sabato 12 febbraio 2022

TERZA GUERRA MONDIALE - La Valle Caudina nell'agghiacciante simulazione del conflitto | POLITICA

La Valle Caudina potrebbe sparire a causa della terza guerra mondiale. La crisi internazionale tra Ucraina, Russia, Nato e Stati Uniti d'America sta portando il livello di tensione a livelli decisamente preoccupanti. Da pochi minuti si è concluso un lungo colloquio tra Putin e Biden

Al centro della tarantella un sottomarino Usa intercettato in acque russe e costretto ad allontanarsi in malo modo. La Farnesina invita gli italiani a lasciare il Paese. 

Lo Schiaffo 321 ha recuperato il video creato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton negli Stati Uniti. Hanno simulato lo scoppio di una guerra nucleare tra Russia e Stati Uniti, mostrando quanto sarebbe apocalittico lo scenario dopo poche ore dal lancio del primo attacco.

PIANO A, il video

Il gruppo di lavoro dell'università americana, guidato dall'esperto di ingegneria e affari internazionali Alessio Glaser, ha sviluppato una simulazione agghiacciante che mostra le probabili strategie e i possibili vettori di lancio che sarebbero impiegati nello scoppio di una guerra nucleare tra Stati Uniti (alleata con la Nato) e la Federazione Russa

Il costo in vite umane sarebbe catastrofico già nelle prime tre ore. La Valle Caudina si troverebbe in una situazione difficile e nel video rinominato "Plan A" viene letteralmente rasa al suolo a causa della vicinanza a basi americane e della Nato.

L'evolversi del conflitto venne suddiviso in tre fasi. Secondo la simulazione guerra verrebbe innescata da un attacco areo russo contro un obiettivo sul suolo europeo, e proveniente dall'oblast di Kaliningrado

territorio russo tra la Polonia e la Lituania che affaccia sul Mar Baltico. Durante la prima fase, la potenza che decidesse di sferrare l'attacco (in questo caso la Russia quindi) si concentrerebbe inizialmente su un obiettivo tattico - una base avanzata della Nato - e sferrando una serie di raid con bombardieri strategici e missili balistici a medio raggio Irbm su tutti gli obiettivi che verosimilmente rappresenterebbero la minaccia "X"; 

questo innescherebbe contemporaneamente la controffensiva, che ipotizza una risposta di altri e ulteriori raid su obiettivi strategici d'importanza analoga. Nella prima fase il conteggio è di almeno 2 milioni e mezzo di morti nelle prime di tre ore.

La seconda fase prevede l'eliminazione "completa" - e reciproca - della capacità nucleare offensiva del nemico mediante il lancio di missili Icbm dalle flotte di sottomarini nucleari lanciamissili dislocati nell'Atlantico e nel Pacifico e dai vettori terresti fissi e mobili. 

Il conteggio è di tre milioni e mezzo di morti in meno di quarantacinque minuti. La terza fase mette nel mirino dei missili balistici intercontinentali le città chiave di Russia, Europa e America continentale, con l'obiettivo di "inibire il recupero" della parte avversaria. Il conteggio mostra lo scenario più apocalittico di tutti, e conterebbe di ottantacinque milioni di morti negli immediati 45 minuti successivi. Senza tenere conto delle vittime legate agli effetti del fallout sprigionato dalle esplosioni nucleari.

Secondo quanto spiegato dai ricercatori di Princeton che hanno posto la loro attenzione sull'abbandono bilaterale del Trattato sulle Forze Nucleari a medio raggio (Inf), il rischio di una guerra nucleare: 

"È aumentato drammaticamente negli ultimi due anni" - "Gli Stati Uniti e la Russia hanno abbandonato i vecchi trattati di controllo degli armamenti nucleari, hanno iniziato a sviluppare nuovi tipi di armi nucleari e hanno ampliato le circostanze in cui potrebbero usarle". Il risultato ultimo della loro ricerca ricorda molto il film "War Games", che paventava proprio lo scoppio della terza guerra mondiale e vedeva contrapposti gli Stati Uniti insieme alla Nato, contro la Russia (a quel tempo Urss). 

E l'autore ha confermato che l'ispirazione è venuta proprio da quella pellicola cult che risale ai tempi della Guerra Fredda e del timore di un'escalation nucleare. Timore che non abbiamo mai smesso di nutrire ogni volta che le grandi potenze si affrontano sulla carta e ci ricordano come un singolo errore strategico potrebbe innescare un effetto domino che metterebbe fine all'intera umanità.

Draghi ha sentito Putin e dalla telefonata è emerso l'impegno comune per risolvere la crisi con l’Ucraina. Il presidente russo: “Se l'Ucraina entra nella Nato si rischia la guerra”. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto - spiegano fonti di palazzo Chigi su La Stampa - una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimiro Putin

Al centro dei colloqui vi sono stati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali. Draghi ha sottolineato l'importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi. Sono stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l'esigenza di ricostruire un clima di fiducia. Putin ha confermato l'intenzione di Mosca di «continuare a sostenere stabili forniture di gas all'Italia».

In una scenario del genere la Valle Caudina ed il resto d'Europa potrebbero pagare un prezzo molto salato. La Terza Guerra mondiale potrebbe essere l'ultima. Cervinara, Montesarchio, Airola, Bonea, Arpaia, Forchia, San Martino Valle Caudina, Rotondi, Paolisi, Roccabascerana e Pannarano oltre a patire la follia della guerra 2.0 vedrebbe partire al fronte decine di militari sotto il comando della  Nato ed in ogni caso le basi americane saranno l'avamposto in Europa di Biden e soci.

Intanto se la Russia dovesse invadere l'Ucraina gli Stati Uniti e gli alleati risponderanno in modo «deciso» e imporranno «costi severi» a Mosca. Lo afferma la Casa Bianca, aggiungendo che gli Usa «restano impegnati alla diplomazia ma sono pronti, con gli alleati e i partner, anche ad altri scenari».

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immagini tratte dalla rete,

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