martedì 30 novembre 2021
LA CAUDIUM PAGELLA della settimana
dal 21.11 al 30.11.21
La Caudium Pagella è una nuova rubrica goliardica e non che nasce per dare i voti ai personaggi e/o alle notizie del mese traendo spunto direttamente dalla stampa locale. Segnalaci qualcosa che a tuo parere merita di passare sotto le Forche Caudine de Lo Schiaffo 321. Non dimenticare la fonte e l'ironia.
10#INCLUSIONE
Parola d’ordine: inclusione. Lo sport per abbattere ogni tipo di barriera, sia fisica che mentale. Lo sport per unire, per andare oltre, per arricchire le diversità. Per il quarto anno consecutivo, il Mid – Movimento Italiani Disabili – con Giovanni Esposito, il Coni di Avellino, con il delegato provinciale Giuseppe Saviano ed Euthalia, con l’ex cestista di serie A femminile Donatella Buglione, uniscono le proprie forze per lanciare, ancora una volta, un messaggio forte e chiaro a tutta la provincia: mettere al centro i diritti di tutte le persone, senza differenze. (IrpiniaNews.it)
9#OO.SS.
Le OO.SS. Fai–Flai–Uila nel prendere atto che: gli impegni assunti dalla Regione Campania relativamente alla vertenza del settore forestazione rimangono solo enunciazioni e buoni propositi; che alla data odierna, nonostante le rassicurazioni ricevute, non sono stati effettuati i trasferimenti dei 17.600,00 Mln di Euro come primo acconto dello stralcio 2021 e che a tale ritardo, ingiustificabile ed inammissibile, si aggiunge anche il mancato sblocco al CIPE della restante parte dei finanziamenti pari a 50 Mln di Euro a valere sui fondi POC per l’anno in corso; che, per il documento di programmazione finanziaria 2022/2023 siamo ancora in attesa del confronto con il tavolo inter-assessoriale circa la programmazione delle linee guide e strategie per il prossimo biennio per definire il quadro finanziario e risorse necessarie per lo svolgimento delle attività e per rafforzare le politiche occupazionali al fine di garantire il processo di stabilizzazione del personale OTD; dato che la stabilizzazione del personale OTD è elemento imprescindibile anche per concludere il percorso di mobilità del personale vero alcuni EE.DD e VIVAI FORESTALI dove sono del tutto bloccate le attività per carenza di personale; Le OO.SS. Fai – Flai – Uila e i lavoratori forestali, tenuto conto della drammatica condizione degli addetti e delle loro famiglie, proclamano lo stato di agitazione e lo sciopero del settore per il giorno 10 DICEMBRE 2021 con manifestazione e presidio presso la Giunta Regionale della Campania. (retesei.com)
8#MAMOZIO
“Mettete in sicurezza il Mamozio”. Lo scrivono in una lettera inviata a Ntr24 alcuni residenti del centro storico che chiedono l’intervento del Comune sull’opera incompiuta di piazza Duomo, a Benevento. “Nei giorni scorsi – spiegano i cittadini – le forti raffiche di vento hanno portato via le tavole di legno che coprivano una parte della struttura che affaccia su corso Garibaldi, proprio di fronte alla Cattedrale cittadina. Non è la prima volta che la pericolosa situazione si verifica: nel marzo del 2018, dalla facciata laterale, che dà su via Ennio Goduti, sempre a causa del maltempo caddero alcune assi fissate per nascondere la costruzione. Considerando che l’area sottostante è frequentatissima essendo luogo di passaggio non solo per le auto ma soprattutto per anziani, mamme con passeggini e bambini, ragazzini, chiediamo un intervento immediato per garantire l’incolumità pubblica. (ntv24.com)
7#PADRE PIO
Montesarchio. Musical Il Giovane Padre Pio: debutto nuova versione. Ritorna “Il giovane padre Pio – il musical”, a riproporlo, in una nuova versione, è Mondo Musica e Teatro, grazie alla produzione “Show Management”. L’appuntamento è per domenica 19 dicembre 2021 alle ore 21:00 presso l’Auditorium dell’Istituto E. Fermi di Montesarchio. Ricordiamo che nel 2012 “Il giovane padre Pio” è stato editato dalle Paoline (Testi e musiche di Antonio Coppolaro. Drammaturgia di A. Grimaldi, C. Insegno e M. Lo Cascio) e che, negli anni, è stato messo in scena da diverse compagnie del territorio nazionale, riscuotendo grande successo. (UserTv.it)
6#S.CECILIA
Airola. In occasione della giornata in onore di Santa Cecilia, patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti, che ricorre il 22 novembre, il Liceo musicale dell’IIS “Lombardi” di Airola, ha organizzato il “Concerto in onore di Santa Cecilia”. A renderlo noto il dirigente scolastico Maria Pirozzi. L’evento, che coinvolge il coro e l’ensemble strumentale del Liceo musicale dell’istituto airolano, si svolgerà il 22 novembre 2021 alle ore 19 presso la Chiesa della Santissima Annunziata. Prevista la presenza di interpreti solisti. Saranno interpretate musiche, tra gli altri, di Bach, Mozart, Vivaldi, Mascagni, Puccini e Pachebel. (Ottopagine.it)
5#LA TORRE
Montesarchio: cadono pietre dalla Torre, intervento immediato. Montesarchio è la Torre. Non si tratta solo di un simbolo, ma di qualcosa che fa parte del dna di ogni cittadino del centro caudino. Un legame che esiste da sempre e che non si è mai incrinato . Ma la Torre non fa parte del patrimonio del comune di Montesarchio. Gli interventi, la sorveglianza e la manutenzione sono a carico della direzione regionale dei musei, di cui fa parte anche il Museo Nazionale del Sannio Caudino, ospitato nel castello di Montesarchio. Venerdì è scattato una sorta di allarme, dovuto al fatto che dalla parte superiore ed esterna della Torre sono cadute delle pietre. Non si tratta certo dell’inizio di un crollo, ma l’allarme è stato subito raccolto e le segnalazioni sono già partite nella serata di venerdì. L’assessore alla cultura Morena Cecere ha provveduto