Premessa:
Il film è tratto da una storia vera.
Diretto, interpretato, registrato e montato da Pino Lo Tufo è stato realizzato interamente a costo zero e con i soli mezzi a nostra disposizione. Gli attori tutti locali e non professionisti si sono adattati bene alla trama pur non avendo mai recitato e facendolo in forma totalmente gratuita. L'idea della realizzazione è venuta a Vincenzo Lucchese e la regia è stata affidata a Erika Ciampa.
Il primo ciak il 2 Febbraio 2013. L'ultimo ciak il 20 Luglio 2015.
La nascita del termine "brigante" venne fuori come sostantivo per indicare una categoria di persone che si opponeva con ogni mezzo alle ingiustizie del tempo. Infatti, la storia parte dal 25/01/1799, quando a Napoli venne proclamata la Repubblica Partenopea e in molti paesi vennero piantati gli "Alberi della Libertà" per simboleggiare gli ideali della Rivoluzione Francese.
Il film mette in risalto in particolare i fatti accaduti a Verbicaro e nei paesi limitrofi, facendo vedere l’invasione del Cardinale Ruffo che portò alla caduta della Repubblica ed alla condanna a morte di alcuni suoi sostenitori e membri del palazzo comunale di Napoli tra cui un Verbicarese, l’Avvocato Niccolò Carlomagno che venne condannato a morte per impiccagione il 13 Luglio 1799 e fu il primo di una lunga serie tra cui seguirono:
Luisa Sanfelice, Eleonora Pimentel Fonseca, Pasquale Baffi ed altri che pagarono con la propria vita i loro ideali repubblicani.
Una volta caduta la Repubblica il Re Ferdinando IV di Borbone rimase sul trono fino al 1806 quando ci fu una nuova invasione francese e fu proclamato nuovo sovrano il fratello di Napoleone Bonaparte, Giuseppe a cui succedette il Re Gioacchino Murat.
Fu proprio nel cosiddetto periodo murattiano che i Briganti ebbero il loro maggiore periodo di crescita ed infatti si crearono squadre di briganti filo–borbonici che si resero conto del fatto che i francesi fecero atti di crudeltà contro la popolazione meridionale a tal punto da attuare violenze contro le donne e saccheggiare case di persone più abbienti.
Molti divennero briganti per opporsi a queste situazioni, altri poiché facevano parte dell’esercito borbonico non si vollero unire ai francesi come ad esempio un famoso brigante di Scalea "Giuseppe detto il Necco”.
Ecco chi erano i Briganti, uomini che commettevano crimini per fame, altri che invece avevano fame di libertà, di giustizia e di uguaglianza, altri che invece vedevano nei francesi dei nemici del Meridione e pur di vederli definitivamente fuori dalle proprie terre si univano anche a Baroni dell’epoca per combatterli.
Infatti nel 1810, anche i Baroni locali si resero conto dei pericoli che i francesi rappresentavano per loro, uno di questi era la Legge di eversione della Feudalità che avrebbe visto la nobiltà perdere parte dei loro privilegi a favore della gente comune.
Per evitare tutto ciò, essi non persero tempo e scesero a patti con i Briganti, come successe anche a Verbicaro, quando Il Signor De Novellis, conduttore del feudo medesimo, scese a patti con il Brigante Necco e con atti piuttosto crudeli uccisero molti soldati francesi.
Non mancarono dall’altro lato le risposte dei Francesi che tuttavia uccisero molti Briganti ed a Verbicaro per catturarne un numero più alto possibile occuparono la Chiesa di Santa Maria la Nova, ed uccisero molti briganti della zona.
La lotta al primo fenomeno di Brigantaggio ebbe un epilogo, con i metodi del famoso Generale Manhès ed infatti il Re Gioacchino Murat fece una legge secondo la quale il generale Manhès avesse potere supremo nelle Calabrie su di ogni cosa militare o civile per la distruzione del brigantaggio.
Infatti egli con metodi molto discutibili e barbarici sterminò gran parte dei Briganti delle Calabrie e delle Puglie divenendo per loro il nemico numero uno.
In particolare questo film, racconta queste vicende soffermandosi su quello che in particolare è accaduto a Verbicaro, Grisolia, Orsomarso, Belvedere Marittimo ed altri paesi limitrofi. Il Film si conclude infine con la discesa del Re Gioacchino Murat in Calabria e la sua fucilazione a Pizzo Calabro. Queste vicende verranno analizzate dettagliatamente sull’impatto che hanno avuto nei nostri territori, ricordando gli uomini che le hanno vissute.
In particolare il Barone Cavalcanti di Verbicaro, Il Principe Carrafa di Belvedere Marittimo, il Barone Brancati di Orsomarso, Il Barone Spinelli ed il Barone Cosentino di Aieta che hanno visto l’intrecciarsi delle loro vite con questi nuovi personaggi dell’epoca quali i Briganti. Tra questi si ricordano il Mescio di Verbicaro e Michelino di Orsomarso.
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