Brano: Mishima
Anno: 2011
Brano: Mishima
Anno: 2011
Brano: Parlami d'amore Mariù
anno: 1932
tratto da Alimenti e malattie, di Roberto Andreoli
GARIBALDI JUVENTINO!
Goliardia pura a Napoli questa mattina. Un paio di nostri lettori filoborbonici ci hanno segnalato la notizia, capace di strappare qualche sorriso e accendere i riflettori sulla figura di Giuseppe Garibaldi, oggi in casacca bianconera. L'azione porta la firma di Napoli Capitale, sigla politica dalle prospettive comunali guidata da Enzo Rivellini e Roberto Lauro.
"Non si tratta di una trovata pubblicitaria, ma di un blitz significativo e futuristico. La statua di Garibaldi ritorni in Piemonte, in quelle risaie che si bonificarono grazie ai soldi che lo juventino Garibaldi rubò alle casse del Banco di passato. Ritorniamo a essere orgogliosi del nostro passato, Napoli deve tornare a essere capitale", ha dichiarato Rivellini lanciando l'idea di un cambio di nome per la grande piazza della stazione, da piazza Garibaldi a "piazza Totò, piazza De Filippo o piazza Federico II".
STATUE
Attaccare le statue, anche in modo goliardico, è un gesto che deve essere pur sempre contestualizzato. Le masse prima adorano le statue e dopo, spesso, adorano abbatterle, senza tentennamenti. Abbiamo visto gli attacchi alle statue partiti dagli Stati Uniti d'America, moda sbarcata anche in Italia, ma non apprezziamo questo modus operandi dei nuovi estremisti della toponomastica radical chic.
Il termine deriva dalle parole greche tópos (luogo) e ónoma (nome) e fa parte della onomastica, ossia lo studio generale dei nomi propri di persona o di luogo partendo dalle lingue e dai dialetti ed è una parte della linguistica che lega storia e geografia.
Riflessioni
Abbiamo visto crollare le statue del Comunismo, dopo l'implosione del regime bolscevico figlio di Marx, Lenin e Baffone Stalin. Negli ultimi tempi la statua di Saddam Hussein con la bandiera a stelle e strisce che copriva il volto è l'emblema delle, rare, vittorie statunitensi degli ultimi settant'anni.
Il Garibaldi juventino è l'ennesima testimonianza di un sentimento antinazionale e meridionalista, che affonda in una storia tormentata e complessa, ma l'identità Italiana deve andare oltre le mediocri dispute da bar o le fossilizzazioni di parte, tipiche delle menti ottuse di tutti gli schieramenti e/o le fazioni politiche.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
Artista: Lucio Battisti
Brano: I giardini di marzo
Anno: 1971
CERVINARA NEL 1753
Gli assessori erano invece Alessandro Pagnozzi, Giacinto Barionovi, Girolamo De Nicolais e Pasquale Simeone. Addirittura sei i parroci: Giuseppe Pisanelli della parrocchia di San Marciano, Pasquale De Dona della parrocchia di San Potito, Vincenzo Barionovi della parrocchia di Sant’Adiutore, Vincenzo Marro della parrocchia di San Gennaro, Angelo Ragucci della parrocchia di San Nicola e Giuseppe Clemente della parrocchia di Santa Maria alla Valle.
Giuseppe De Maria era il presidente della Congrega di Carità; ben diciotto, i componenti della famiglia clericale: Mariano, Pietro e Antonio Valente, Pasquale Cecere, Giuseppe De Maria, Michele Dorio, Andrea, Giuseppe, Pasquale e Luigi Bove, Francesco Barionovi, Francesco Bianco, Zaccheria Clemente, Francesco De Nicolais, Antonio Cioffi, Nicola Simenone, Raffaele e Vincenzo Cioffi.
Pare che gli oltre 7.000 cervinaresi dell’epoca mandassero fra i banchi quasi 800 alunni, dislocati nelle 8 scuole elementari, sotto la guida degli insegnanti Nicola Simeone, Antonio Valente, Francesco Mainolfi, Francesco Bianco, Carmela ed Elisabetta Cavaccini, Blandina Cioffi e Teresa Iuliano. Erano i tempi in cui ai vecchi medici andò ad aggiungersi il chirurgo condottato Pietro De Nicolais e una nuova levatrice nella persona di Filomena Viggiano.
