Questi sono i risultati di un esodo biblico oltre confine che in realtà non si è mai fermato dalla nostra Provincia dal dopoguerra in poi.
Nel prossimo RIM 2021 troveremo, oltre ai numeri e alle percentuali, una vera analisi sulla delicata questione, portata al centro del discorso dalla pagina della Tifoseria Avellinese. Su Facebook i Lupi Biancoverdi hanno collegato lo spopolamento di un'intera provincia, che si riversava in massa allo Stadio Partenio di Avellino, con la mediocre media di spettatori dopo la riapertura delle gradinate post-covid. Una riflessione agghiacciante, senza ombra di dubbio.
L'approfondimento sulla nuova andata di Emigranti ha ribaltato anche alcuni stereotipi. Sono i non laureati i più numerosi a lasciare la provincia di Avellino, oltre alla corposa Irpina Universitaria fuori sede. Non ci sono più differenze rilevanti tra area del Capoluogo, Valle Caudina, Mandamento o Alta Irpinia. Tutte soffrono questo fiume in piena di partenze, spesso senza ritorno.
Tra i centri più in difficoltà, purtroppo, troviamo San Martino Valle Caudina insieme ad Avellino, Lioni, Teora ed Avella, quest'ultima amministrata dal Sindaco Domenico Biancardi, quell'avvocato brizzolato fervido sostenitore del traforo del Partenio.
La tanto decantata opera strutturale mastodontica e utopica, a nostra avviso per di più dispendiosa e inutile, potrebbe facilitare le partenze verso altri lidi, più o meno tra una quarantina d'anni.
Le variazioni in negativo, in termini assoluti del rapporto, colpiscono i centri più grandi, a partire dal capoluogo che dall'inizio del nuovo secolo ha registrato una perdita di oltre 3.000 unità, seguito da Ariano Irpino (-1.302), Volturara Irpina (-1.074), Calitri (-1.023) e Cervinara con -860 residenti. Se, invece, adottiamo quale criterio di variazione l’incremento di iscritti AIRE, le iscrizioni maggiori si registrano ad Avellino +852, Lioni +808, Teora +691, Avella +650 e San Martino Valle Caudina +650.
I nuovi risultati della Fondazione Migrantes, attesi tra una manciata di giorni, ribadiranno la necessità di un ritorno alla politica degna di tale nome, con al centro della discussione non solo le linee programmatiche, ma soprattutto alcune azioni concrete per avviare una lotta contro la dilagante e inarrestabile nuova ondata di Emigranti 2.0.
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