Il 21 dicembre prossimo sarà il trentesimo anniversario della storica visita in Valle Caudina di un Presidente della Repubblica Italiana. L'ultimo in ordine di tempo fu l'Onorevole Francesco Cossiga, detto il Picconatore negli ultimi anni della sua presidenza. A Paolisi nel 1991 nacque, di fatto, la proto-Unione dei Comuni Caudini, capace di scombussolare gli assetti politici nazionali, tanto da arrivare ad un'interrogazione parlamentare per fare chiarezza sul Giallo Caudino.
L'aver invitato Cossiga scatenò le presunte ire di De Mita che scaricò, con stile, i sindaci demitiani della Valle, questa volta ribelli e ingestibili. Probabilmente è stato l'ultimo anelito di autonomia politica e territoriale prettamente Caudinista. Dopo questo schiaffo, Caudium fu lasciata a se stessa, come prima, più di prima. Invocando il Presidente Picconatore, con molta finezza, i sette Sindaci puntavano il dito verso quella maggioranza della Democrazia Cristiana del Presidente De Mita, che poco dopo venne travolta da Tangentopoli. La Balena Bianca democristiana affondò, ma De Mita e gli altri capi ne uscirono, più o meno, indenni. Ricostruiamo l'evento con alcuni articoli di taglio nazionale, uno tratto da La Repubblica, l'altro da L'Unità. Infine, la sarcastica interrogazione parlamentare del Movimento Sociale Italiano.
SINDACI, DE MITA, IL PICCONE
Sette sindaci democristiani delle province di Avellino e Benevento invitano Francesco Cossiga nel Sannio, la loro terra, scrivendogli che
nel ' piccone' si intravede lo stimolo a dare la certezza della forza dello Stato, riportando la magistratura al suo ruolo giuridico e non politico, a fianco del Cocer dei carabinieri quando questi esprimono fedeltà alle istituzioni".
Il presidente della Repubblica, di fronte a un simile invito, decide di partire. Cossiga sarà stamani a Paolisi, 1800 abitanti in provincia di Benevento, a inaugurare una chiesa ricostruita dopo il terremoto dell'80 e a stringere la mano ai sette sindaci demitiani e picconatori - riporta la Repubblica dell'epoca -. Cossiga parte per le terre di De Mita e di Mastella, ma prima chiede al ministro dell'Interno di chiamare oggi a Roma il prefetto di Benevento, Benedetto Fusco. Il capo dello Stato, ha riferito ieri il Gr1, ha temuto che la presenza del prefetto oggi a Paolisi potesse "provocare risentimenti in alte personalità politiche della zona". Il presidente della Dc Ciriaco De Mita finge di non sentirsi chiamato in causa:
"Io sono di Avellino, non di Benevento", dice.
Non andrà a Paolisi. A ricevere il presidente della Repubblica ci sarà invece, unico parlamentare, il sottosegretario alla Difesa Clemente Mastella: "Spero che possa essere l' occasione per riprendere un dialogo giusto e costruttivo con il presidente, che è pur sempre un democristiano: come diceva Machiavelli, tutte le occasioni sono buone...".
Il sindaco del paese, estensore materiale della lettera d' invito, cade dalle nuvole per tanto clamore: "Abbiamo invitato il presidente - dice Domenico Principe, medico, in carica da due anni - perché ci riconosciamo nella sua opera. Sentiamo che la gente comune è d' accordo con lui. De Mita? Non credo che l'iniziativa gli dispiaccia, perché dovrebbe? Del prefetto chiamato a Roma non so nulla". Su Principe e la sua giunta ieri sera un gruppo di parlamentari del Pds ha presentato un'interrogazione ai ministri dell'Interno e del Mezzogiorno: Carmine Nardone ed altri deputati lo accusano di aver speculato con i soldi per la ricostruzione.
CRONACA DI SABATO 21 DICEMBRE 1991
Intervento del Presidente della Repubblica - in forma privata - alla cerimonia di purificazione per la riapertura al culto della Chiesa di S. Tommaso Apostolo.
ore 8,30
Il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, accompagnato dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, lascia in auto il Palazzo del Quirinale (Palazzina).
Nei percorsi dal campo sportivo al Comune di Paolisi e dalla Chiesa di S. Tommaso Apostolo al campo sportivo: il Sindaco prende posto sulla vettura presidenziale; l'Amb. Berlinguer prende posto su una vettura con il Sottosegretario alla Difesa, On. Dott. Clemente Mastella, e con il Prefetto di Napoli, che si inserisce in corteo subito dopo la vettura presidenziale.
ore 8,55
Il corteo presidenziale giunge all'Aeroporto di Roma-Ciampino (Area di Rappresentanza). Decollo dell'aereo presidenziale.
