domenica 30 gennaio 2022

Questa è bella, vince CIRIACO MATTARELLA! | POLITICA


Ciriaco De Mita festeggiava a Nusco mentre Sergio Mattarella, uno dei suoi «figliocci politici», veniva eletto per la seconda volta presidente della Repubblica. L’ex faro della Democrazia Cristiana negli anni Ottanta creò il Sergio politico, impegnato nell'arduo compito di ripulire a Palermo la balena bianca siciliana dagli uomini di Ciancimino. Probabilmente c'è la cabina di regia Irpina dietro al doppio successo di Mattarella.


Sergio Mattarella, palermitano, con un fratello barbaramente ucciso dalla Mafia, ha un grande legame profondo con la politica Irpina. Basti pensare che tra i tanti incarichi è stato ministro Per i rapporti con il Parlamento nel 1988 con l’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita con il quale ha avuto sempre un’amicizia di ferro. 


De Mita nel Transatlantico della Camera ha dichiarato l’altro giorno all’agenzia il Velino: “Mattarella è una persona perbene”
Una vita da democristiano la sua. Un uomo diccì vecchio stampo di cui è stato dirigente, un temporeggiatore moralista, che non alza i toni e media fino al logoramento. In rete spopola infatti un altro commento del vecchio lupo di Nusco per indicare la sua pacatezza: “In confronto a lui, Arnaldo Forlani era un movimentista”. 

Lo stesso De Mita gli diede l’incarico di occuparsi del partito in Sicilia appoggiando la candidatura di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo. 


Il capolavoro politico di Ciriaco De Mita fu sperimentato sulla pelle di Francesco Cossiga, il picconatore. L'infallibile metodo De Mita portò al Quirinale il 24 giugno 1985 Ciccio Cossiga, eletto direttamente al primo scrutinio con ben 752 schede a favore su 977, percentuale del 76% e molto superiore alla barriera dei due terzi richiesti per i primi quattro turni. 

Un esempio di strategia meticolosa e sapiente, tanto da meritarsi un capitolo di rilievo nella tormentata storia delle votazioni per il Quirinale.


Resta incisa la battuta di Francesco Cossiga, capace di mettere alla prova il capo politico Dc per le abitudini mattiniere dell'ex ministro di Nusco

"Ho saputo di essere il candidato democristiano al Quirinale due giorni prima della seduta congiunta" racconta lo stesso Cossiga  poche settimane dopo il voto. 
"Mi ha telefonato De Mita, chiedendomi di incontrarsi. Gli ho detto che sarei andato da lui la mattina successiva alle sette e mezzo. De Mita mi ha risposto: 'Per quesda volda, dada l’occasione eccezionale, va buono, ma non succeda mai più che du mi dia appundamendo a quesde ore".

Insomma, un brevetto che ha fatto scuola nella letteratura parlamentare. «Usai soltanto il metodo della condivisione delle scelte», dice l'ultranovantenne, entusiasta per la conferma del suo figlioccio scudocrociato, alias Sergio Mattarella: «Io ci penso. Eravamo e siamo amici, è il garante della Costituzione e sarebbe la soluzione migliore. Però in politica le operazioni di qualità diventano possibili quando c’è un fondamento comune», sottolinea De Mita che chiude con una massima che ha contribuito a questa vittoria, l'ennesimo capolavoro politico di Ciriaco:

«Mattarè, un consiglio? Non accettare, non rifiutare».

Bentornato, Presidente Ciriaco Mattarella!

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