ad informare il nuovo direttore del museo nazione del Sannio Caudino Vincenzo Zuccaro che, a sua volta. non ha perso tempo. Il direttore ha segnalato quello che sta avvenendo ed ora si attende un intervento di messa in sicurezza e di ripristino delle pietre. Insomma, non si è perso neanche un minuto. Del resto, l’assessore Cecere conosce bene le potenzialità della Torre e del museo per uno sviluppo turistico del territorio che non riguarda solo Montesarchio, ma l’intera Valle Caudina. La componente della giunta Damiano, in questi anni è riuscita più volte a fare interessare i media nazionale dello scrigno che costudisce il vaso di Assteas ottenendo degli ottimi risultati in termini di promozione. Anche il neo direttore del museo Vincenzo Zuccaro sembra molto sensibile a questi temi e sta cercando, sin dal suo primo giorno a Montesarchio, un’interazione positiva con il territorio. Insomma, la Torre si può considerare in buone mani ed ora si attende, condizioni meteo permettendo, un risolutivo intervento. (IlCaudino.it)
4#SILENZIO
“Linea Benevento - Cancello, stanziati i 109 milioni per l’ammodernamento della tratta”. Ad annunciarlo Fernando Errico, Delegato del Presidente De Luca per l’Alta Velocità Napoli- Bari che in merito precisa: “Oggi con Dgr numero 520 del 23 novembre 2021 la Giunta regionale della Campania ha preso atto del finanziamento, a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza - Missione 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile) - Componente 1 (Investimenti sulla Rete Ferroviaria) - Investimento 1.6 (Potenziamento delle linee regionali), di cui al Decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, dell’intervento “Potenziamento ed ammodernamento dell'infrastruttura Eav Linea Benevento – Cancello”” per un importo complessivo di 109 milioni di euro, individuando quale soggetto attuatore Eav”. Ed ancora, Errico evidenzia: “Tale finanziamento, necessario all’effettuazione di una serie di lavori che restituiranno alla collettività una infrastruttura moderna ed allineata agli standard Rfi e in aggiunta agli investimenti già in corso e si realizzerà rispettando un preciso cronoprogramma previsto nel Pnrr. Questi fondi sono il frutto di una sinergia tra Governo centrale, Regione Campania, Rfi ed Eav che insieme hanno lavorato e continueranno a lavorare per una programmazione di interventi che consentirà di migliorare inevitabilmente il servizio ferroviario”. (ottopagine.it)
3#TEATRINO
Teatrino “Gesualdo”. La cronaca di un delitto annunciato e un solo colpevole sul proscenio. Il flop registrato nel primo week end della nuova stagione teatrale era prevedibile. Non auspicabile. Senza un sito internet, un numero di telefono, un manifesto affisso, una pagina Facebook riattivata solo il 24 novembre e una biglietteria riaperta a ridosso della prima, la debacle inevitabile. E per adesso sono stati spesi già 38mila euro a fronte di un incasso irrisorio. (Orticalab.it)
2#FIUMI SPORCHI
Fiumi inquinati, Gesesa sotto accusa: sequestro per 78 milioni, “impianti di depurazione trascurati per risparmiare sui costi. I fatti sotto la lente degli inquirenti fanno riferimento a un periodo che va dal 2017 al 2019 e riguardano un problema annoso per Benevento e la sua provincia: la mancata depurazione e il conseguente inquinamento dei fiumi Sabato e Calore. Ieri mattina, su disposizione della Procura di Benevento, i Carabinieri del gruppo per la tutela ambientale di Napoli affiancati dal nucleo di polizia economica della Finanza hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di denaro, di beni mobili e immobili nella disponibilità di Gesesa per un ammontare di 78.210.529 euro.(IlSannioQuotidiano)
1#NO VAX
La città di Avellino è ormai ostaggio dei vandali. Danneggiato per l’ennesima volta l’ex Cinema Eliseo: ignoti, la scorsa notte, hanno distrutto i mattoni posti per proteggere le finestre, più volte devastate. Nel frattempo i muri lungo Corso Vittorio Emanuele vengono imbrattati con vernice rossa e scritte no vax. Il responsabile però sarebbe stato individuato. Il presunto responsabile sarebbe stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza e nelle prossime ore potrebbe essere identificato. Lo spiega il Comandante della Polizia Municipale, Michele Arvonio: “Noi abbiamo messo a disposizione le immagini e adesso le indagini delle forze dell’ordine dovranno dare un nome al responsabile. L’importante è garantire al cittadino la sicurezza attraverso la nostra presenza”. (IrpiniaOggi.it)
0#DANNI
Un casolare è venuto giù ad Arpaia, nella serata di domenica, verosimilmente a causa delle notevole precipitazioni degli ultimi giorni. Il crollo della struttura, non in uso ad alcuno, non ha fortunatamente provocato danni a persone o cose.(IlSannioQuotidiano.it)
10 - Julius Evola - Orientamenti - Audiolibro 10 di 11
TERREMOTO 1980/81 "Una passeggiata nelle frazioni" (1981) - Seconda Parte | VIDEO
Terremoto 1980/81 - Un giro in auto per Cervinara post terremoto, con il commento del Prof. Angelo Renna, notizie storiche dei palazzi, dei personaggi e anche critiche dell'operato, riguardo gli abbattimenti di edifici storici, dell'amministrazione comunale del tempo. Riprese tratte dall'archivio storico del signor Antonio Musto. (Seconda Parte)
lunedì 29 novembre 2021
STATUS QUO - Le nostre domande IN DIRETTA sul Rogo Caudino | CAUDIUM
La puntata di Status Quo questa sera alle ore 21 in diretta su UserTv sarà dedicata al Rogo di Airola. Lo Schiaffo 321 ha seguito con molta attenzione tutta la vicenda, dando spazio a tutte le varie voci che hanno dato vita ad un secondo focolaio fatto di polemiche, attacchi e smentite.
