domenica 30 gennaio 2022

L'ESORCISTA CAUDINO A GUARDIA DI PADRE PIO!

Uno degli aspetti più misteriosi di Padre Pio da Pietrelcina resta il rapporto tra il Santo ed il Diavolo, definito Barbablù. La lunga storia dei duelli spirituali, ai limiti del misticismo, ha la Valle Caudina come terra prescelta per divulgare l'esisto della battaglia tramite la mano del grande Padre Tarcisio, cappuccino esorcista originario della splendida frazione Castello.  

Padre Tarcisio da Cervinara è stato uno dei Confratelli che è stato più vicino a Padre Pio a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia. A lui il frate di Pietrelcina ha confessato di aver incontrato Satana, sotto false e umane spoglie. Padre Tarcisio ha riportato in “Il diavolo nella vita di Padre Pio” il racconto di quell’incontro, avvenuto nel confessionale. 

o'riavl

«Una mattina – gli disse Padre Pio – mentre stavo confessando gli uomini, mi si presenta un signore alto, snello, vestito con una certa raffinatezza e dai modi garbati, gentili. Inginocchiatosi questo sconosciuto incomincia a palesare i suoi peccati che erano di ogni genere contro Dio, contro il prossimo, contro la morale: tutti aberranti».

Il religioso Cervinarese fu il confidente prediletto, nonché l'unico depositario di molti segreti di Padre Pio. Padre Tarcisio era laureato in Sacre Scritture. Insegnò all’Università Gregoriana di Roma, girando tra lo Studio Biblico di Gerusalemme, lo Studio Teologico dei Cappuccini di Campobasso e il Convento di Sant’Eframo a Napoli. Un bel giorno O'Riavl decise di tirare al Frate un brutto scherzo, come riferisce il padre Tarcisio da Cervinara, che ricevette la confidenza direttamente da lui, e ce la ripete in un suo volumetto:

"Mi colpì una cosa. Per tutte le accuse, anche dopo la mia riprensione, fatta adducendo come prova la parola di Dio, il magistero della Chiesa, la morale dei santi, questo enigmatico penitente controbatteva le mie parole giustificando, con estrema abilità e con ricercatissimo garbo, ogni genere di peccato, svuotandolo di qualsiasi malizia e cercando allo stesso tempo di rendere normali, naturali, umanamente indifferenti tutti gli atti peccaminosi. E questo non solo per i peccati che erano raccapriccianti contro Dio, Gesù, la Madonna, i Santi, che indicava con perifrasi irriverenti senza mai nominarli, ma anche per i peccati che erano moralmente tanto sporchi e rozzi da toccare il fondo della più stomachevole cloaca. Le risposte, che questo enigmatico penitente dava di volta in volta alle mie argomentazioni, con abile sottigliezza e con ovattata malizia, mi impressionavano. Tra me e me, domandandomi, dicevo: “Chi è costui? Da che mondo viene? Chi sarà mai?”. E cercavo di fissarlo bene in volto per leggere eventualmente qualcosa tra le pieghe del suo viso; e allo stesso tempo aguzzavo le orecchie a ogni sua parola in modo che nessuna di esse mi sfuggisse per soppesarle in tutta la loro portata. A un certo momento, per una luce interiore vivida e fulgida percepii chiaramente chi era colui che mi stava dinanzi E con tono deciso e imperioso gli dissi: “Di’ viva Gesù, viva Maria”. Appena pronunziati questi soavissimi e potentissimi nomi, Satana sparisce attristante in un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sé un insopportabile irrespirabile fetore".

