Il Traforo del Partenio non rappresenta più una priorità. La Provincia di Avellino accantona il progetto partorito dalla precedente giunta e rilancia il completamento dell’asse attrezzato che dovrebbe unire la Valle Caudina alla Zona Industriale di Avellino, la bretella d'asfalto conosciuta come l'incompiuta Paolisi - Pianodardine.
RIUNIONE
Il montellese Rizieri Buonopane, neopresidente in carica della Provincia, in un incontro con gli amministratori della Valle Caudina Irpina ha illustrato le iniziative future targate Avellino a Giuseppe Ilario, neosindaco di Rotondi, a Caterina Lengua, Sindaca di Cervinara e consigliera provinciale e a Pasquale Pisano, sindaco di San Martino Valle Caudina e presidente dell’ASI, l'azienda consorzio per l'area di sviluppo industriale della Provincia di Avellino. L'ente pubblico economico che opera, da decenni, al fine di garantire, agli imprenditori che investono in Irpinia, una buona rete di infrastrutture ed un articolato e soddisfacente sistema di servizi potrebbe mettere fine all'isolamento della Nuova Caudium.
Finalmente, sul tavolo della discussione politica sono stati analizzati i prossimi interventi relativi al completamento dell’asse attrezzato incompiuto grazie alla gara d'appalto che sarà disseminata tra pochissimi giorni. I lavori riguarderanno la “Realizzazione della Tangenziale delle Aree Interne – Terzo Lotto Roccabascerana-Altavilla Irpina” – primo stralcio. Con decreto della Giunta Regionale della Campania è stato accordato un importo pari a 79.082.470,62 euro.
TRAGUARDI
“Siamo vicini a un traguardo importante. Ora va impressa un’accelerazione - sottolinea Buonopane - per completare un’opera strategica per collegare il capoluogo alla Valle Caudina. Bisogna assolutamente puntare sull’asse attrezzato, che è l’unico progetto concreto su cui investire, mettendo definitivamente da parte altre fantasiose ipotesi di strutture viarie che avrebbero costi e tempi improponibili. Per essere chiari e come sottolineato nell’ambito della riunione, la Provincia non andrà avanti sul progetto del traforo”.
FANTASIE?
Traforo Partenio ipotesi fantasiosa? Super Biancardi, primo cittadino di Avella e presidente uscente dell'ente, ha attaccato aspramente Buonopane. Il primo scontro tra i due è stata la revoca in autotutela dell’ultimo atto della gestione Biancardi. Nello specifico il decreto numero 56, firmato dall’ex presidente a tre giorni dalle elezioni che definiva il nuovo organo del Nucleo di Valutazione dell’Ente di Piazza Libertà nelle persone di Luigi Tancredi (presidente), dell’assessore di Atripalda Stefania Urciuoli e del consigliere comunale di Avella Fabio Conte. Un incarico di durata di tre anni per un compenso annuo lordo di 8 mila euro, revocato senza se e senza ma dal nuovo inquilino di Palazzo Caracciolo.
Secondo il politico canuto della Bassa Irpinia il collega dell'Alta Irpinia sta pensando solo a smontare il lavoro della precedente amministrazione, come nel caso della Chiave di Montevergine dell'artista albanese Milot, letteralmente smontata e rispedita al mittente. Biancardi è stato abbastanza diretto nella replica dopo la bocciatura delle sue proposte:
«L’asse attrezzato è stato voluto da noi. Da solo non basterà: è miopia stoppare i collegamenti della Valle Caudina verso il mare».
ASSE
Intanto, la nuova Provincia di Avellino valuta la possibilità di farsi carico della gestione dell’asse attrezzato in un’ottica di collaborazione con l’ASI e tutti i Comuni interessati.
«C’è la disponibilità da parte dell’Ente della gestione della strada, dopo l’attività condotta in fase di progettazione definitiva/esecutiva degli ultimi mesi – ha spiegato il presidente Buonopane – Allo stesso tempo, cercheremo di programmare le azioni per il prossimo futuro finalizzate al completamento del terzo e quarto lotto».
RIFLESSIONI
Lo Schiaffo 321 è stato sempre radicalmente contrario al traforo lanciando il Partenio No Traf, un punto d'informazione fuori dal coro, un'arena culturale dove analizzare e discutere del problema, aperta a tutti i cervelli vivi, oltre le etichette e i meri tentativi di appropriamento indebito di problematiche comunitarie per fini elettorali e/o propagandistici.
Non è il caso di esultare sul naufragio del progetto. Il problema strutturale in Valle Caudina merita di più. Serve una spinta concreta verso la realizzazione delle cose lasciate a metà o abbandonate per diverse programmazioni politiche, figlie apparentemente della pura casualità e dell'endemico pressapochismo. Aggiungiamo anche il menefreghismo delle masse, passive difronte allo sfascio dilagante, elisir di lunga vita per la malapolitica dei politicanti di turno ed il quadro che emerge non lascia ben sperare per il futuro.
Rimboccarsi le maniche e guardare avanti, senza dimenticare i trafori nell'acqua potrebbe, tuttavia, essere una scelta oculata e non l'ennesima perculata dall'alto.
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