Nella schiera dei professionisti laureati figuravano – oltre gli ingegneri Saverio Rossi e Luigi De Nicolais, il medico chirurgo condottato Giuseppe Ferrannini e la levatrice condottata Coletta Palma – gli avvocati Francesco Cecere, Giovanni Bruno, Nicola Mendozza, Gennaro Boccalone e Angelo Maietta; i farmacisti Luigi Cecere, Giuseppe Boccalone, Scipione Madonna; gli altri medici-chirurghi Clemente Mercaldo, Luigi Girardi e Vincenzo Cecere.
Giovanna Mignuolo e Antonio Iuliano erano gli albergatori del paese che offrivano un posto per pernottare. Gennaro Sorice, Giuseppe Crispino e Marco Marro si davano da fare con le armi, nella vendita e negli aggiusti. Francesco, Giuseppe e Domenico Cioffi, Girolamo Marro, Michele Villacci e Antonio Mauriello costruivano botti.
Giuseppe Cioffi, Francesco, Giovanni e Ferdinando Pitaniello, Luigi Cappabianca e Francesco Fuccio facevano i barbieri. Nei loro saloni, qualche volta, si presentavano a perdicchiare tempo i tanti artigiani, dopo un buon caffè gustato da Mariantonio Cincotti oppure nelle altre caffetterie, cioè da Raffaele De Notaris, Lucia De Girolamo e Felice Cincotti. Di fama, non solo locale, erano i proprietari di cave di pietra Giuseppe Visconti, Francesco Ricci, Nicola Visconti e Vincenzo Simeone; questi ultimi due, insieme a Domenico Simeone, andavano alla ricerca delle venature più estrose per lavorare la pietra e il marmo secondo antica tradizione.
Dicevamo degli artigiani. Possiamo ricordare i capimastri muratori (Antonio Bianco, Antuono, Gaspare e Giambattista Mercaldo, Angelantonio e Pasquale Gervasi), la schiera dei calzolai (Domenico D’Agostino, Domenico Cioffi, Arcangelo Moscatiello, Berardino Iuliano, Michele e Giuseppe Pitaniello, Alfonso e Orazio Miele), i cappellai (Raffaele Ippolito, Luigi Cappabianca e Francesco Ricci), i commercianti in genere di moda Emilia Candela, Concetta Brevetti, Mariantonia Mercaldo, Nicola Caniello, Luigi Cappabianca, Giacomo e Antonio Cincotti; del commissionario Girolamo Piccolo e i droghieri Pasquale e Luigi Cioffi.
Non possiamo qui dimenticare i fabbricatori di stoffe e di tele Marianna De Simone e Carmela D’Onofrio, Filomena Valente e Maria Cioffi; di cera, come Pasquale Telaro, e quelli di mobili Angelantonio Marro, Giuseppe Fierro, Pasquale e Luigi Perrotta, e Domenico Cioffi. Vendevano mattoni e stoviglie Giovanni e Raffaele Niro; Matteo De Dona, Lorenzo Cioffi, Saverio e Andrea Caporaso erano negozianti in olii; da non dimenticare quelli di tessuti Antonio e Giacomo Cincotti, Nicola Caniello, Concetta Brevetti, Emilia Candela e quelli di legnami, Pasquale e Luigi Perrotta, Domenico Mercaldo e Girolamo Marro. Due i fabbricanti di sedie, Agostino Miele e Pasquale Ricci, e uno quello di gassose, Antonio De Maria.
Anche se quasi ogni famiglia allevava in casa il maiale o degli agnelli, vi erano comunque i beccai Antonio Iuliano, Pasquale, Giovanni e Raffaele Cappabianca, Andrea Iuliano e Francesco Fucci che “sfasciavano” la carne, oltre i mugnai Angelantonio e Pasquale Mastone, Alessandro Cioffi, Pasquale Moscatiello, Giovanni e Vincenzo Befi, i panettieri, Onofrio Cioffi, Raffaele De Dona, Giuseppe e Raffaele Cioffi, e i negozianti in grani e farine Pietrantonio Cioffi, Luigi Lanzilli e Giuseppe e Raffaele Cioffi; ai vini ci pensava invece Raffaele Milanese. La frutta toccava a Pasquale Moscatiello e Pasquale Taddeo; e tre erano le fruttaiuole: Rosa Pitaniello, Angelamaria D’Agostino e Carmela D’Onofrio.
