MOLISANNIO?
In Molise pensano all'unione con Abruzzo e Lazio, Foggia, Marche e all'Adriatico.
Le strategie macroregionali dell'Unione europea sono quadri politici che consentono ai paesi situati nella stessa regione di contrastare e risolvere i problemi o di sfruttare meglio il potenziale che hanno in comune (ad esempio inquinamento, navigabilità, concorrenza commerciale mondiale e così via). Così facendo, i paesi usufruiscono di una cooperazione rafforzata avente l'obiettivo di affrontare le problematiche in modo più efficace di quanto non avrebbero fatto individualmente.
Le strategie macroregionali dell'Unione possono essere sostenute dai fondi UE, compresi i Fondi strutturali e d'investimento europei.
Per aumentare le probabilità di successo delle strategie macroregionali dell'UE, i partner coinvolti (Stati membri, regioni, comuni, ONG ecc.) devono basare le proprie azioni su alcuni principi chiave: un partenariato pertinente, un meccanismo di collaborazione appropriato, un buon coordinamento delle misure legate alle politiche e alle rispettive fonti di finanziamento, nonché un elevato spirito di cooperazione tra i vari paesi e settori della macroregione.
Abruzzo+Lazio+Molise
Nel 2017 la rivoluzionaria proposta di Pier Ernesto Irmici, presidente del Comitato Macroregioni ed un ex Consigliere regionale del Lazio, eletto in quota Pdl con il listino Polverini, riuscì a mettere insieme Molise, Abruzzo e Lazio con una proposta di legge di iniziativa popolare platonica, che si può intravedere solo nella struttura e nei rapporti stretti tra i parchi nazionali d’Abruzzo Lazio e Molise.
“La nuova macroregione dovrebbe essere a statuto speciale, e al suo interno ci sarà la Provincia autonoma di Roma Capitale. Il modello – sottolineava il presidente del Comitato promotore – è già previsto nella nostra Costituzione, ed è quello del Trentino Alto Adige, che ha due province autonome”. La proposta di legge popolare è stata depositata in Cassazione. Il progetto della macroregione Lazio Abruzzo Molise, che vedeva tra i promotori il molisano Maurizio Tiberio, fu condiviso e sostenuto dal consigliere comunale di Campobasso Pietro Montanaro, perché, dichiarò, può rappresentare un’occasione di sviluppo per il Molise.
“La revisione dell’assetto istituzionale del nostro Paese sarà sicuramente nell’agenda del prossimo governo – ha spiegato Montanaro. – Dunque la strada che sarà intrapresa sarà quella che condurrà dritta alla creazione delle macroregioni. Credo che per il Molise sia vantaggioso aggregarsi all’Abruzzo, con cui condivide storia e tradizioni e con il Lazio che ha dalla sua parte i grandi numeri e quindi un peso politico considerevole.
Di macroregioni si parla da tempo – ha proseguito il consigliere comunale – ma presto dalla fase del dibattito si passerà a quella della concretizzazione dei progetti. Allora è meglio organizzarsi, prepararsi e presentare una nostra proposta anziché subire scelte calate dall’alto. Questo è il momento giusto per farlo. L’iniziativa di Tiberio e degli altri promotori che fanno parte del comitato nazionale va appoggiata con convinzione. Per il Molise è forse l’ultima occasione che rimane per non scomparir e conservare la propria identità, messa fortemente a rischio”.
Riepiloghiamo: tutti vogliono smembrare il Molise con varie ipotesi, dando per scontato che l'identità molisana sia poca cosa. Ora è riesplosa l'idea Molisannio, che sta creando scaramucce mediatiche tra esponenti politici in provincia di Benevento.
foggia+Molise:moldaunia
Prima del Covid, invece, tenne banco la proposta Moldaunia dell'ing. Amodeo per unire unire la mortificata provincia di Foggia al Molise. Ci sono stati incontri dove vennero illustrate le radici storiche e le prospettive di sviluppo legate al progetto che prevede il passaggio dell'intera provincia di Foggia dalla giurisdizione regionale della Puglia a quella del Molise. Ovviamente senza Benevento e la Valle Caudina.
