lunedì 31 maggio 2021

COMUNITÀ MILITANTE CAUDINA 321 | volantino


 

LA GENESI - Battaglia delle Forche Caudine 321 a.C. | CAUDIUM


la genesi - Battaglia delle Forche Caudine 321 a.C

Nel corso dell'anno successivo ci fu la pace di Caudio, rimasta celebre per la disfatta subita dai Romani, durante il consolato di Tito Veturio Calvino e Spurio Postumio. Quell'anno il comandante in capo dei Sabini era Gaio Ponzio figlio di Erennio, figlio di un padre che eccelleva in saggezza, e lui stesso guerriero e stratega di prim'ordine. 

Quando gli ambasciatori inviati a chiedere soddisfazione rientrarono senza aver concluso la pace, Gaio Ponzio disse: 

"Non crediate che questa ambasceria non abbia avuto esito alcuno, perché con essa abbiamo espiato l'ira degli dei sorta nei nostri confronti per aver violato i patti. 

Qualunque sia stato il dio che ha voluto farci sottostare all'obbligo di restituire ciò che ci era stato richiesto in base alle clausole del trattato, sono sicuro che questo stesso dio non ha gradito che i Romani abbiano respinto con tanta arroganza la nostra riparazione per l'avvenuta rottura dei patti. 

Ma che cos'altro si sarebbe potuto fare per placare gli dei e rabbonire gli uomini, più di quello che già' abbiamo fatto? Quel che è stato tolto ai nemici come bottino, e che secondo le leggi di guerra avrebbe già potuto dirsi a buon diritto nostro, l'abbiamo restituito. 

I responsabili della guerra li abbiamo riconsegnati morti, visto che non ci è stato possibile consegnarli vivi. Le loro cose, per evitare che ci rimanesse addosso qualcosa che potesse far ricadere la colpa su di noi, le abbiamo portate a Roma. Cos'altro devo a voi, o Romani, cosa ai trattati, e agli dei testimoni dei trattati? Chi vi devo proporre a giudice della vostra rabbia e della nostra pena? 

Non voglio sottrarmi al giudizio di nessuna popolazione e di nessun privato cittadino. Se infatti il più forte non concede al più debole alcun diritto umano, allora mi rivolgerò agli dei che si vendicano degli eccessi di superbia, e li implorerò di rivolgere le loro ire contro quanti non hanno ritenuto sufficiente la restituzione delle proprie cose né l'aggiunta delle altrui, contro quanti la cui ferocia non è stata saziata dalla morte dei colpevoli, né dalla consegna dei cadaveri né dai beni che accompagnavano la resa dei loro legittimi proprietari, contro quanti non potranno mai essere placati se noi non offriremo loro il nostro sangue da succhiare e le nostre membra da sbranare. 

La guerra, o Sanniti, è giusta per coloro ai quali risulta necessaria, e il ricorso alle armi è sacrosanto per quelli cui non restano altre speranze se non nelle armi. 

Di conseguenza, se nelle imprese degli uomini e' una cosa di assoluta importanza avere gli dei dalla propria parte piuttosto che contro, state pur certi che le guerre del passato le abbiamo condotte piu' contro gli dei che contro gli uomini, mentre questa che e' ormai alle porte la condurremo agli ordini degli dei in persona".

Bibliografia (ArsBellica.it):

"Ab Urbe Condita", Tito Livio, Libro IX

MUSICANOVA - Vulesse addeventare nu brigante (1980)

Musicanova - Vulesse addeventare nu brigante

Artista: Musicanova

Brano: Vulesse addeventare nu brigante

Album: Brigante s'more

Anno: 1980

DEGRADO A PAOLISI, RINASCITA A MONTESARCHIO | AMBIENTE


Alcuni escursionisti Caudini hanno immortalato il degrado che avvolge l’Eremo di San Berardo, situato sul pianoro del Monte Paraturo, la splendida propaggine occidentale della catena del Partenio che sfiora i mille metri d'altezza. La foto in copertina non ha bisogno di commenti. Un sonoro schiaffo alle istituzioni locali incapaci di valorizzare le peculiarità paesaggistiche del territorio, in barba alla famosa delibera numero 124 del 16 Novembre 2017: “Ripristino e la valorizzazione della sentieristica e dei percorsi – Sorgente San Berardo”. 

San Berardo

Servono più controlli, videosorveglianza e una capillare campagna di sensibilizzazione a difesa del Verde. Non è ammissibile vedere la montagna e la sua storia ridotte in quelle condizioni, a dir poco vergognose.

parco urbano

Montesarchio contro il degrado

Mentre Paolisi trascura il territorio, a Montesarchio le cose vanno molto bene. Ecco il lungo comunicato stampa diffuso dopo l'evento “Un Sabato tra integrazione, ambiente e biodiversità”.

“Siamo profondamente soddisfatti per l’accoglienza che è stata riservata all’iniziativa del picnic al Parco urbano di via De Filippo: tantissime le adesioni di famiglie che hanno deciso di trascorrere un sabato all’insegna dell’integrazione, del rispetto ambientale, della biodiversità”. 