Un turbinio di comunicati stampa, affermazioni pesanti e accuse opinabili che tra poco, finalmente, Tommaso Bello e la redazione de L'Altra Faccia metteranno a nudo. Per mero errore le domande che lanciammo agli ospiti della precedente puntata non vennero intercettate dai collaboratori dell'interessante trasmissione. Chiarito il disguido, proprio con Tommaso Bello, siamo qui a lanciare le nostre domande ai tre ospiti della serata:
Marì Muscarà, membro della Commissione Ambiente Campania, eletta nel Movimento 5 Stelle, ma al momento vicino alla corrente di Di Battista. Vedremo il neo Sindaco di Airola, Vincenzo Falzarano ed il portavoce del Comitato Salute e Ambiente, Domenico Forgione.
Domanda 1
Marì Muscarà, le affermazioni in merito al Rogo di Airola hanno scatenato accese polemiche e creato un po' di preoccupazione tra i Caudini. Lei ha affermato con veemenza: «Ogni volta che il cittadino si preoccupa o il cittadino denuncia va rassicurato con i fatti e non soltanto con le parole. Non può bastare la dichiarazione della ditta che dice "non c'erano fibre di carbonio. E' necessario che i cittadini vengano rassicurati sul loro stato di salute e sulla salute della loro terra. Le analisi che ha fatto l'Arpac sono state le solite analisi che si fanno dopo un incendio che poteva interessare, allo stesso modo, un impianto di rifiuti, una discarica, un'azienda che produce materiale plastico o altre tipologie di azienda. Per questa tipologia d'incendio era necessario intervenire facendo analisi sulle fibre di carbonio, per scongiurare con delle prove provate che fibra di carbonio non c'era e non si è bruciata». Quando si riunirà la commissione ambientale porterà avanti questa tesi dal titolo "Pensamm 'a salut"?
Domanda 2
Vincenzo Falzarano, Sindaco di Airola, insieme ai Primi cittadini di Arienzo, Arpaia, Bonea, Bucciano, Cervinara, Forchia, Moiano, Montesarchio, Paolisi, San Martino Valle Caudina, Santa Maria a Vico e Sant’Agata de’ Goti ha chiesto un atteggiamento di massimo equilibro, senza minimizzare e senza esagerare, dopo la presa di posizione della Muscarà, famosa per aver mandato a quel paese l'elevato Beppe Grillo. Quali sono le prospettive ambientali, agricole ed occupazionali ad Airola e dintorni, ma soprattutto a che punto sono le indagini sulla natura dell'incendio?
Domanda 3
Il Comitato Ambiente e Salute di Airola ha messo in piedi un importante confronto con i luminari della Federico II di Napoli per poter sopperire alla presunta mancanza di informazione, capace di generare incertezza e confusione. Tra l'altro il Comitato ha lanciato alcune bordate alla trasparenza del Movimento 5 Stelle. A chi era riferito l'attacco politico e come si spiega il clamoroso buco nell'acqua, di esattamente un mese fa, che ha visto cadere nel vuoto la vostra legittima richiesta di accesso all'elenco dettagliato del materiale combusto e della temperatura massima del rogo, istanza fatta durante un Consiglio Comunale ad Airola?
Infine, una ribadiamo la domanda/richiesta finale al caro Tommaso Bello:
Come vedi una serie uno speciale con tutti i presidenti delle Pro Loco della Valle Caudina? Potrebbe essere una ghiotta occasione per stimolare la nascita di un'unione dal basso della Nuova Caudium e magari potrebbe servire da esempio per un incontro tra i responsabili di tutti i Nuclei della Valle Caudina attivi come Protezione Civile, anche alla luce dell'ultima allerta meteo. Qual è, a tuo avviso, l'ostacolo più difficile da superare per dar vita ad un'Unione...unita?
