giovedì 23 settembre 2021

INSURREZIONI CAUDINE - Briganti antiunitari caudini | capitolo 4


INSURREZIONI CAUDINE
briganti antiunitari caudini | capitolo 4

Come per il resto del Mezzogiorno, anche la Valle Caudina visse il triste fenomeno del brigantaggio, sovvenzionato, almeno fino al 1864, dalla reazione borbonica. I briganti sfruttarono "l'abetaia fitta" e il terreno accidentato del Taburno, fino ad allora "deposito estivo di cavalli stalloni dell'esercito". 

Le prime avvisaglie si ebbero il 22.5.1861, quando una banda assaliva gli ex-casali di Bucciano e Luzzano. 

Due giorni dopo il sindaco stesso di Luzzano, Andrea lodice, veniva arrestato dai Bersaglieri per "connivenza con la banda". Nel giugno 1861 vennero trasferiti in Airola sessanta uomini del 620 fanteria, comandati dal maggiore Gorini. Il Taburno è il quartier generale di almeno dieci bande. Tra le più temute vi è quella di Cipriano La Gala, che dispone di circa trecento uomini e terrorizza i territori da Limatola ad Arpaia. 

Organizza il sequestro del sacerdote Alessandro Ruotolo di Paolisi, di 30 anni, in contrada Acquavitara, sulla strada tra Arpaia e Arienzo. Insieme a lui vengono sequestrati i fratelli Viscusi, sacerdoti di S. Agata dei Goti, don Giacomo e don Pasquale. 

Il 27 agosto1861 quattro briganti sequestrano due naturali di Airola, dai quali hanno estorto D. 75 e 40 per rilasciarli. Il sindaco di Airola con foglio ufficiale del 5 settembre dà contezza della liberazione mediante riscatto dell'avv. Gambardella di Napoli e del sacerdote Rotoli di Paolisi.

Riferisce pure l'omicidio sul Taburno di Francesco de Cesare di Laiano, frazione di S. Agata, sospettato di tradimento. Il de Cesare era stato condannato a morte e ucciso il 4 settembre da La Gala, col quale era evaso dal carcere di Castellammare

E' fatto a pezzi in contrada Pozzillo e La Gala ordina che ogni brigante ne mangi. La stessa cosa è costretto a fare don Ruotolo

L'8 luglio 1861 il governatore di Benevento Carlo Torre scriveva a Silvio Spaventa - segretario gen. dell'Interno e Polizia - di aver mandato in Airola contro i briganti una compagnia di soldati al comando del gen. Pinelli. Il 22 ottobre 1861 il sindaco di Airola avverte che la popolazione ha festeggiato con entusiasmo l'anniversario del Plebiscito. 


Ugualmente il nuovo governatore di Benevento Gallarini avverte il segretario generale del Dicastero dell'Interno e Polizia che l'anniversario del Plebiscito era stato festeggiato in molti paesi della provincia, non esclusi quelli in cui la reazione era stata più attiva 
(Airola, Apice, Buonalbergo, Casalduni, Castelvenere, Guardia Sanframondi, Montefalcone, Pago, Pietrelcina, Pontelandolfo, Reino e S. Giorgio la Montagna).
Tra i capobanda va ricordato Aurelio Ricciardi di Airola, che operò soprattutto nel 1862. 
Il 21 settembre 1862 nel distretto di Airola i poteri politici e militari sono devoluti al maggiore Carlo Melegari


Una banda di briganti molto sanguinaria fu quella di Andrea de Masi di Bucciano, detto Miseria. Operò spesso con quella di Luciano Martino di Cautano. Facevano parte della banda di Miseria, tra gli altri, Andrea Amoriello, Michele Ciervo, Raffaele De Masi, Giambattista Falco, Michele Massaro, Pietro Massaro, Andrea Mauro, Giovanni Mauro, Luigi Napolitano, Nicola Parrillo, Filippo Pietrosanto, Francescantonio Ruggiero, Domenico Truppi

A questi si aggiunsero Felice Sacco, 38 anni di Bucciano, Filippo Maione, alias Galeota, di Pastorano, Luciano Biase di Bonea, Francesco Izzo di Montesarchio (36). 

Nella notte tra il 29 e 30 ottobre 1863 sono sequestrati Girolamo Buonanno di Moiano ed Angelantonio Di Stasi di Bucciano, al molino del Fizzo. Il 14 ottobre è sequestrato sulla strada per Airola Domenico Campare di Montesarchio, rilasciato dopo 3 gg. con riscatto di 100 D. 

Il 22 ottobre sono sequestrati in località Perreto di Moiano Giacomo Perna di Laiano dai briganti Mauro Giovanni (37) e Mauro Donato (38) di Moiano.

Al processo di Caserta contro la banda Miseria tra i condannati figura anche Antonio Amoriello di Airola (o di Moiano?), venti anni di lavori forzati (39).

Scritto da Raffaele Caporuscio

tratto da "Il Collegio Uninominale di Airola" e da "La terra e i casali di Airola Beneventana"

NOTE

(36) Francesco Izzo di Pietro, contadino, nato il 14.2.1839, sbandato del 4 battaglione di gendarmeria, ucciso sul Taburno il 31.5.1865.

(37) Mauro Giovanni di Michele, nato e domiciliato a Moiano, di anni 18, muratore.

(38) Mauro Donato di Francesco, nato e domiciliato a Moiano, di anni 23, bracciante.

(39) Amoriello Antonio fu Pasquale, soldato disertore.

http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Storia/Local/Airola6.htm

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