ore 9,50
Arrivo dell'aereo presidenziale all'Aeroporto di Napoli-Capodichino. Ai piedi della scaletta, il Presidente della Repubblica viene accolto dal Prefetto e dal Comandante dell'Aeroporto. Sono altresì presenti il Questore ed il Comandante del Gruppo Carabinieri di Napoli. Trasferimento a bordo dell'elicottero presidenziale. Decollo dell'elicottero per Paolisi. (Valle Caudina)
ore 10,05
Arrivo dell'elicottero presidenziale al campo sportivo di Paolisi. Disceso dall'elicottero, il Presidente della Repubblica viene accolto dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Dott. Clemente Mastella, dal Comandante della Regione Militare Meridionale, dall'Ispettore della Guardia di Finanza per l'Italia Meridionale, dal Comandante della Brigata Carabinieri di Napoli e dal Comandante del Presidente Militare di Benevento, dal Vice Prefetto di Benevento, dal Sindaco di Paolisi, dal Questore e dal Comandante del Gruppo Carabinieri di Benevento. Il Presidente della Repubblica prende posto in auto per recarsi in Municipio.
ore 10,15
Il corteo presidenziale giunge a Piazza Armando Diaz. Disceso dalla vettura, il Presidente della Repubblica viene ricevuto dai Sindaci di Cervinara, Forchia, Bucciano, Bonea, Rotondi e S. Lupo ed accompagnato nel Municipio. Nell'Aula Consiliare ha luogo l'incontro con i Sindaci e le Giunte dei Comuni della Valle Caudina.
Indirizzo di saluto del Sindaco di Paolisi, Dott. Domenico Principe. Al termine, il Presidente della Repubblica si reca nello Studio del Sindaco, dove si intrattiene brevemente. Nel frattempo, i partecipanti all'incontro si recano a prendere posto nella Chiesa di S. Tommaso Apostolo. Il Presidente della Repubblica fa quindi ritorno nell'Aula Consiliare, dove ha luogo l'incontro con i giuristi presenti.
ore 11,55
Il Presidente della Repubblica, accompagnato dal Sindaco di Paolisi lascia a piedi il Palazzo Municipale.
ore 12,00
Il Presidente della Repubblica giunge alla Chiesa di S. Tommaso Apostolo, dove viene accolto dall'Arcivescovo di Benevento ed accompagnato al posto a lui riservato. Cerimonia di purificazione per la riapertura al culto della Chiesa di S. Tommaso Apostolo. Celebrazione della Santa Messa da parte dell'Arcivescovo di Benevento, S.E. Rev. ma Mons. Carlo Minchiatti.
ore 12,45
Il Presidente della Repubblica lascia in auto la Chiesa di S. Tommaso Apostolo per recarsi al campo sportivo di Paolisi.
ore 12,50
Il corteo presidenziale giunge al campo sportivo. Dopo essersi congedato dalle Personalità presenti, il Presidente della Repubblica prende posto a bordo dell'elicottero presidenziale. Decollo dell'elicottero.
ore 13,00
L'elicottero presidenziale atterra all'Aeroporto di Napoli-Capodichino. Trasferimento a bordo dell'aereo presidenziale. Decollo dell'aereo.
ore 13,35
L'aereo presidenziale atterra all'Aeroporto di Roma-Ciampino. Trasferimento in auto al Palazzo del Quirinale.
ore 13,50
L'elicottero presidenziale giunge al Palazzo del Quirinale.
PONTONE VS PICCONE
Francesco Pontone. politico e avvocato italiano. fin dagli anni sessanta aderisce alle organizzazioni giovanili universitarie della destra poi al Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale. Venne eletto consigliere comunale a Napoli nel 1975. Guidò l'opposizione della destra all'amministrazione del sindaco comunista Maurizio Valenzi. Nel 1980 fu eletto consigliere della Campania e poi segretario regionale. Nel 2004, ha presentato al Senato della Repubblica, commissione Affari costituzionali, la proposta di istituire quale festività civile nazionale la Festa dei nonni, che diventò ufficiale a tutti gli effetti dall'anno successivo con la Legge n. 159 del 31 luglio 2005. Pontone è stato anche Tesoriere di Alleanza Nazionale per anni e amico di Gianfranco Fini. Il 2 agosto 2010 abbandona il PdL per fondare Futuro e Libertà per l'Italia. Nel 1991 fu lui ad attaccare indirettamente De Mita e Cossiga per il Giallo Caudino di Paolisi. Riportiamo per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321 l'intervento dell'Onorevole Portone:
~ Al Presidente del Consiglio dei ministri.
~ Premesso: che sette sindaci di altrettanti centri in provincia di Avellino e Benevento, e precisamente Paolisi, Cervinara, Forchia, Bucciano, Bonea, Rotondi e San Lupo, congiuntamente esprimevano in una lettera la loro solidarietà al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga per la sua interpretazione dei compiti della massima autorità dello Stato; che nella stessa lettera i sindaci rivolgevano al presidente Cossiga l'invito a presenziare alla cerimonia di riapertura al culto della chiesa di San Tommaso Apostolo, edificata nel 1300 e ristrutturata dopo i danni subìti a causa del sisma del 1980; che il presidente Cossiga aveva prontamente accettato l'invito; che l'edizione del GR1 delle 10 del 20 dicembre 1991, nell'annunciare la visita del Presidente nel beneventano, dava anche notizia di «forti pressioni» sul Presidente perché non effettuasse questo viaggio;
che, peraltro, la stessa fonte annunciava la contemporanea convocazione del prefetto di Benevento, dottor Fusco, a Roma, da parte del Ministro dell'interno
«per evitare che la presenza del prefetto possa provocare risentimenti in alte personalità politiche della zona»;
che, di fatto, il cerimoniale riservato al Capo dello Stato il 21 dicembre 1991 è stato molto semplice e non erano presenti molte delle «alte personalità politiche della zona», l'interrogante chiede di sapere quali fossero i motivi per cui il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto evitare tale suo viaggio e per quale motivo ciò avrebbe potuto offendere esponenti politici di quella zona.