3 reliquie 

La chiesa di San Nicola, in frazione Joffredo, conserva tre reliquie appartenute a Padre Pio e donate alla chiesa da Teresa Marro, sorella di Narciso Marro, il quale fu un figlio spirituale di Padre Pio. Marro, fu missionario in Africa tra il 1965 ed il 1990. Prima della sua scomparsa -avvenuta nel 1995- egli aveva affidato le reliquie alla sorella con l’obbligo di consegnarle alla Chiesa dopo la proclamazione di santità, ma essa ha anticipato la consegna al parroco per dare un segno di speranza alla frazione distrutta dall’alluvione del 16 dicembre 1999

Vade Retro - Padre Pio e la lotta contro il Diavolo

A Cervinara sono conservate le seguenti reliquie: un guanto di lana, un fazzoletto appartenuto al Beato ed una crosta delle sue stimmate.

testimone

Testimone diretto in centinaia di esorcismi Padre Tarcisio aveva la fiducia del Santo per le sue doti spirituali. La Guardia di Padre Pio ha visto il Santo convertire e riportare al Cattolicesimo migliaia di fedeli, smarriti durante il cammino. Purtroppo, gli scontri tra Padre Pio e il Diavolo hanno una storia misteriosa, legata a numerose sofferenze sotto gli occhi del religioso Caudino:

«ricalcavano la metodologia di Gesù: erano contenuti in una sola parola. Il Padre alle grida, ai gesti scomposti degli ossessi, o di fronte a tentativi di avventarsi contro di lui, con tono perentorio, deciso, marcato diceva: “Taci!”; oppure: “Basta!”; oppure: “La smetti?”; a volte addirittura: “Vai via!”». In questo modo, ricorda Padre Pio, «il posseduto acquistava immediatamente la calma».

Più fastidioso di San Michele!

Il maligno, prima di abbandonare il corpo del posseduto, gridava frasi di timore contro il frate. “Padre Pio, ci dai più fastidio tu che San Michele!”. Ed anche: “Padre Pio, non ci strappare le anime e noi non ti daremo molestia!”. «Dopo tali affermazioni – concludeva Padre Tarcisio da Cervinara – ho detto una volta al Padre: “Padre spirituale, ha sentito cosa ha detto il diavolo?”. E il Padre mi risponde: “Satana ha paura di me!”.

esorcista caudino

Della presenza e dell’assistenza che la Madonna riserva ai Sacerdoti e dell’amorevole assistenza che riservava a Padre Pio, ci offre una conferma singolare il demonio, attraverso la voce di alcune persone da lui possedute. Ecco quanto trascritto nella Cronistoria del convento di San Giovanni Rotondo, riportato negli appunti di Padre Tarcisio Zullo da Cervinara il 19-21 maggio 1955. Arrivano da alcune città della Toscana quattro indemoniati. Padre Tarcisio fa loro degli esorcismi solenni. Iniziati gli esorcismi i demoni infuriano, con ferocia assalgono gli astanti che frenano gli ossessi.

«“Perché non assalite anche me?”, dice loro Padre Tarcisio. “Contro di te non possiamo nulla. C’è quell’altro che assiste”. “Chi è quell’altro?”. “Non ce lo comandare di dire!... Non vogliamo pronunziare quel nome!”, gridano gli ossessi, dando urli e saltando da fare spavento. Gli astanti sono in tutto panico. “È qui?... In nome di Dio ditemi come si chiama e dove sta”. “Sì, è qui vicino a te, quello con i buchi».

“Qual è la virtù più coltivata da Padre Pio?”. “Il nascondimento, l’umiltà. Opera, opera, opera sempre e non fa trapelare nulla! Se gli occhi degli uomini vedessero, uh!... Ma, se gli uomini non vedono, percepiscono però” esclamava Padre Tarcisio.

Dopo aver terminato l’esorcismo, Padre Tarcisio domanda a Padre Pio

«È vero, Padre, che al confessionale, quando facevo gli esorcismi, mi ha raccomandato alla Madonna e a san Francesco?”. “Sì, mi sono ricordato una volta, e hanno fatto tutto loro”, rispondeva Padre Pio schermendosi. “Padre, non me lo nasconda, è vero che al confessionale è sempre assistito dalla Madonna e da san Francesco che le indicano la Volontà di Dio nell’esercizio del sacro ministero?”. “Se non ci fossero loro due, cosa combinerei...”, risponde Padre Pio a capo basso e tutto rosso in viso. Ogni commento rovinerebbe la bellezza dell’opera divina».

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