Ancora i fabbri-ferrai Giovanni e Diodato Ricci, e Lorenzo, Pasquale e Gregorio Brevetti, al pari dei falegnami Raffaele Cincotti, Raffaele Mauriello, Antonio Cioffi, Carlo e Stefano Bianco, Antonio Mauriello e Giuseppe Villacci. E i sensali: Nicola e Giuseppe Cioffi, Giuseppe Esposito, Luigi Celentano, Ferdinando Villacci, Giuseppe Simeone, Pietro Stellato, Carminantonio Finelli e Antonio Lanzilli.
E che dire degli orologiai Giuseppe e Francesco Cioffi, del pittore di stanze Nicola Esposito, dei fuochisti pirotecnici Carmine Leone e Francesco Starace; dei sarti Luigi Ricci, Giuseppe Russo, Carlo e Francesco Ricci e Vincenzo Vassallo; gli speziali manuali Giuseppe Tagliaferri e Antonio De Maria. Vi erano poi i venditori di generi diversi Giacomo e Antonio Cincotti; quelli di cuoiami Lorenzo Cioffi e Vincenzo Pitaniello. Nomi e cognomi che ricorrono tutt’oggi.
Autore: Arturo Bascetta
Editore: ABE Edizioni Napoli
Artista: Massimo Morsello
Brano: Punto di non ritorno
Anno: 1996
LA CAUDIUM PAGELLA
dal 13.05 al 21.06.21
La Caudium Pagella è una nuova rubrica goliardica che nasce per dare i voti ai personaggi e/o alle notizie del mese traendo spunto direttamente dalla stampa locale. Segnalaci qualcosa che a tuo parere merita di passare sotto le Forche Caudine de Lo Schiaffo 321. Non dimenticare la fonte e l'ironia.voto dieci (10):
MILITE DI BONEA
In solenne convocazione, nella giornata di ieri si è riunito il Consiglio Comunale di Bonea, su proposta del vicesindaco Clemente Cecere Palazzo, per deliberare di concedere la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, le cui spoglie da 100 anni sono state accolte per l’eterno riposo al Vittoriano (Altare della Patria) in Roma. Alla adunanza, presieduta dal sindaco Giampietro Roviezzo, ed alla quale ha presenziato anche il comandante della stazione dei Carabinieri di Montesarchio, l’avvocato Clemente Cecere Palazzo ha sottolineato che in questo modo si è voluto onorare, nella ricorrenza del 100° anniversario della sepoltura del Milite Ignoto al Vittoriano, tutti gli uomini che con altissimo senso di dedizione allo Stato, risposero senza esitazione presente al richiamo della Patria, sacrificando la vita sui campi di battaglia per la Libertà, per la Democrazia e per la difesa della Nazione. (ntr24.tv)
voto nove (9):
RIFONDAZIONE POST-COMUNISTA
Sono riprese ieri, dopo 6 mesi di sospensione, le corse festive degli autobus dell'Air tra Avellino, Mercogliano e Atripalda e quelle extraurbane che collegano Avellino con Nola. Il partito della Rifondazione comunista rivendica quanto fatto in quest'ultimo periodo per il ripristino del servizio. «Dopo una battaglia condotta in solitaria, sono stati ripristinati alcuni collegamenti nei giorni festivi», dicono il segretario provinciale Toni. Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati. (ilmattino.it)
voto otto (8):
GIARDINO COVID
Airola. Il dramma della pandemia e le persone che non ce l'hanno fatta al centro dell'iniziativa promossa dal Comune di Airola. La Giunta del centro caudino, infatti, ha approvato, su proposta dell'assessore alla Cultura, Angelina Capone, l'istituzione di un “Giardino della Memoria” al fine di commemorare la tragedia della pandemia e rendere omaggio alle vittime cittadine. “Il "Giardino della Memoria" – spiega l'amministrazione - prenderà forma presso l'area verde di via Landolfi dove sarà collocata una lapide marmorea con la contestuale piantumazione di nuovi alberi. (ottopagine.it)
voto sette (7):
FORCHIA CRESCE
Forchia, il sindaco Papa “Bilancio in ulteriore e netto miglioramento”. “Lavoriamo, in piena e condivisa sinergia tra l’apparato tecnico e quello politico al fine di dare risposte alla nostra Comunità. A tal riguardo, stiamo continuando a condurre un attento lavoro al fine di migliorare ulteriormente la situazione finanziaria dell’Ente”. Così il sindaco Pino Papa all’indomani dell’ultima seduta del Consiglio comunale. “L’esercizio si chiude con un netto miglioramento dei parametri: la nostra piccola realtà sta operando in modo peculiare.
