Valorizzare il territorio? Semplice, basta prendere esempio da Michele Renna, dirigente provinciale irpino del Club Alpino Italiano che nel quarto volume del Sentiero Italia, tra le 53 tappe pari a 892 chilometri da percorrere, ha inserito magistralmente le nostre vette, spesso dimenticate dagli indigeni, ma apprezzate e sognate dagli amanti della Montagna di tutta Europa.
In Campania il Sentiero è articolato in ventidue tappe, dal Passo del Fortino, al confine con la Basilicata, al Matese, a cui se ne aggiungono altre nove se si percorre l’Alta Via dei Monti Lattari fino all’estremità della Penisola Sorrentina. Il SICAI campano attraversa il Parco del Cilento e Vallo di Diano, il massiccio degli Alburni, ricalca l’Alta Via dei Monti Picentini, percorre lo spartiacque dei Monti del Partenio, affacciato da un lato sul Golfo di Napoli e dall’altro sulle terre comprese tra le province di Avellino e di Benevento. Da ultimo, il tracciato si insinua nelle terre sannitiche e attraversa la Valle Caudina, teatro della celebre battaglia del 321 a.C., tra Sanniti e Romani.
Infatti, sulle colonne digitali di MountainBlog, la prestigiosa rivista indipendente che ha come obiettivo la comunicazione integrale della montagna, è apparso il seguente articolo, orgoglio e vanto di questa Terra. Il pezzo annuncia l'uscita del prezioso lavoro dedicato alla riscoperta dei sentieri naturalistici locali.
"Esce sullo store Cai.it e in libreria - si legge su MB- il quarto volume delle guide ufficiali del Sentiero Italia CAI, dedicato a “Campania, Puglia, Basilicata e Molise, da Senerchia a Isernia”, edito da Idea Montagna in collaborazione con il Club alpino italiano.
Il volume porta i camminatori del percorso escursionistico più lungo d’Europa nei territori interni della Campania, della Puglia, della Basilicata e del Molise. Da Senerchia a Isernia, per esplorare il Sud Italia meno conosciuto e frequentato.
Percorso dagli autori Corrado Palumbo, Vito Paticchia, Francesco Raffaele e Michele Renna, il Sentiero Italia CAI si inerpica sui monti del salernitano per poi entrare in Molise, Puglia e Basilicata. In Campania, il cammino coincide in buona parte con l’Alta Via dei Monti Lattari, che offre i paesaggi più spettacolari di questo tratto di Sentiero Italia. Siamo a picco sul mare, sullo spartiacque tra la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana. Le ultime tappe nella regione permettono di ripercorrere gli antichi accessi montani e di esplorare l’ambiente tipico della montagna appenninica, per poi entrare in Molise lambendo la nuda e imponente cupola del Monte Miletto.
In Puglia, il cammino passa dai tratti montuosi del Gargano e del Subappennino Dauno, fino ai territori pianeggianti del Tavoliere delle Puglie, l’altopiano della Murgia, le gravine del Tarantino e i rilievi del Salento, per poi lambire la Basilicata. Infine, il Sentiero Italia rientra nel Molise meridionale per finire il suo viaggio a Isernia".
Gli Autori
Corrado Palumbo nasce a Bari il 18 maggio 1962. Dal 1985 è agente di assicurazioni ed è, inoltre, Guida Escursionistica Assoguide. Da oltre 40 anni si avventura su sentieri di montagna.
Vito Paticchia è salentino di nascita, emiliano di adozione, socio Cai e Guida Ambientale Escursionistica. Ha ideato e progettato cammini di lunga percorrenza: dalla Linea Gotica alla Via della Lana e della Seta, scrivendo e curando le rispettive guide e cartografie.
Michele Renna classe 1979, è accompagnatore di Escursionismo e membro della commissione regionale CAI-TAM, oltre che istruttore nella Scuola Regionale di Escursionismo Campania. “Vive” ormai da 10 anni per 150 giorni l’anno in montagna, con la stessa professionalità di un lavoro, compiendo escursioni anche esplorative in tutto l’Appennino. (Cervinarese cresciuto nel quartiere Maranni e sulle gradinate dello Stadio Partenio di Avellino).
Francesco Raffaele ha studiato l’Egitto Pre- e Protodinastico, pubblicando articoli, tenendo conferenze in Italia e all’estero e curando l’edizione degli atti del Primo Congresso Egittologico Napoletano. Esplora e fotografa da vent’anni le montagne, la natura e i paesaggi dell’Appennino Meridionale e Centrale.
VOTO 10!
Michele Renna è da siempre un difensore del Parco del Partenio e anche grazie alle sue associazioni Cervinara Trekking e Fototrappolaggio Naturalistico Partenio sta crescendo l'interesse verso il Verde vissuto in prima linea. Profumi, emozioni, avventure, sacrifici, dedizione, educazione, aggregazione e tanta riflessione sono tra gli aspetti peculiari che caratterizzano il mondo dell'escursionismo, settore in forte crescita da queste parti con la passione e la volontà di personaggi di spessore come Michele Renna, Cervinarese purosangue.
Renna è tra i fondatori dell’Associazione Cervinara Trekking. Lo scopo del gruppo, armato di scarponi e buona volontà, è quello di promuovere gli sport di montagna in tutte le loro manifestazioni. Le attività principali sono l'escursionismo finalizzato alla prestazione sportiva, anche in territori ostili e l'escursionismo esplorativo per l'individuazione di nuovi e antichi sentieri, grotte e cime legate al territorio della Valle Caudina. L'esperimento di monitoraggio della fauna del Parco Regionale Partenio è il fiore all'occhiello di Renna e compagni.
Il Fototrappolaggio naturalistico Partenio, da un bel po', ha installato una serie di video/foto trappole sui punti più alti e nascosti del Massiccio. Per la prima volta si possono osservare immagini fantastiche e attimi di vita dell'ecosistema locale. Allo stesso tempo si difende il "tesoro Verde" con un costante controllo incrociato.
Inoltre, la lotta continua della Cervinara Escursionista contro i reati ambientali perpetrati dalla "Mafia Verde" ai danni del territorio è a dir poco encomiabile. Bisogna conoscere, rispettare, difendere la Natura e l’ambiente anche nei suoi aspetti culturali, dichiarano, senza se e senza ma, gli/le amanti della Montagna selvaggia.
Da evidenziare, infine, l'ottimo lavoro della rinnovata Sezione Irpina del Club Alpino Italiano, premiato con la recente pubblicazione sulla pagina nazionale del CAI. I "Caini" stanno dando lustro ai nostri eco-tesori Caudini, ossia il Massiccio del Partenio e quello del Taburno inseriti nel SICAI. La strada da percorrere è ancora lunga, ostica ed in salita, però la rivoluzione per la rinascita della Montagna è appena iniziata.
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