Trema il Partenio. Non è il terremoto, né il ritorno di Vasco Rossi in Irpinia o una rete dell'Avellino Calcio contro la Salernitana. Ahinoi, il Massiccio del Partenio potrebbe essere sventrato a caro prezzo, sia per l'ecosistema, sia per i contribuenti. Il fantomatico progetto di fattibilità è stato ufficialmente ultimato e approvato. Esulta alla Chiesa il presidente della Provincia di Avellino Mimì Biancardi, capace di approvare il tutto a raffica.
Il progetto definitivo ed esecutivo darà (?) il via al collegamento tra la Nuova Caudium e il Mandamento diviso e Nolacentrico. Tre chilometri di galleria al costo di soli 400 milioni di euro, divisi in un centinaio di milioni per coprire le spese generali e tecniche, compresa la progettazione, della Provincia e il restante 300 milioni per i lavori.
La cifra da investire potrebbe crescere ancora, ma il Presidente Biancardi è convinto di togliere la Valle Caudina da un isolamento atavico. L'affetto e l'attenzione del Presidente Irpino verso la Valle Caudina è esemplare...
CUBA (AV)
Intanto, Rifondazione Comunista, nonostante il difficile momento che la Rivoluzione Cubana sta vivendo, surriscalda la piazza di Avellino. I postcomunisti nei giorni nel ventennale del G8 di Genova, ritrovano vigore e minacciano barricate a difesa dell'Irpinia. Pur non condividendo svariate opinioni, è da apprezzare il colpo di coda rivoluzionario. Con tanto di Falce incrociata con il Martello.
O'KOLLETTIV
Il Kollettivo Irpyno guidato da Rif. Com ha costruito un sedicente Comitato Irpino No Traforo Monte Partenio. Il CINTMP attacca il progetto, pone l'attenzione sulla presunta pericolosità e sostiene l'assenza di analisi credibili per dimostrare la dubbia necessità. Inoltre, pioggia di critiche sovietiche sull'utilità della Chiave di Milot a Montevergine, sulla rete provinciale ferroviaria, definita inutilizzata e ferma all'Ottocento. Per gli eredi di Marx, Lenin, Nelson Mandela, Jovanotti, Manu Chao e Mao bisogna asfaltare le strade e pensare alle strutture scolastiche.
«Biancardi e i suoi subalterni -dichiarano ad Ottopagine i/le Komunyst*- la smettano di giocare sulla pelle della gente. Sappia lui e chi legittima le sue follie che faremo le barricate, per il bene degli irpini (senza dimenticare le irpine n.d.r.) e del territorio».
Riflessioni
La logica porterebbe a dire, senza se e senza ma, NO AL TRAFORO DEL PARTENIO. La politica dovrebbe, a nostro avviso, interrogarsi sul modus operandi, evidentemente, distaccato dalla realtà quotidiana. Quasi mezzo miliardo di Euro per una galleria verso un futuro, molto futuro. Cosa spinge la Provincia di Avellino ad investire, ostinatamente, su di un progetto epico, abbastanza invasivo e impopolare?
L'Unione dei Comuni Caudini avrebbe potuto mettere sul banco politico i pro ed i contro, cercando di coinvolgere le masse, queste ultime sempre in attesa del solito richiamo per potersi schierare.
La partita potrebbe essere molto lunga, ma intanto crescono le probabilità di un Parco del Partenio "bucato" e "salato" visti gli elevati costi previsti. Il vespaio di polemiche, di proposte alternative e velati attacchi, conditi da silenzi di convenienza, linee partitiche retrò e affini, è già a livelli accettabili. La discussione costruttiva è importante, nonché vitale per analizzare la situazione, senza erigere barricate o fare i Barricaderos, ma senza nemmeno fingere di guardare dall'altra parte.
Ringraziamo Angelo Vaccariello per l'attenzione verso la problematica, evidenziata goliardicamente nell'ultima Pagella Caudina. La stampa della Valle giocherà un ruolo importante, se riuscirà ad essere, davvero, la voce del Popolo del Partenio. Sia ben chiaro a tutt*.
A proposito, a che punto è la bretella Valle Caudina - Avellino, tristemente conosciuta come l'incompiuta Paolisi - Pianodardine?
Chiediamo per le nostre amiche lettrici e per i lettori affezionati a Lo Schiaffo 321.
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