Abbiamo, anche quest’anno – prosegue il Primo Cittadino – lasciata invariata l’aliquota delle tasse locali mantenendo inalterato lo standard qualitativo di servizi quale pubblica illuminazione, prelievo rifiuti, manutenzione, trasporto scolastico e servizio mensa, quest’ultimi due servizi coperti quasi interamente dalla cassa. Ci stiamo concentrando sul discorso del recupero dai grandi evasori: in tal senso stiamo conducendo mirate iniziative che presto daranno ulteriore ossigeno al Bilancio. Per il resto, la sapiente attività di programmazione consente al Comune di Forchia di farsi trovare pronto agli appuntamenti delle misure sovracomunali, quasi unica occasione di sviluppo, in termini di opere pubbliche, per gli Enti locali”. (usertv.it)
voto sei (6):
ROTONDI E I SEI SINDACI
Rotondi: i sei candidati in cerca d’autore. Un aspirante candidato a sindaco ha iniziato la sua corsa nello scorso mese di gennaio, ancor prima del rinvio delle elezioni comunali in autunno. Si tratta del professore Giuseppe Ilario. Già direttore del conservatorio Nicola Sala di Benevento. La minoranza uscente, il gruppo Terra Mia, potrebbe ripresentare il pensionato Giuseppe Mainolfi come candidato sindaco, anche se scalda i motori anche l’ingegnere e docente di scuola media Paolo Citarella. Quattro persone che aspirano all’investitura di candidati a sindaco, invece, si trovano nella maggioranza uscente. Non nascondono le loro ambizioni Pasquale Gallo, funzionario della polizia penitenziaria, l’imprenditore Sergio Finelli, Claudio Vittorio, funzionario della Regione Campania e il commercialista Pino Gallo. (ilcaudino.it)
voto cinque (5):
FUSIONE BN-AV
Camera di commercio, fusione con Avellino più vicina: nominati i commissari straordinari. Dovrebbe essere a questo punto non più lontana la data della fusione effettiva tra le autonomie camerali di Benevento e quella di Avellino per formare un unico ente interprovinciale, con il percorso intrapreso e formalizzato dal Ministero per lo Sviluppo Economico fin dal 2016, con la nomina a ridosso della Festa del Lavoro da parte del Ministro Giancarlo Giorgetti del commissario straordinario per la Camera di Commercio di Benevento nella persona del 61enne Salvatore Riccio e per l’Ente di Avellino del 57enne Gaetano Mosella. (ilsannioquotidiano.it)
voto quattro (4):
SVILUPPO 2027
“Aggiudicati i lavori della gara d’appalto di RFI per la tratta Hirpinia-Orsara della nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari al Consorzio formato dal Gruppo Webuild (70%) e Pizzarotti (30%)”. Ad annunciarlo è Fernando Errico Delegato del Presidente De Luca per la Na-Ba. “Questa aggiudicazione – commenta Errico – segna un decisivo passo in avanti verso il completamento, nei tempi previsti, di una linea strategica per il meridione d’Italia e conferma il programma, con tutti i cantieri della Napoli-Bari operativi entro la fine del 2021, l’attivazione del collegamento ferroviario diretto tra i due capoluoghi entro il 2023 e il completamento di tutte le attività relative all’ultimo lotto aggiudicato entro il primo semestre 2027”. (retesei.com)
voto tre (3):
POLEMICHE A BN
“Apprendiamo con stupore che l’associazione ‘La Tua Benevento’ – della quale facciamo ancora parte come direttivo – ha fatto negli ultimi mesi, ma in particolare negli ultimi giorni, scelte e cambi di rotta politici alquanto strani”. Così Marcello D’Auria, Simona D’Agostino e Stefano Tremigliozzi. Quest’ultimo, ex campione sannita del salto in lungo, è stato candidato alle ultime elezioni regionali con Italia Viva, in coppia con la presidente dell’associazione La Tua Benevento, Veronica Rotunno. “E’ dalla elezioni regionali dello scorso anno – spiegano ora i tre giovani – che il direttivo non si è più riunito e che nessuno di noi ha ricevuto comunicazioni formali per la convocazione di assemblee, con un’attività dell’esecutivo che è stata pari a zero. Da questa serie di cose deduciamo dunque che decisioni così importanti in merito al sostegno elettorale siano state evidentemente prese da pochissimi. Quei pochissimi che – arbitrariamente e per fini meramente politici – hanno assunto decisioni a nome di un intero gruppo che di fatto non esiste più, considerando anche che alcuni rappresentanti hanno addirittura da anni la residenza in altre regioni. (sanniopage.com)
