Il 21 ottobre 1860 si votò nelle province meridionali per rispondere alla formula del Plebiscito, che concludeva la rivoluzione e segnava la vittoria dei moderati:
Il popolo vuole l'Italia Una e Indivisibile con Vittorio Emanuele Re Costituzionale e i suoi legittimi discendenti?
I voti in Terra di Lavoro furono per il sì 70296 e per il no 1328 su 71624 votanti. "Dei 238 Comuni della Provincia si è potuto procedere alle operazioni del Plebiscito ~ solo in 89 di essi, attesa la guerra (16). La votazione avvenne in molti centri in un' atmosfera poco serena per la presenza di truppe borboniche. Non votarono i paesi alla sinistra del Volturno e tra gli altri Limatola, Arnone, Castelvolturno, Grazzanise, S. Maria la Fossa, "che si trovavano di rimpetto sulla sponda destra del Volturno". Il 24 quasi tutte le urne della provincia erano giunte a Caserta (17) e il 27 il governatore Pizzi telegrafava i risultati al Ministero dell'Interno a Napoli. Pochi comuni "si erano mostrati tristi e preda della reazione e tra questi Orta con 298 No e 35 Sì".
Notamento di alcuni comuni della provincia di Terra di Lavoro non occupati dalle truppe borboniche che han votato a norma de' decreti degli 8 e 11.10.1860 del prodittatore Giorgio Pallavicino: (18)
Circondario di Airola
Airola: votanti = 1244; SI = 965; NO = 0
Arpaja: votanti = 233; SI = 238; NO = 1
Bucciano: votanti = 170; SI = 158; NO = 0
Luzzano: votanti = 306; SI = 27; NO = 0
Paolise: votanti = 397; SI = 390; NO =1
Mojano: votanti = 501; SI = 336; NO = 0
Forchia: votanti = 271; SI = 36; NO = 179
In un rapporto del 5 novembre 1860 sullo spirito pubblico il sindaco di Airola Verli scriveva al governatore di Terra di Lavoro Pizzi (19):
"Intorno allo spirito pubblico in questo comune debbo annunziale che la resa di Capua (20) à contribuito assaissimo a rialzarlo, mostrandosi anche la classe dei contadini favorevole al governo del re Vittorio Emanuele, tanto che prese parte alle manifestazioni di gioia ed alle feste eseguite per tale avvenimento".
A sua volta il governatore Pizzi in un suo rapporto sullo spirito pubblico della Provincia del 17 novembre affermava che la situazione era soddisfacente con il solo problema dei contadini e dei preti (21):
"I contadini continuano ad avere una certa fede nel re Borbone, che crede il suo re a differenza di Vittorio Emanuele che crede il re dei Galantuomini. I preti poi si son svelati specialmente alla occasione della votazione del Plebiscito e del Te Deum e molti vi sono stati che non hanno avuto ritegno sia di sia di predicare l'astenersi e il voto contrario come indispensabile alla salute dell'anima"..
Dopo il plebiscito Airola diede vita alle Feste Nazionali secondo le direttive del governatore da Caserta: il 31 ottobre 1860 solennizzare l'ingresso dell'insigne eroe gen. Garibaldi in Napoli; il 2 dicembre 1860 solennizzare il faustissimo e agognato avvenimento dell'ingresso in Napoli di S. M. il re Vittorio Emanuele; il 18 marzo 1861 solennizzare la resa di Gaeta (22).
Scritto da Raffaele Caporuscio
tratto da "Il Collegio Uninominale di Airola" e da "La terra e i casali di Airola Beneventana"
NOTE
(16) Tra i 144 comuni non votanti, per un totale di 246179 abitanti, figuravano: Cancello, Coreno, S. Giorgio a Liri, Pignataro (Maggiore), Rocchetta, S. Apollinare, Sparanise, Vairano, Caianello, S. Ambrogio, S. Andrea, Pietramelara, Riardo, Spigno, Roccaguglielma, Conca, Galluccio, Tora, Sessa, Ponza, Mondragone, Sora, Isola, Arpino, Santopadre, Arce, Roccadarce, Aquino, Roccasecca, S. Germano, S. Elia, Pignataro di S. Germano, Cervaro, S. Vittore, Viticuso, S. Pietro in fine, Mignano, Roccadevandro, Atina, Settefrati, Amorosi, S. Salvatore, Castelvenere, Cerreto, S. Lorenzello, Faicchio, Cusano, Pietraroia, Venafro, Pozzilli, Presenzano, Castelfonte, SS. Cosma e Damiano, Gaeta, Fondi, Itri, Sperlonga, Lenola, Fico, Pastena.
(17) Le operazioni di scrutinio furono condotte nella sala del Palazzo dell'intendenza a Caserta dal governatore Salvatore Pizzi, da Giuseppe Nicola Severino presidente della Gran Corte Criminale, da Raffaele Santanello, procuratore presso la Gran Corte Criminale, da Luigi Ruggi del tribunale civile, da Bernardo Giannuzzi Savelli procuratore del re. ASN, Ministero Interno, III Inventano, fascio 1256/239.
(18) Riguardo ad Airola la lista dei votanti fu completata il 16.10 e affissa al palazzo comunale il 17.10. Essa comprendeva 1244 elettori, che esercitavano tutti il loro diritto al voto. ASC, Carte del Plebiscito, lettera al governatore di Terra di Lavoro del sindaco Verli del 16 ottobre. Airola fu l'unico comune del circondano ad avere il 100% dei votanti.
(19) ASC, Alta Polizia, fascio 3419.
(20) 2 novembre 1860.
(21) ASN, Ministero Polizia, Gabinetto, fascio 1580.
(22) ASN, Ministero Interno, III Inventano, fascio 383. I festeggiamenti furono eseguiti con macchine e illuminazioni in tutto il recinto della piazza di Airola per una spesa di ducati 67, 77.
http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Storia/Local/Airola6.htm
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