Il lungometraggio amatoriale diretto da Bernardino Giulini venne girato tra Santa Severina, Rocca Bernarda, Petilia, Sltilia, San Giovanni in Fiore, Rocca di Neto e altri paesi limitrofi al Marchesato Crotonese. Rara pellicola. Nel 1950 venne girato un film ispirato alla sua storia, dal titolo Il Brigante Musolino, di Mario Camerini. Fino ad allora la storia di Musolino non era mai stata rappresentata per l'assonanza del nome con Benito Mussolini.
«Chi era stato davvero Musolino? Un sanguinario vendicatore degli emarginati del sud, uno spaccone di paese visionario e smargiasso, il portabandiera anarchico delle lotte pre-socialiste, un paranoide sbandato e irresponsabile, una vittima del disadattamento (Enzo Magrì)
Da un lato il suo comportamento è tipico di questa figura: egli si oppone allo Stato, commette omicidi non credendo più nella giustizia statale, essendone diventato una vittima. Non uccide però per un "ideale rivoluzionario", ma unicamente per il suo desiderio di vendetta nei confronti di coloro che lo accusarono e contro chi si oppone a questo. Dieci anni dopo i professori di psichiatria Annibale Puca e Giacomo Cascella, del manicomio di Aversa, compirono uno studio dove affermarono la pazzia latente di Giuseppe Musolino che si scatenò quando subì il primo torto dalla società nel condannarlo a 21 anni di carcere.
I sintomi di tale pazzia erano la convinzione di essere lui la legge, l'inesauribile sete di vendetta, l'essere sospetto e la credulità. Sostennero quindi che anche al secondo processo lo Stato sbagliò nuovamente nel giudicarlo, poiché avrebbe dovuto essere portato in manicomio direttamente e non avrebbe dovuto subire la pena dell'ergastolo. Al momento la pellicola calabrese vanta ben 228.129 tra spettatrici e spettatori.
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