Un caloroso saluto alla Redazione di Usertv del caro Angioletto Marchese, agli ospiti in studio e alle telespettatrici e ai telespettatori della trasmissione Caudina. Un ringraziamento a Tommaso Bello per l'attenzione sulle tematiche della Nuova Caudium.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
Rogo Airola, Maglione “Mantenere alta l’attenzione" - AMBIENTE
Rogo Airola, Maglione “Mantenere alta l’attenzione"
“A poco più di un mese dall’incendio del capannone industriale ad Airola, stamattina ho incontrato presso gli uffici dell’Arpac di Benevento il direttore del Dipartimento Provinciale Elina Barricella e gli altri responsabili dei vari settori dell’Agenzia, per fare il punto sulla situazione ambientale in città. L’incontro di stamattina è stato utile a capire come l’attenzione resti costante. In tal senso, a fronte delle mie richieste, ho ricevuto importanti rassicurazioni” a dirlo in un comunicato il deputato M5S Pasquale Maglione.
”La direttrice – prosegue il deputato – ha riferito che le attività di monitoraggio continueranno a interessare quegli aspetti che dall’analisi dei dati raccolti potrebbero presentare ancora delle criticità. Nell’occasione ho chiesto anche ragguagli in merito all’accesso agli atti dell’Agenzia relativamente all’incendio avvenuto in città. Anche su questo avevo raccolto le perplessità di alcuni cittadini cui riferisco quanto ribadito dall’Agenzia: l’accesso agli atti non coperti da segreto investigativo segue le regole stabilite dalla normativa vigente che ne disciplina anche i tempi. Diverso è invece il percorso di accesso a quei documenti coperti dal segreto di indagine per i quali il rilascio segue delle regole diverse.
Infine ai vertici dell’Agenzia locale ho ricordato le problematiche relative all’inquinamento del fiume Isclero e alle condizioni in cui versa la discarica di Tre Ponti che da tempo costituisce un nervo scoperto e una costante preoccupazione per la popolazione dell’area. Avendo riscontrato piena disponibilità da parte dell’Arpac – aggiunge Maglione nelle conclusioni – colgo l’occasione per ringraziare l’intera struttura per il lavoro che sta svolgendo e per la disponibilità manifestata nel venire incontro alle istanze di chiarezza e di protezione che provengono dalla collettività”.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
FAUSTO LEALI - Malafemmena (1980)
Artista: Fausto Leali
Brano: Malafemmena
Anno: 1980
Autore: Totò 1951
5 - Dhammapada - Lo Stolto - Audiolettura
Il Dhammapada - Versi della Legge (pāli, in sanscrito Dharmapada o anche Udānavarga), a volte tradotto come Cammino del Dharma, è un testo del Canone buddhista conservato sia nel Canone pāli (nel Khuddaka Nikāya del Sutta Piṭaka uno dei tre “canestri” del Tipitaka), sia nel Canone cinese (dove prende il nome di Fǎjùjīng, 法句經, e si trova nella sezione del Běnyuánbù), sia nel Canone tibetano (dove prende il nome di Ched-du brjod-pa'i choms, si trova sia nel Kanjur che nel Tanjiur). Questa opera è formata da 423 versetti raccolti in 26 categorie.
Si ignora il nome dell'autore, o meglio del compilatore, del Dhammapada non è possibile fissare se non molto approssimativamente la data della sua composizione, che risale all'epoca della formazione del canone Theravada, nel III secolo a.C.
Nonostante sia particolarmente venerato dalla scuola Theravāda, il Dhammapada viene letto anche da molti buddhisti appartenenti a scuole Mahāyāna, ed è molto popolare in ogni ambito del buddhismo. Dai tempi antichi fino ad oggi, il Dhammapada è stato considerato l'espressione più sintetica della dottrina del Buddha.
Dott.ssa Coccia: RESISTERE e tornare ad una vita e a una alimentazione essenziali | SALUTE
tratto da Alimenti e malattie, di Roberto Andreoli
Il Movimento 5 Soldi, (ex) Grillini contro ex Grillini | POLITICA
Lo Schiaffo 321 ha ricevuto un messaggio di posta elettronica direttamente da un'attivista Caudina "profondamente" delusa del Movimento 5 Stelle. Il duro articolo, apparso su Repubblica Europea e scritto da Tommaso Merlo, conferma la feroce guerra politica intestina al mondo Pentastellato.
Il Movimento 5 Soldi
Il Movimento è andato oltre il trenta percento senza soldi e adesso che sta scomparendo dice che ne ha bisogno. Se c’è una lezione che il fu Movimento ha dato alla nostra democrazia, è proprio che se hai valori ed idee non servono affatto i soldi e tantomeno burocrazie, uffici e santi in paradiso. Il fu Movimento ha conquistato il potere senza soldi perfino in una democrazia malconcia come la nostra. E’ questo che rimarrà nei libri di storia dell’epopea movimentista.
L’aver dimostrato che anche in Occidente le democrazie sono scalabili dall’esterno dai cittadini. E lo sono anche senza mezzi ma con un progetto politico valido. Prima si pensava che non fosse possibile senza risorse finanziarie e senza controllare i media. Una lezione di democrazia merito del fu Movimento ma anche dei cittadini che han dimostrato di essere più evoluti di quello che pensavano i politicanti.
Nonostante i vecchi partiti ti controllassero giornali e televisioni e nonostante disponessero d’ingenti fondi e appoggi ovunque, alle ultime politiche gli italiani hanno votato in massa per quella squattrinata banda di scappati di casa.