L'UNITA' AIZZA
«A lei forse nel palazzo non giungono gli echi favorevoli della gente comune; noi nei palazzi piccoli, a contatto con i problemi e le incertezze del quotidiano, sentiamo che nel "piccone'' si intravede lo stimolo a dare la certezza della forza dello Stato».
Cosi si rivolgono a Cossiga sette sindaci, democristiani, di sette comuni della Campania, che in una lettera esprimono «apprezzamento per il suo operato a risveglio delle istituzioni e a rivendicazione della certezza di ruoli, garanzia delle istituzioni e dei diritti».
Il capo dello Stato sarà oggi in una di queste località, Paolisi in provincia di Benevento, per la riapertura al cullo di una chiesa distrutta dal terremoto dell'80.
Nel messaggio i sindaci della zona (la Valle Caudina, tra il Sannio e l'Irpinia) esprimono apprezzamento per lo sforzo di Cossiga di riportare la magistratura «al suo ruolo giuridico e non politico» e per essere «a fianco del Cocer carabinieri quando questi esprimono la fedeltà allo Stato e alle istituzioni, pagando con la vita la loro fede al giuramento»,
Ed evocano anche suoi meriti più lontani nel tempo: «Noi non dimentichiamo quel ministro dell'Interno che disse che non era più giusto che i figli di povera gente del sud finissero ammazzati dai figli dei ricchi che giocavano alla guerra».
«Noi siamo - scrivono ancora i sindaci di Paolisi, Cervinara, Forchia, Bucciano, Bonea, Rotondi e San Lupo - di quella terra che vide parecchi suoi figli legati da quel giuramento allo Stato e che ogni giorno ne apprezzano la dedizione al dovere a garanzia della legalità e li apprezzano anche quando fanno sentire la loro opinione sui problemi reali, constatando che ormai la nostra si identifica in quella repubblica che Platone descrisse tremila anni fa».
Una repubblica, quella descritta nell'opera del filosofo greco, che decadde fino alla tirannide. Ma intanto la trasferta di Cossiga si circonda di voci e ombre polemiche. Attraverso l'immancabile giornale radio si viene a sapere che vi sarebbero state forti pressioni sul Quirinale per evitare questo viaggio. Di più. Il prefetto di Benevento non sarà presente alla cerimonia. E la circostanza viene collegata ad una richiesta rivolta dallo stesso presidente della Repubblica al ministro dell'Interno di convocare il funzionario a Roma «per evitare che la presenza del prefetto - sono le parole del Grl di Ieri mattina - possa provocare risentimenti in alte personalità politiche della zona». Una circostanza, quella dello spostamento del prefetto, che viene smentita al ministero dell'Interno.
«Il dottor Benedetto Fusco - si fa sapere dal Viminale - è nella capitale per Impegni del suo ufficio, fissati da tempo. Nessun rapporto con la visita del capo dello Stato». E le «alte personalità politiche» disturbate da Cossiga? Ciriaco De Mita, primo bersaglio di quell'allusione, commenta; «Non ne so proprio nulla, e poi io sono di Avellino». Il sottosegretario Clemente Mastella precisa invece che sarà presente alla cerimonia.
Intanto Umberto Principe, il sindaco di Paolisi che oggi porgerà li benvenuto a Cossiga, è oggetto di un'interrogazione indirizzala da deputati del Pds - tra gli altri Nardone, Violante, Geremicca e Alinovi - ai ministri dell'Interno e del Mezzogiorno. A Principe si fa carico di una delibera che ha concesso «un'area di piano produttivo, adottata e pagata con i fondi della ricostruzione, ad una industria che nulla ha a che vedere con la ricostruzione stessa e che utilizza altri finanziamenti pubblici».
«Si tratta -si sostiene nell'interrogazione - di una evidente opera di speculazione a tutto danno della comunità locale, del territorio e dei coltivatori che si vedono sottratti inutilmente terreni fertili Indispensabili per l'attività agricola». I ministri vengono sollecitati a promuovere indagini «per accertare tutte le responsabilità del caso e in particolare per verificare la natura dei rapporti esistenti tra il sindaco, componenti del consiglio comunale e la ditta S.I.E.».
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
approfondimenti
https://ilcaudino.it/valle-caudina-cossiga-a-paolisi-nel-libro-di-menna/cossiga/
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/318269.pdf
https://archivio.unita.news/assets/derived/1991/12/21/issue_full.pdf
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