voto due (2):
DUE RICORSI
La vicenda giudiziaria legata alla aggressione subita da Billy Nuzzolillo, ed oggetto di un percorso giudiziario conclusosi nel pomeriggio di venerdì con il primo step processuale, avrà sicuramente un’appendice. Come si apprende, infatti, l’avvocato santagatese Antonio Biscardi, che tutela le posizioni dei due giovani condannati, annuncia che sarà proposto ricorso avverso quanto disposto dal primo grado. (ilsannioquotidiano.it)
voto uno (1):
SPIAGGIA AD AVELLINO
La protagonista indiscussa della due giorni di Consiglio Comunale a Palazzo di Città è stata senza dubbio Francesca Medugno. In diretta dalla spiaggia di una non ben definita località marittima, il consigliere di “Avellino Vera” ha dimostrato come si può rispondere “presente”, “favorevole” e “contraria” anche da sotto all’ombrellone, almeno finché l’audio è in modalità “on”. Ha scoperto, infatti, che si può essere anche la responsabile della caduta del numero legale perché traditi dalla tecnologia. E’ quello che è successo intorno alle 12 della seduta in seconda convocazione. Pur essendo collegata in diretta, Medugno non ha risposto all’appello che si è chiuso con undici presenti, sindaco compreso.. (orticalab.it)
voto zero (0):
UNIONE DEI COMUNI
Come le ultime attività della Città dei Servizi Caudina. (loschiaffo321.com)
Potete inviare il Vostro voto al seguente indirizzo di posta elettronica:
Artista: Roberto Scocco
Album: Uomo Come Sei?
Anno: 1978
Il sito internet: https://spazio70.com/
La pagina Facebook: https://www.facebook.com/gliannisettanta
L'account Instagram: https://www.instagram.com/spazio.70/
Twitter: https://twitter.com/Nazionalpop70
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Solstizio d’estate
Al Solstizio d’estate, quando il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva (+23° 27′) rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso, comincia l’estate. L’evento era simboleggiato tradizionalmente dal matrimonio del Sole e della Luna: mezzogiorno del cosmo dove i due astri, uniti nelle nozze, spargono le loro energie nell’opulenza dei frutti tra il frinire delle solari cicale e il canto lunare dei grilli.
Questo giorno, la cui data è variata secondo i calendari fra il 19 e il 25 di giugno, era considerato nelle tradizioni precristiane un tempo sacro, ancora oggi celebrato dalla religiosità popolare con una festa che cade qualche giorno dopo il solstizio, il 24 giugno, quando nel calendario liturgico della Chiesa latina si ricorda la Natività di san Giovanni Battista..
E’ una festa molto antica se già Agostino la ricorda nella Chiesa africana latina. Ma in Oriente veniva celebrata in altre date: il 7 gennaio tra i bizantini, la domenica prima di Natale in Siria e a Ravenna.
La data del 24 giugno è collegata strettamente al Natale romano: quando si fissò per la Natività del Cristo l’ottavo giorno dalle calende di gennaio, ovvero il 25 dicembre, e conseguentemente l’Annunciazione nove mesi prima, fu facile ricavare, basandosi sui Vangeli, la data della nascita del Battista, che in realtà non si sarebbe dovuta festeggiare perché, come è noto, il dies natalis dei santi è quello della morte. Si è giustificata questa eccezione ispirandosi al Vangelo di Matteo, dove si narra che il Cristo si mise a parlare di Giovanni alle folle dicendo:
“egli è colui del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te. In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista”.