Questo perché all’opposizione avevano dimostrato di valere e perché era l’unico progetto politico all’altezza dei tempi e in sintonia con la volontà popolare. Un progetto innovativo solido e che prometteva di mettersi alle spalle un sistema ormai marcio dopo decenni di malapolitica.
Com’è miseramente finita è sotto gli occhi di tutti. Ma la lezione resta. I cittadini non sono dei fessi e si sono in gran parte emancipati. Puoi avere tutti i soldi che vuoi e spendere cifre folli per campagne elettorali faraoniche, ma se non sei credibile e hai deluso i tuoi elettori, non vai da nessuna parte.
Contano i fatti, non la pubblicità. Conta la proposta politica, non i palchi, i manifesti e le cene elettorali. Il Movimento è andato oltre il trenta percento senza soldi e adesso che sta scomparendo dice che ne ha bisogno.
Vedremo se gli iscritti superstiti vidimeranno anche questa virata copernicana. Ma ormai dei rimangiamenti del fu Movimento sorprende solo la disinvoltura. Manca giusto il secondo mandato e poi saranno ufficialmente la fotocopia sbiadita del Pd. Un partitino senza senso politico e nemmeno storico se non tenere insieme gli sparuti tifosi superstiti dei bei tempi che furono.
Certo, è triste vedere delle forze politiche che prendono voti dicendo una cosa e poi una volta nei palazzi ne fanno un’altra. E’ uno di quei sempiterni vizi della vecchia politica che il fu Movimento diceva di voler sradicare. Uno di quei vizi che minano il rapporto di fiducia tra cittadini e politicanti e quindi in ultima analisi minano la democrazia. Ma ormai dei rimangiamenti del fu Movimento sorprende solo la disinvoltura. Saranno gli elettori a tirare le somme.
Nel frattempo qualcuno dovrebbe ricordare a quelli del fu Movimento che non esistono negozi che vendono la credibilità e la reputazione perdute. E non esistono nemmeno negozi che vendono contenuti politici e tantomeno slancio e consenso. E qualcuno dovrebbe ricordare al fu Movimento che sono proprio loro ad aver dimostrato che in democrazia non contano affatto i soldi e tantomeno burocrazie, uffici e santi in paradiso. Ma conta la validità del proprio progetto ed essere in sintonia con la volontà popolare. Sintonia politica e storica. E tutto questo vale perfino in una democrazia malconcia come la nostra che si è dimostrata scalabile dall’esterno.
Una lezione di democrazia che il fu Movimento si può pure rimangiare ma che non va dimenticata da tutti coloro che non si vogliono arrendere alla restaurazione e credono ancora nel cambiamento e in un futuro migliore.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
domenica 28 novembre 2021
Il libro di Enoch - Documentario | VIDEO
venerdì 26 novembre 2021
AIROLA - Comitato Salute e Ambiente: videoconferenza con l’Osservatorio Federiciano | AMBIENTE
AIROLA - Comitato Salute e Ambiente: videoconferenza con l’Osservatorio Federiciano
In Valle Caudina tra polemiche, attacchi politici, interventi tecnici e perplessità della popolazione coinvolta, emerge il Comitato Salute e Ambiente con un dibattito molto interessante ed in controtendenza, perché è facile sputare sentenze, ma è essenziale analizzare la problematica ambientale, senza i classici paraocchi, faziosi ed evanescenti.
Riportiamo, anche in questo caso, la nota integrale diffusa in rete dagli attivisti Caudini di Airola e dintorni. Le foto sono tratte dalla pagina FB "Sei di Airola se...":
Il Comitato ha avuto una videoconferenza con l’Osservatorio Federiciano per l'Ambiente e Salute - OFeAS promosso dal Professore Bifulco dell’Università Federico II.
Sono intervenuti il prof. Maurizio Bifulco (endocrinologo), l’avv. Giuliana Di Fiore, il dott. Fabio Murena (ingegnere chimico), il dott. Raffaele Sibilio (economista), la dott.ssa Paola Adamo (agronoma), la prof.ssa Alessandra Allini (economista), il prof. Marco Trifuoggi (chimico), il prof. Paolo Grieco (chimica farmaceutica e tossicologica) prof. Cristiana Cirillo (agronoma), Raffaele Sibilio (economista).
Per il Comitato Salute e Ambiente è intervenuta la dott.ssa Gabriella Fucci (chimica), il dott. Libero Petringa (ingegnere chimico/manager), il prof. Salvatore Troisi (ordinario di Navigazione Geodesia) e l’avv. Domenico Forgione.
Si è discusso della situazione ambientale ad Airola che dovrà essere monitorata con attenzione per scongiurare falsi allarmismi ma anche per fugare i dubbi presenti al fine dissipare il clima di incertezze che può pregiudicare le attività economiche.
In questi casi il miglior antidoto è la TRASPARENZA.
Si è parlato della situazione ambientale pregressa nel territorio di Airola, dei risultati dei lavori del prof. Cicchella del 2014 che evidenziavano le contaminazioni da Zinco, Cromo e Stagno e di un analisi recente compiuta da due studentesse del comitato Eleonora Iannucci e Milena Ciambriello che hanno verificato lo sforamento del limite stabilito dall’OMS del particolato PM 10 e PM 2,5 ricavati dai dati diffusi dall’ Arpac sull’analisi dell’aria.
