia indipendenza culturale, come attestato, per esempio, dall'imponente santuario di Pietrabbondante, con i suoi ricchi reperti. Tuttavia, proprio come gli Etruschi, e anche i Romani, essi facevano capo ad una koiné ellenistica, una cultura unificata di influenza greca che si era sviluppata nell'Italia centrale a partire dal periodo classico del V e IV secolo a.C. Come possiamo osservare, anche nel caso degli Etruschi, degli Umbri o dei Sabini, l'influenza romana sui Sanniti divenne così estesa e dominante, nel tardo periodo ellenistico, che il sannitico fu assorbito dalla lingua dei Romani.
In prima linea il Museo Archeologico Caudino che dalla pagina ufficiale tirò un sospiro di sollievo quando vennero pubblicate le foto del Cratere Rosso Caudino in ottimo stato dopo l'ennesimo viaggio. Il Vaso di Assteas era tornato ad dicembre in Valle Caudina, accompagnato proprio dal dottor Antonio Salerno, noto Archeologo di calibro internazionale dopo essere stato in bella mostra all'Expo di Dubai:
L'arte e la cultura dell'antica Samnium per la Mostra speciale "Samnium and the Sannites" che si terrà a partire dall'11 maggio al 5 settembre all' @antikensammlungenglyptothek di Monaco di Baviera. Nel Museo tedesco i preparativi della Mostra sui Sanniti, gli ultimi rivali di Roma, sono in pieno svolgimento - la nota è del 5 maggio -. Il cratere di Europa Assteas è giunto a destinazione sano e salvo insieme agli altri preziosi reperti del Museo del Sannio Caudino e questo, ci rende particolarmente felici.In attesa che tutti i tesori possano tornare integri dalla mostra speciale di Monaco di Baviera, si registra un notevole passo in avanti per l'immagine della Nuova Caudium nel mondo dell'Archeologia internazionale. Un patrimonio che i Popoli Caudini, Irpini, Carricini e Pentri dovranno riscoprire insieme, magari riallacciando i contatti culturali tra gli eredi delle quattro tribù guerriere che popolavano con Onore il Samnium.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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