Luca narra che Maria andò a visitare Elisabetta quando costei era al sesto mese di gravidanza, nei giorni successivi all’Annunziazione. Fu dunque facile fissare la solennità del Battista all’ottavo giorno dalle calende di luglio, sei mesi prima della nascita del Cristo.
San Giovanni “porta degli uomini”
Nella religione greca antica i due solstizi erano chiamati “porte”
“porta degli dei” l’invernale, “porta degli uomini” l’estivo. Nell’Odissea Omero descriveva il misterioso antro dell’isola di Itaca nel quale si aprivano due porte: “l’una rivolta a Borea, è la discesa degli uomini, l’altra, invece, che si rivolte a Noto è per gli dei e non la varcano gli uomini, ma è il cammino degli immortali”.
Il poeta spiega che la porta degli uomini è rivolta a Borea, cioè a nord perché al Solstizio estivo il Sole si trova a nord dell’equatore celeste; mentre quella degli dei e degli immortali è rivolta a Noto, ovvero a sud, perché l’astro al solstizio invernale si trova a sud dell’equatore.
I solstizi erano dunque simboli del passaggio o del confine tra il mondo dello spazio-tempo e lo stato dell’aspazialità e dell’atemporalità. Per la prima porta solstiziale, quella estiva, si entrava nel mondo della genesi della manifestazione individuale, per l’altra invece, si accedeva agli stati sopraindividuali.
In realtà questo simbolismo non era solo greco: “Si tratta di una conoscenza tradizionale” commenta Guénon “che concerne una realtà di ordine iniziatico, e proprio in virtù del suo carattere tradizionale non ha né può avere alcuna origine cronologicamente assegnabile. Essa si trova dappertutto, al di fuori di ogni influenza greca, e in particolare nei testi vedici, che sono sicuramente di molto anteriori al pitagorismo; si tratta di un insegnamento tradizionale che si è trasmesso in modo continuo attraverso i secoli (…)”.
Nella tradizione romana il Custode delle porte, comprese le solstiziali, era il misterioso Ianus (Giano), signore dell’eternità. (…) Giano tiene un bastone, ovvero uno scettro, nella mano destra e una chiave nella sinistra. Il primo è un emblema del potere regale, la seconda di quello sacerdotale: insieme simboleggiano la funzione regale-sacerdotale del dio al quale Ovidio fa dire nei Fasti:
“Io solo custodisco il vostro universo e il diritto di volgerlo sui cardini è tutto in mio potere”.
Egli è dunque colui che ruota sulla sua terza faccia nascosta e invisibile, l’asse del mondo, che rinvia al simbolismo solstiziale.
L’etimologia del suo nome rivela questa funzione: Ianus deriva dalla radice indoeuropea *y-a, da cui il sanscrito yana (via) e il latino ianua (porta). Egli è Colui che conduce da uno stato all’altro e dunque anche l’Iniziatore. Per questo motivo gli iani avevano la funzione catartica di eliminare ogni impurità in chi vi passava.
Nel cristianesimo Giano venne interpretato come l’immagine profetica del Cristo, Via e Signore dell’Eternità.
Scritto da Alfredo Cattabiani
Brani dal libro “Calendario”
Fonte: Centro Studi La Runa
Artista: Dian
Brano: Ultimo Re
Gruppo: Antica Tradizione
Anno: 2018
dott.ssa Cristina Coccia, biologa nutrizionista.
tratto da Alimenti e malattie, di Roberto Andreoli
Solo in su la vetta ho posa.
Il motto del Battaglione Irpino, inciso su di una medaglia commemorativa della Seconda Guerra Mondiale, dovrebbe essere completato così: Solo in su la vetta ho posa e solo con la memoria ho pace. Infatti, la storia di un massacro sconosciuto e dimenticato fa ancora più male. La Legione Irpinia girò il mondo in difesa della Patria, ma venne decimata dai bombardieri inglesi qualche mese dopo l'infame 8 settembre. Nell'elenco riportato dei caduti, purtroppo, ci sono i nomi di giovani Combattenti Irpini che, però, non trovano spazio in commemorazioni istituzionali.
