Una Moschea in piena Valle Caudina?
L'apertura di un luogo di culto per i Caudini di religione islamica potrebbe trasformarsi in realtà tra non molto. Il tessuto sociale della Nuova Caudium sta lentamente mutando e le prospettive future vedrebbero un netto calo della popolazione indigena ed in parallelo una netta crescita degli stranieri di terza e quarta generazione, legati saldamente alle tradizioni spirituali e religiose dei rispettivi contesti di provenienza.
La Popolazione Caudina, tra emigrazione, mediocre gestione del territorio e calo delle nascite, si trova in uno stato di crisi evidente, come del resto tutto il Sannio e l'Irpinia. Emblematico il caso Cervinara che negli ultimi anni è caduta addirittura sotto i novemila abitanti. Da un lato, quindi, abbiamo una situazione demografica che sta scivolando ai minimi storici, dall'altro una prepotente impennata delle nascite di stranieri trapiantati in Campania, che con molta probabilità porterà alla naturale apertura di nuovi spazi islamici riconosciuti.
L'integrazione religiosa è un aspetto, apparentemente, trascurato e non sentito dalla stragrande maggioranza delle Caudine e dei Caudini di fede Cattolica Apostolica Romana. Oltre alle Sale dei Testimoni di Geova e alle Chiese Evangeliche Cristiane, presenti solo in alcuni paesi della Nuova Caudium, sarebbe così prossima l'apertura di una struttura all'ombra della Mezzaluna.
In effetti i Musulmani della Valle Caudina, essendo una minoranza molto compatta, si spostano in massa a Benevento presso la sede de "Il dialogo", un'associazione capace di accogliere tutte le richieste di una comunità in espansione. In Campania i luoghi di culto legati a questa fede abramitica sono circa una quarantina. Quelle più gettonate sono l'Associazione Ar-Rayaan di Marigliano, l'Associazione Culturale Abdu Bakar Seddik di Sarno, l'ACI (Ass. Culturale Islamica) di Casapulla a Caserta, la partenopea Zayd Ibn Thabit Napoli e l'Associazione Islamica di Licola e Pozzuoli.
Il dialogo interreligioso è fondamentale per mantenere un equilibrio nell'area, soprattutto quando non ci sono stragi o attentati di mezzo, episodi presi erroneamente come pretesto per un confronto "forzato" e dettato dall'emotività del momento. Tra il 2015 e il 2017 ad ogni attentato emergeva la difficoltà nel gestire i rapporti con le masse, sia esse di altre fazioni, atee e gnostiche.
Noi ripudiamo qualsiasi forma di discriminazione religiosa, razziale o etnica e rispettiamo chi ci rispetta. Politeisti, Cattolici dell'ultima ora o Testimoni di Geova mattutini? Bisogna guardare ai contenuti, studiare, discutere civilmente e crescere nell'ottica comunitaria che dovrebbe unire, oltre le religioni e le ideologie.
Il 4 gennaio del 2021 Antonio Mattone della Comunità di Sant’Egidio di Napoli, Angelo Moretti, Presidente della Rete di Economia Civile “Sale della Terra” e don Nicola De Blasio, direttore della Caritas Diocesana di Benevento, si confrontarono proprio con il Centro culturale islamico “il Dialogo”, di nome e di fatto, sul tema delle differenze e affinità tra religioni.
La Moschea potrebbe nascere tra Airola e Montesarchio e collegare la Valle Caudina Islamica con gli altri centri presenti e operanti in Campania, in prevalenza con l'area casertana.
Intanto a il parroco di Ponte don Alfonso Calvano e Giuseppe Mottola, Maggiore della Polizia Municipale, un paio di anni fa strinsero un legame con la Comunità Islamica del paesino sannita dopo un invito ufficiale dei seguaci di Allah.
“Ringrazio per l’invito - disse il don Alfonso ad Ottopagine - e visitare questo luogo dove voi, Carissimi Fratelli, possiate lodare Dio creatore e misericordioso e affidare a Lui le vostre gioie e i vostri dolori, le vostre speranze e i vostri progetti, così che il vostro cuore possa aprirsi e sia purificato da ogni sentimento non buono, sia ripieno di forza per andare verso gli altri con pace e fiducia”.
Quello fu l'esordio di don Alfonso che affermò: “Noi tutti vogliamo e dobbiamo essere cercatori di Dio e mettere in opera la sua santa e benefica volontà, perché riconosciamo in Lui l’Amico degli uomini per eccellenza, Colui che non ci lascia nelle nostre mediocrità, ma ci fa crescere sempre. Io credo che il nostro paese debba avere una vera e grande forza di coesione sociale, anche se nella nostra società vi è della violenza latente e questa a volte esplode.
Le nostre chiese e le nostre moschee, i nostri luoghi di preghiera e di istruzione devono essere dei luoghi in cui ognuno va a trarre forza, energia e generosità per andare verso gli altri con stima e rispetto, con fiducia, col desiderio di costruire insieme il futuro”.
Nel corso della visita il parroco di Ponte ha esclamato: “Possa la gioia di questo giorno illuminare la vita vostra per lungo tempo ed essere una garanzia che la nostra città è, e sarà sempre un luogo di relazioni accoglienti, fiduciose e piene di progetti di integrazioni. Questo luogo, non è solo luogo di culto per fedeli, ma anche centro culturale in grado di offrire a tutti un punto di accoglienza, dibattito e servizio.
Viviamo nello stesso paese, condividendo tutto, proprio per questo l'inaugurazione di questo luogo di preghiera rappresenta un momento importante per il dialogo e la fratellanza tra religioni. Cooperiamo insieme per il bene della cittadinanza promuovendo il dialogo con le autorità e la cultura italiana: sono sicuro che questo centro diventerà fonte di tante iniziative e attività. Abbiamo bisogno di costruire ponti robusti e distruggere i muri dell’odio e del pregiudizio che dividono”.
Riflessioni
Nel 1934, a seguito della nascita della Libia italiana, Mussolini avviò una politica di incoraggiamento nei confronti della religione islamica, definendo le popolazioni locali "musulmani italiani della quarta sponda d'Italia", facendo costruire o restaurare moschee e scuole coraniche, approntando strutture di assistenza per i pellegrini diretti alla Mecca e facendo anche aprire a Tripoli la Scuola Superiore di Cultura Islamica. Ricordiamo che la spada dell'Islam, in arabo سيف الإسلام, fu donata nel 1937 a Benito Mussolini in qualità di protettore dell'Islam (حامي الإسلام) da un capo berbero leale al governo italiano.
Care lettrici e cari lettori, invece, come immaginate la Valle Caudina del 2085? Cosa potranno regalare i Maomettisti 7.0 all'Unione dei Comuni Caudini?
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
Nessun commento:
Posta un commento