Una storia di ordinaria follia amministrativa!
A Roccabascerana c'è una questione irrisolta da ben sessantatré lunghi anni. Una lettrice di Squillani, frazione della Cittadina Caudina, ci ha segnalato quest'interessante articolo a firma di Alessandro Covino, apparso sulle colonne digitali di Primapress, un'agenzia di stampa a carattere nazionale.
Buona lettura.
Nel 1958, quando molti di noi non erano ancora nati, un ente, chiamato Cassa per il Mezzogiorno, allo scopo di portare l'acqua potabile nelle abitazioni delle nostre contrade, avviò i lavori per la realizzazione di alcuni depositi occorrenti per l'acquedotto dell'Alto Calore. Per ovvie ragioni questi serbatoi furono allocati nelle località più alte dei Comuni che dovevano essere raggiunti dall'acqua.
Fu cosi che nel 1958 uno dei terreni più belli di una famiglia di Tuoro, fu espropriato manu militari, ovvero senza lo straccio di un atto pubblico e posto al servizio dell'ente.
Analogamente nel 1980, sempre con la stessa protervia e arroganza che ha sempre contraddistinto alcuni nostri amministratori, dovendo ampliare la portata dell'acquedotto, fu espropriato un altro terreno adiacente al primo, sempre di proprietà della stessa famiglia. Nel corso degli anni il Comune, ente proprietario dei depositi, approfittando della bonomia ed ignoranza in materia dei proprietari, non ha mai consegnato lo straccio di un atto di esproprio e non ha mai provveduto a volturare i terreni espropriati a suo favore e soprattutto non ha mai indennizzato l'avente diritto.
Non solo, mi risulta che in anni più recenti è stato realizzato anche un serbatoio a forma di fungo, uno sfregio all'ambiente, che udite, udite, non è mai entrato in funzione perché bucato! Mi piace ricordare con sarcasmo che un amministratore locale richiamò platealmente l'ormai anziana proprietaria, mortificandola, perché stava raccogliendo rami di quercia nei pressi dei depositi....sic di sua proprietà!
Circa sette anni fa, precisamente nel mese di luglio all'anziana proprietaria, l'Agenzia delle Entrate non elargì la pensione e questa circostanza si è verificata anche negli anni successivi, perché a detta di quell'ufficio - dai rilievi aerei eseguiti dall'ente - ella era proprietaria di due villini per i quali non pagava le dovute imposte. Non vi nascondo il calvario di una anziana ottuagenaria che per dimostrare che quei fabbricati non erano villini, ma serbatoi in uso all'Alto Calore ha dovuto ingaggiare a sue spese un geometra. Alla fine l'Alto Calore ha riferito che i serbatoi sono di proprietà comunale.
Tu pensi...tutto risolto, per niente, ancora a 63 anni dalla realizzazione del primo serbatoio e a 41 anni dal secondo, il Comune non ha ancora provveduto a regolarizzare la situazione, una volta mancano le carte, un'altra i soldi per la registrazione dell'atto ed infine ancora non è stato ristorato il danno delle imposte non dovute pagate all'Agenzia delle Entrate. Nel frattempo la proprietaria è passata a miglior vita. Io senza colpevolizzare nessuno dico semplicemente che è una vergogna.
Scritto da di Alessandro Covino
tratto da PRIMAPRESS, agenzia di stampa nazionale.
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