Di mollare e far tramontare il sogno di unire il Molise alla Daunia, l'ing. Gennaro Amodeo sembra non aver alcuna intenzione - si leggeva su Foggiatoday. Lo conferma l'incontro di ieri a Campobasso tra il presidente del Consiglio regionale del Molise Salvatore Micone e una delegazione del movimento che da anni lotta per l'accorpamento, costituita oltre che da Amodeo anche dal dott. Pierangelo Marano, dalla prof.ssa Luisa Andaloro e dal sig. Fabio Mucelli. Durante l'incontro sono state illustrate le radici storiche e le prospettive di sviluppo legate al progetto che prevede il passaggio dell'intera provincia di Foggia dalla giurisdizione regionale della Puglia a quella del Molise, "unica via per ridare dignità e futuro ad una regione che langue e ad una provincia mortificata". Per il movimento Moldaunia così facendo il Molise avrebbe un peso rappresentativo maggiore anche in virtù e la nuova Regione un ruolo strategico tra le regioni limitrofe dell'Abruzzo, Lazio, Campania, Lucania e restante della Puglia.
Molise+abruzzo+marche
Nel 2013 la stampa si scatenò sulla proposta di fusione tra Marche, Abruzzo e Molise in una sola “macroregione” adriatica. In realtà per non fare confusione con quella “Adriatico-Ionica” (che riguarda regioni italiane croate albanesi) costituita dall’Unione Europea, sarebbe stato più giusto chiamarla, all'epoca, Regione Medio Adriatica o “Marca Adriatica” come la battezzarono gli esperti della Fondazione Agnelli all’inizio degli anni Novanta.
Molise+coste adriatiche
Da Termoli, piccola cittadina molisana, partì il progetto di Euroregione Adriatica che poi negli anni si è trasformata in Euroregione Adriatica e Ionica.
Quello che occorrerebbe è di capitalizzare la rete dei rapporti interadriatici già attivata negli anni proiettandola verso un più vasto contesto strategico, che tenga conto di più fattori dominanti, geopolitici ed economici. Tutto questo visto che c’è un rischio concreto dell’emarginazione del sistema Adriatico rispetto alle nuove dinamiche che si annunciano lungo alcune direttrici rilevanti:
quella che tende a connettere l’area baltica con il Mar Nero; quella che lega il Mar Nero con il Mediterraneo orientale attraverso il Polo Egeo; ed infine i futuri flussi lungo l’asse sud est-ovest del Mediterraneo, caratterizzati dai trasporti energetici e commerciali. Il sistema Adriatico può diventare la salvezza dei Balcani e i Balcani possono rivelarsi la salvezza del sistema Adriatico. È un paradosso. Ma risponde a una logica funzionale. Infatti, se l’Adriatico vuole comunicare con il Baltico non può che passare attraverso i Balcani. Lo stesso vale se l’Adriatico intende connettersi al Mar Nero. Tutto ciò deve essere garantito attraverso un sistema di sicurezza che punti ad arginare la criminalità organizzata e i traffici illegali. Qualcosa di nuovo si sta muovendo ancora una volta dal Molise per mobilitare il circuito adriatico comprendente camere di commercio, le autorità portuali, università, Macroregione ed Euroregione, per attivare una nuova geometria di contatti economici, rafforzati da rapporti culturali e da pratiche di good governance. Si tratta in particolare di ridisegnare una strategia spaziale proiettata in direzione delle aree stimolate dalle prospettive di allargamento comunitario.
Il polverone mediatico di questi ultimi giorni ha visto al centro delle polemiche l'idea di Molisannio, sommersa toni decisamente alti tra le opposte fazioni e/o le lotte intestine ai fronti Polisanniti. Resta il fatto che la gente ha bisogno di risposte concrete, non di proposte obsolete e difficilmente realizzabili, soprattutto se si guarda la questione a trecentosessanta gradi, valutando con attenzione pro e contro.
Lo Schiaffo 321 è "contro" l'idea di MoliSannio, ribadendo la necessità di mettere in gioco l'Unione dei Comuni Caudini, percorso politico concreto già avviato, seppur in salita e rallentata dall'indubbia lentezza amministrativa, condita dalla macchinosa burocrazia.
Caudium ai Caudini!
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
Nessun commento:
Posta un commento