Si è parlato dei progetti del comitato come una mappatura sui tumori, di attività informative sul tema ambientale e dell’inserimento del Comune di Airola ed eventualmente di altri territori limitrofi nel Piano di monitoraggio “SPES” (studio di esposizione nella popolazione suscettibile) già adottato per diversi comuni della regione Campania e che prevede il monitoraggio periodico delle matrici suolo, acqua, aria, nonché il biomonitoraggio condotto sulla popolazione residente per verificare i danni dell’esposizione ad agenti inquinanti. Tanti contributi preziosi all'attività del Comitato!(C.A.S .Airola e V.C.)
giovedì 25 novembre 2021
RADIOCAUDIO321 - UNDICESIMA PUNTATA
Per ascoltare RadioCaudio321 cercateci sulla piattaforma Spreker.com, per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
mercoledì 24 novembre 2021
L'ANTIGOMORRA - "Trazzieri" (1984) | Episodi 2/5
Serie Televisiva siciliana completa. "Trazzieri" è l'AntiGomorra grazie alle mitiche e fino a poco tempo fa introvabili interpretazioni della coppia di attori Giovanni Alamia e Tony Sperandeo. Girato in Sicilia nel 1984 rappresenta uno spaccato di spessore nella produzione dal basso di un cinema meridionale d'altri tempi. Ep.2/5 (Pitbull)
ARPAC - Incendio di Airola, non risulta presenza fibre di carbonio in stabilimento coinvolto | AMBIENTE
ARPAC - Incendio di Airola, non risulta presenza fibre di carbonio in stabilimento coinvolto
L'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania replica alle critiche di questi ultimi giorni, abbastanza movimentati. Per dovere di cronaca, pubblichiamo la nota dell'Arpac di
In riferimento alle dichiarazioni di un consigliere regionale apparse sugli organi di stampa nei giorni scorsi, in merito a presunte inefficienze dell’Arpac nella gestione delle attività di monitoraggio poste in essere dalle prime ore successive al verificarsi dell’evento incidentale che lo scorso 13 ottobre ha coinvolto lo stabilimento della Sapa spa, ubicato in area industriale di Airola (Bn), corre l’obbligo di effettuare le seguenti precisazioni.
L’Agenzia, in aderenza a ben precise procedure di risposta ad emergenze ambientali quali, tra le altre, incendi di opifici industriali, dà luogo al monitoraggio della qualità ambientale dell’atmosfera, dei suoli e delle acque superficiali tenendo conto della specificità dell’evento, in particolare delle sostanze coinvolte nell’incendio. Nel caso in esame, sulla base degli atti tecnici reperiti negli archivi dell’Agenzia e delle informazioni reperite circa i cicli produttivi della Sapa, è stato possibile individuare le tipologie di materiali ragionevolmente presenti nello stabilimento al momento dell’incendio (materie prime, semilavorati, prodotti finiti); tra essi, non risultava ipotizzabile la presenza di alcun prodotto, manufatto o materia prima che risultasse composto anche con fibre o particelle di carbonio, circostanza dalla quale derivava l’inutilità, ai fini della valutazione di eventuali impatti ambientali (e sanitari), di ricercare fibre aerodisperse di carbonio.
Si evidenzia, per completezza di informazioni, che non è contemplato tra i parametri di valutazione della qualità dell’aria la presenza/assenza di fibre di carbonio e, pertanto, le strumentazioni (centraline fisse e mobili di monitoraggio della qualità dell’aria) non sono normalmente dotate di componenti utili a tale scopo. Tra l’altro si precisa che nemmeno le “Linee Guida nazionali (SNPA) per la Gestione delle emergenze derivanti da incendi” contemplano la ricerca di tale parametro. Da quanto riportato si evince il corretto operato dell’Agenzia nell’ambito delle proprie competenze di monitoraggio e tutela dell’ambiente. (Arpac)
TERREMOTO IRPINIA - Peppino Zamberletti e i sonori fischi Irpini al Presidente Pertini | POLITICA
Il 24 novembre 1980 il Presidente partigiano arrivò in un'Irpinia ridotta a cumulo di macerie. In quarantuno anni, tra le migliaia di storie emerse dalle rovine di quelle maledette giornate, il sonoro schiaffo del Popolo Irpino al socialista Sandro Pertini è stato abilmente occultato. Solo grazie Peppino Zamberletti da Varese, padre della moderna Protezione Civile, siamo riusciti a ricostruire quel 24 novembre apocalittico, il giorno dopo il tremendo terremoto che spazzò via quasi tremila persone in quei novanta secondi di terrore puro. Per anni tutti negarono. Mentendo soprattutto a loro stessi.
I fischi, gli insulti, le urla di rabbia e qualche sputo tennero a battesimo l'idea di Protezione Civile nazionale.
Il tristemente famoso commissario straordinario dei terremoti in Friuli ed Irpinia nel 2016 venne intervistato da Alessandro Franzi su Linkiesta.it. Il titolone del pezzo non lascia spazio a dubbi: ci vollero i fischi (Irpini) a Pertini per farla nascere
Giuseppe Zamberletti, varesino deceduto nel 2019, fu parlamentare della Democrazia Cristiana, commissario del governo in Friuli e in Irpinia, quindi primo ministro con delega alla Protezione civile nel 1982. Nato il 17 dicembre 1933, da una famiglia di ristoratori, fu avviato alla politica dall'intellettuale democristiano Lorenzo Morcelli, direttore de “La Prealpina del lunedì”.