L'11 dicembre del 1943 la nostra Caudium perse ben cinque valorosi combattenti sotto le bombe inglesi e i vili attacchi partigiani in terra iugoslava:
Enrico Amato e Filistrato Maffei di San Martino Valle Caudina, Giovanbattista Miele e Michele Piccolo di Cervinara, Leopoldo Pagnozzi di Pannarano. Dimenticati perché scomodi?
Lo Schiaffo 321 aveva già parlato di Giovanbattista e Michele in un precedente articolo e la ricostruzione storica, da allora, non si è mai fermata. Purtroppo, i massacri dei vincitori non sono visti di buon occhio, specialmente quelli dell'aereonautica britannica nei Balcani e recuperare materiale è un'impresa ardua. La documentazione sulle CC.NN. del 144^ Irpino è scarsa, ma grazie alla preziosa rivista storica Acta, organo della Fondazione RSI, possiamo ricostruire dettagliatamente i fatti dell'epoca.
LE CC.NN. DEL 144° IRPINO
Il CXLIV Battaglione CC.NN., comandato da Alberto Biglieri e appartenente alla 144. Legione Irpinia di Avellino (1), quale Reparto non indivisionato inserito come altri Reparti di CC.NN. nell'11esimo Comando Guardia alla Frontiera (Carlo Viale) ha partecipato alla guerra contro la Jugoslavia con la Seconda Armata.
Dopo la conquista della fascia adriaticodalmata di competenza italiana nelle occupazioni dell'Asse in Balcania, le 409 CC.NN. irpine sono rimaste di presidio in Montenegro alle Bocche di Cattaro e al Lago di Scutari fino alle confinanti rive albanesi.
Poste alle dipendenze operative della Divisione Taro dal termine della guerra in Grecia, il 23 aprile 1941, fino al rimpatrio dell'Unità nel luglio 1942, le CC.NN. irpine passano nella Divisione Perugia fino ai giorni che precedono la Resa di Cassibile, con un obbligato abbandono delle posizioni nel Sud albanese che per il CXLIV Btg. ha avuto il triste significato dell'inizio della dissoluzione.
Il 15 ottobre 1943 (ACTA n. 81) il ripiegato dall'Albania Btg.Irpino viene aggregato alla 181. ID (Hermann Fischer), Unità inquadrata nella II Panzer Armee (Lothar Rendulic). Insieme ad altri sei Battaglioni autonomi della MVSN di stanza tra Albania e Montenegro, Dalmazia e Croazia, rimane a presidiare quei territori adriatici con il primario intento di difenderli da sbarchi nemici.
Il 9 febbraio 1944, giorno del giuramento in RSI di tutti i Reparti dell' Esercito Nazionale Repubblicano, i resti di questi fedeli Battaglioni prestano giuramento collettivo alla Repubblica Sociale Italiana e all'alleato germanico (ACTA n.81).
Entro il 25 luglio 1944 tutti i Battaglioni di CC.NN. della Balcania vengono incorporati della GNR. Nessuno di essi avrà un effettivo impiego a difesa del territorio della RSI, neppure i nuclei di alcuni di essi che con difficoltà rimpatriano negli ultimi mesi di guerra.
L'11 dicembre 1943 il CXLIV Irpino subisce un attacco aereo di bombardieri nemici in ripetute ondate che semidistrugge il Battaglione dislocato tra Sveti Stefan sul Mar Adriatico e Virpizar presso il Lago Scutari, ma in prevalenza a Brčeli (doc. B) anche a protezione di depositi di munizioni.
Ad effettuarlo, dopo segnalata presenza di queste CC.NN. da parte jugoslava, sono bimotori B 25 Mitchell per attacchi al suolo del XII Comando Aereo Tattico britannico, partiti dall'aeroporto di Malta.
Il CXLIV Btg. subisce perdite tali, compresi feriti e dispersi, da non poter mantenere la propria struttura operativa. Per doverosa Memoria, dimenticati dall'Italietta e spesso dichiarati per tornaconto elettoralistico presunti morti in prigionia tedesca, in accordo con le Famiglie che sempre anelano all'erogazione della pensione di guerra che però spetta,
elenchiamo cinquanta di questi Caduti a disdoro della criminale strage britannica.