Definito politicamente un "Cavallo di razza", riuscì a dialogare con Enrico Berlinguer davanti alle macerie del Friuli, si scontrò senza remore con Ciriaco De Mita ed il malaffare del terremoto in Irpinia. In ambito internazionale, su incarico diretto di Giulio Andreotti, riuscì a mette in salvo con tre navi della Marina Militare Italiana un migliaio di profughi che fuggirono dai loro paesi per motivi politici o economici a bordo di imbarcazioni, anche di fortuna, note come «carrette del mare» o boat-people vietnamiti. Il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio, tutelato dalla legge del 24 febbraio 1992 numero 225 è un suo successo indelebile, ma fu la vergogna di Pertini, dopo l'inevitabile rabbia Irpina dopo il 23 novembre 1980, a dettar legge nel vero senso della parola.
«La necessità della Protezione Civile permanente fu evidente dopo il terremoto in Friuli. Ma dobbiamo partire da un po’ prima. Entrai in Parlamento nel 1968 e mi fu affidata la legge sulla riorganizzazione dei Vigili del Fuoco. Quel testo prevedeva due cose: la possibilità di far organizzare dai prefetti i volontari in caso di emergenza e la possibilità per il governo di nominare commissari straordinari dopo le catastrofi.
Sì, ma non era la stessa cosa. Perché quella Legge non organizzava un sistema permanente di Protezione civile. Sul tema dei volontari si consumò anche un problema politico. Arrivavamo dall’esperienza degli ‘angeli del fango’ di Firenze, cinquant’anni fa esatti, e volevamo dare la possibilità ai volontari di iscriversi in un elenco della prefettura anche in ‘tempo di pace’. Ma questa norma scatenò una reazione dura del Pci.
Era Nilde Iotti a seguire l’iter di quella legge in Parlamento. I comunisti pensavano che ci fosse il pericolo di un uso politico di quei volontari. Questo mi rese molto difficile far approvare la legge, finché non togliemmo l’elenco dei prefetti sostituendolo con un censimento delle associazioni attive sul territorio.
La legge fu approvata nel 1970, poi fui nominato sottosegretario all’Interno, con due deleghe: la Polizia e i Vigili del Fuoco. Ministri erano prima Luigi Gui e poi Francesco Cossiga. Fu sotto Cossiga che venne il terremoto del Friuli. Il futuro Picconatore sassarese e il presidente del Consiglio, Aldo Moro, partirono subito per il Friuli. Io fui nominato commissario. Ma il commissario, mi resi conto una volta giunto sul posto, non aveva un esercito alle sue spalle, l’esercito doveva metterlo insieme sul posto, quando l’emergenza era già iniziata. Un po’ di potere di coordinamento, lo avevo, certo. Ma non avevo i dati e i mezzi a disposizione diretta. Ogni corpo si muoveva autonomamente, disse il Zambo.
Le operazioni in Friuli erano andate bene e, passata l’emergenza, le forze politiche ed il Parlamento avevano archiviato il tema. Ricordo che bisognava bussare a molte porte per parlarne, ma a nessuno importava più farlo. Tutto cadde, finché non arrivò il terremoto dell’Irpinia.
Successe qualcosa di più. Il povero presidente Pertini arrivò sul posto il giorno dopo il terremoto – badi bene, il giorno dopo – quando la gente aspettava ancora i Vigili del Fuoco. I cittadini del posto videro arrivare la colonna delle autorità al seguito del presidente e pensavano che si trattasse della colonna d’emergenza per i soccorsi. Pertini fu quindi accolto in un modo terribile. E lui non ci era abituato. Quando il presidente della Repubblica arrivò in Irpinia, il governo non si era ancora riunito per nominare il commissario straordinario, lo avrebbe fatto qualche ora dopo.
Beh, Pertini è stato determinante. Finita l’emergenza Irpinia, Pertini si impuntò con il governo guidato da Giovanni Spadolini per creare una struttura ad hoc. Non senza resistenze politiche. Anzitutto perché molti ministeri, a partire da quello dell’Interno, temevano di perdere potere con un nuovo dipartimento che avrebbe dovuto coordinare diverse forze che erano proprio di loro competenza.
E poi c’erano in ballo gli equilibri fra i partiti. Se Pertini si impuntava perché io entrassi nel governo con quel ruolo di coordinamento, nessuno dei partiti era disponibile a cedere un posto a un nuovo ministro. Sarei stato un ministro in più per la Dc, capisce?
La soluzione escogitata fu alla fine questa: per decreto nasceva il dipartimento della protezione civile, io venivo nominato alto commissario ma con il rango di ministro senza portafoglio. Insomma, partecipavo alle riunioni del governo ma senza dirlo troppo in giro (Zamberletti scoppia in una risata, NdA).
Per la prevenzione, nel nostro paese, manca purtroppo la cultura. Non bastano, per questo, i poteri di intervento quando le catastrofi si avverano. In passato si è più volte provato, per esempio, a introdurre un libretto di condominio che certifichi le caratteristiche di tutte le case, per capire quali sono a rischio e quali no. Ma è sempre stata una battaglia persa, perché questo strumento influirebbe sui valori immobiliari, quindi si preferisce tacere. La storia è sempre la stessa, dopo un terremoto si discute di quello che bisogna fare, ma poi ce ne si dimentica».
Chissà cosa pensò il Presidente più amato dagli Italyani nel 1982, quando nella storica finale dei mondiali di calcio si vide il celebre striscione verde dei tifosi Irpini in trasferta. Lui era in tribuna d'onore, ovviamente, e proprio nel settore opposto del Bernabeu di Madrid spiccava quella delegazione biancoverde al seguito degli Azzurri guidati da Bearzot. Il dramma del terremoto in Irpinia era ancora palpabile e gli anni di piombo erano appena agli sgoccioli. La ricostruzione prese una brutta piega a causa di infiltrazioni camorristiche e della dilagante corruzione della Prima Repubblica. Gli appelli di Pertini contro la speculazione caddero nel nulla e le sue parole, ancora oggi, pesano come macigni. Negò di essere stato contestato dai terremotati, ma lasciamo a voi il giudizio umano.
Come figura istituzionale, invece, parlano i fatti dal 9 luglio 1978 al 29 giugno 1985. Dal bacio sulla bara del Maresciallo Tito, passando per troppi misteri irrisolti e i tanti lutti tra fiumi di lacrime e lampi di cattiveria. Proverbiale era la sua vanità. Un giornalista, Antonio Ghirelli, riferì uno sferzante giudizio di Saragat, che spiegherebbe il suo arrivo in provincia di Avellino, prima dei soccorsi e degli aiuti, non curante degli inviti alla prudenza degli addetti alla sua sicurezza.
«Sandro è un eroe, soprattutto se c'è la televisione». Adorava gli abiti firmati, le scarpe Gucci, mentre predicava il socialismo e il pauperismo. Un Bertinotti ante litteram o un esempio mitologiko perpetuo per i/le nipot* della resistenza, gli stessi che attribuiscono a lui la famosa frase, mai pronunciata: "Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre".
Sia la Fondazione che l'Associazione Pertini, più volte interpellate negli anni hanno sempre smentito che possa aver detto quella cosa. Chi la usa attribuendola al Presidente, lo fa per strumentalizzare l'opinione pubblica e ingannarla che sia lecito l'uso della violenza antifascista.
Resta il ricordo stereotipato, impacchettato e distribuito in un'Italia sfascista, succube dei poteri forti, nonché della malavita organizzata coperta dall'alto. L'Italyetta campione del mondo, concesse solo a lui il palcoscenico internazionale, che riuscì a dar lustro ad una figura buona per le canzonette di Toto Cutugno da dare in pasto alle masse. Pseudo eroe artefatto, evanescente e schiavo degli assetti politici di un Pentapartito, a sua volta, succube della logica partorita dalla guerra fredda tra Capitalisti Angloamericani e Comunisti filosovietici.
Mentre Pertini in aereo giocava tranquillo e beato a carte con la Nazionale, in Campania si continuava a sparare a causa della "pericolosa" ricostruzione nelle aree colpite dal doppio sisma (80/81). Il folcloristico partigiano con la pipa spenta, invece, in quelle drammatiche ore era impegnato a criticare aspramente, in primis, i Ministri corsi in Spagna per la vetrina Mundial.
I legittimi festeggiamenti per la vittoria occuparono le prime pagine dei giornali, ma non coprirono lo schifo della cronaca nera, sporca di sangue rosso bolscevico. In strada venne trucidato il vice Questore Antonio Ammaturo, capo della Squadra mobile di Napoli. Il 15 luglio 1982 Ammaturo venne freddato appena uscito dalla propria abitazione per recarsi in Questura con l'auto di servizio guidata dall'agente scelto Pasquale Paola.
Due uomini scesi da una vettura aprirono il fuoco contro l'auto, assassinandone gli occupanti. Gli autori del fatto risultarono appartenere alle Brigate Rosse. Gli antifascisti armati riuscirono anche a fuggire, ma furono arrestati alcuni mesi dopo insieme ad altri complici, implicati nell'incredibile sequestro Cirillo del 27 aprile 1981 e nell'agguato a Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano, datato sempre 27 aprile, ma del 1982. Alla fine degli anni Sessanta i kompagni di Pertini, appartenenti ai gruppi di ex partigiani rossi emiliani, custodivano e tenevano in efficienza armi usate durante la resistenza. Da uno di questi depositi alle porte di Reggio Emilia provenivano i due mitra Sten sequestrati dalla polizia durante un' irruzione in un covo brigatista nell'82. Il quadro dei rapporti tra le Br e i vecchi quadri comunisti, profondamente delusi dalle scelte di Togliatti e Pertini, è legato da una lunga e terrificante scia di sangue. Rossa bolscevica.
Va ricordato, infine, l'iracondo Sandrino che urlò agli operai di Marghera, nel pieno infuriare del terrorismo rosso: «Sono stato un brigatista rosso anch'io» per poi negare che le Brigate fossero Rosse, giudicandoli solo «briganti», per camuffare quel vergognoso filo rosso tra BR e partigiani.
Quasi 3mila morti, 280mila sfollati, interi paesi andati distrutti: il terremoto dell'Irpinia del 1980, con la sua magnitudo di 6,9, portò una devastazione anche morale. Il Presidente nel messaggio a reti unificate disse che il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi. Vero, care lettrici e cari lettori?
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