Il 27 maggio 1944 la RAF, per meglio affiancare ogni terroristico bombardamento della 15esima Forza Aerea americana su Zara (cinquantuno attacchi dal 2 novembre 1943 al 31 ottobre 1944) istituisce con bombardieri anche regi e sudafricani, la Balkan Air Forces per compiere incursioni intimidatorie su territori adriatici presidiati da italiani da Trieste a Pola, dal Quarnaro fino in Dalmazia e in Albania.
Nota (1) La 144. Legione da montagna Irpinia con sede in Avellino e che incorporava molte Camicie Nere della Sicilia e della Puglia mobilitò il proprio CCXLIV Battaglione Avellino durante la Campagna in Africa Orientale 1935-1936. Alle dipendenze dal 27 aprile 1936 della 7° Divisione speciale Cirene, avente la sede del comando a Bengasi e poi a Tobruk, ed inquadrato nella 119. Legione CC.NN. di Frosinone, il CCXLIV Battaglione agli ordini di Umberto Benedettini rimase di presidio in Cirenaica dove eseguì anche opere di fortificazione in sperdute zone desertiche o costiere.
Riportiamo i nomi di alcuni Eroi, Caduti in quel maledetto 11 dicembre 1943.
Solo in su la vetta ho posa e solo con la memoria ho pace.
Allocca Sebastiano, Brusciano 2.9.15;
Amato Emrico, San Martino V.C. 27.5.06;
Anzalone Angelo, Sturno;
Bari Stefano, Bari 16.6.23;
Borea Luigi, Manocalzati 11.3.08,
Bruno Marco, Manocalzati 7.1.06;
Carbone Giuseppe, Porto Empedocle 10.4.11;
Caso Michele, Ariano Irpino 20.12.10,
Cirino Stefano, Serino 22.5.10;
Colucci Felice, Pietrastormina 20.10.09;
Costa Angelo, Caltanissetta 3.1.11;
D'Amico Giuseppe, Valguarnera C. 6.1.07;
D'Apice Dionisio, Savignano Irpino 10.7.11;
De Falco Gaetano, Benevento 27.5.14;
De Feo Francesco, Castelvetere/Calore 5.4.12;
De Gruttula Angelo, Ariano Irpino 13.6.14;
De Luca Salvatore, Grottaminarda 18.12.13;
Del Vecchio Vincenzo, Zungoli 25.12.10;
De Vito Vincenzo, Bonito 26.8.06;
Di Biagio Armando, Sonnino 8.1.14;
Fabbri Nino, Ficarolo 10.3.09;
Gentilella Leone, Calabritto 26.8.12;
Giella Pellegrino, Torino 29.4.07;
Graziano Gabriele, Ariano Irpino 28.8.11;
Guerriero Nunzio, Capriglia Irpina 13.6.10,
Iammarone Raffaello, Ariano Irpino 1.10.14;
Iandoli Andrea, Avellino 17.3.14;
Laddaga Angelo, Gravina di Puglia 3.3.12;
Maccarone Pietro, Adrano 23.5.05;
Maffei Filistrato, San Martino V.C. 14.4.44;
Maglione Luigi, Savignano Irpino 30.1.14;
Manzo Giuseppe, Avellino 23.8.09;
Miele Giovanbattista, Cervinara 28.8.10;
Pagnozzi Leopoldo, Pannarano 12.12.06;
Pellegrino Antonio, Greci 23.8.16;
Pelosi Antonio, Monteverde 31.2.09;
Piccolo Michele, Cervinara 21.7.14;
Planelli Emanuele, Bitonto 10.10.01;
Reale Martino, S.U.A. 6.7.09;
Ricci Giovanni, Altavilla Irpina 6.2.08;
Rosa Angelo, Conza della Campania 21.8.07;
Sabatini Annibale, Villa Santa Maria 10.6.07;
Scala Mario, Mirabella Eclano 14.5.07;
Scalavino Giovanni, Palermo 1.3.07;
Sebastiano Antonio, Ariano Irpino 5.2.08;
Sfortunio Giuseppe, Forino, 14.2.07;
Trevisonno Francesco, Benevento 28.2.08;
Vezzali Ugo, Argentina 5.11.09;
Venditti Giuseppe, Sesto Campano 18.6.18 e
Zolli Guerrino, Udine 27.1.10
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