Così Annalisa Clemente, vicesindaco di Montesarchio, nel commentare l’iniziativa all’insegna della inclusione sviluppatasi in sinergia con Enti ed associazionismo vario. “Una ulteriore nota d’orgoglio – insiste l’esponente di Palazzo San Francescoè rappresentata dal fatto che quell’area, un tempo lasciata all’incuria e oggi mèta di famiglie, è un felice esempio di rivitalizzazione urbana

annalisa clemente

Per l’ottima riuscita dell’iniziativa ringrazio l’Ente Parco regionale del Taburno, nella persona del presidente Costantino Caturano, e Legambiente, Sezione Montesarchio, che hanno aiutato nella piantumazione e nella creazione del giardino degli odori.


montesarchio

Ed ancora l’associazione “L’infinito di Manuel” del Presidente Michele Cuozzo che ha animato e incentivato la collaborazione tra tutti i bimbi, una dimostrazione di collaborazione e integrazione bellissima. Ed inoltre la Sogesi per le preziose informazioni date alle famiglie sulla raccolta differenziata ed il rispetto dell’ambiente, gli amici che hanno provveduto all’intrattenimento musicale, in particolare la piccola Angela e la Cooperativa Era, che ha aiutato nell’allestimento. Una bellissima giornata, dunque, nel pieno rispetto delle norme anticovid: da ripetere sicuramente”. 


costantino caturano

Il Presidente Caturano, al riguardo, ha fatto presente 

È stata una manifestazione stimolante per me perché vedere così tanti bambini scoprirsi curiosi di fronte ad un’attività così naturale, come quella di piantare un fiore, mi ha ricordato che il messaggio che oggi stiamo cercando di dare loro è come un seme che una volta piantato si radica, ma cresce solo con l’impegno e la cura di tutti. 

Prendersi cura e rispettare l’ambiente resterebbero solo frasi prive di senso concreto qualora non fossero seguite da iniziative del genere che hanno anche l’obiettivo di ricostruire un rapporto di armonia tra l’uomo, la natura e la biodiversità. Sono contento che l’Ente parco venga chiamato a partecipare sempre più attivamente ad idee progettuali di questo tipo perché in tal modo si promuove anche la conoscenza di questo ente che rappresenta un volano di sviluppo e di crescita per tutto il nostro territorio e per la popolazione che lo abita.



«Il Parco – così Michele Cuozzo, guida de “L’Infinito di Manuelrappresenta una risorsa sul territorio ed è una palestra di vita per tanti ragazzi. Ringrazio il Comune di Montesarchio, l’Ente Parco del Taburno e di Camposauro e la Sogesi per aver dato la possibilità ai ragazzi speciali di poter partecipare alla piantumazione e alla differenziata. Oggi, in occasione della settimana europea dei parchi, i ragazzi speciali hanno potuto testare le proprie abilità attraverso il rispetto delle regole per la natura. Vederli  collaborare insieme ai propri coetanei nelle attività quotidiane come la differenziata è stato emozionante, loro hanno bisogno di mettersi in discussione continuamente anche sul proprio  territorio, per aumentare la propria autostima, l’autoregolazione e diminuire i comportamenti disfunzionali».

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo


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PARTENIO: Vandalizzato il rifugio sulla Coppola | AMBIENTE

Brutta sorpresa per l'associazione Terra Mia del Presidente Noè Mollica a causa di un vergognoso atto vandalico all'ex Caserma della Forestale, dedicata alla memoria di Mario Ceccarelli, un vero amante della montagna, prematuramente scomparso.

«Qualche ladruncolo di basso rango - si legge nel comunicato stampa diffuso - ha deciso di visitare il nostro rifugio e rubare le batterie del generatore, le bombole del gas e oggettistica varia. 

Dopo aver sfondato prima la finestra e successivamente la porta principale si sono divertiti a vandalizzare la struttura. Poco ci interessa il valore della refurtiva e non ci spaventano nemmeno i danni che abbiamo avuto visto che come nostra consuetudine ci rimboccheremo le maniche come sempre abbiamo fatto però sapere che c'è gente che gironzola per la nostra montagna non per ammirarla e rispettarla ma semplicemente per depredarla e danneggiarla è un po' sconfortante. Tolto ciò non saranno episodi del genere a fermare l'amore per la nostra TERRA. 

Già da domani inizieremo a reperire i fondi per riacquistare ciò che c'è stato rubato e metteremo a posto il rifugio che ritornerà ad essere la casa di tutti. 

Confidiamo che per inizio Luglio sia ripristinato il tutto così potremmo organizzare la prima assemblea dei soci di "Terra Mia" proprio in questo posto che ci è così caro, tra quattro chiacchiere, un pranzo comunitario e proposte per il futuro. Avanti Cervinara! Firmato Associazione Terra Mia di Cervinara.

Ipotesi

Le parole dell'associazione ambientalista Cervinarese lasciano l'amaro in bocca per l'iniziale sconforto trapelato a caldo. Noi della Ciemmecì abbiamo visto nascere TM, ma non vorremo mai veder morire questo progetto concreto e davvero ambientalista. Terra Mia è una realtà che opera sul territorio dal 20 aprile 2016 e non si erano mai registrati episodi del genere. Tante le ipotesi, ma nessuna convince, se non quella del furto orchestrato da balordi all'ultima spiaggia.

pista politica

Esclusa la potenziale pista politica, visto che l'ex Presidente Casale, schierato fino a qualche mese fa con la Lega di Salvini, ha lasciato il timone a Noè Mollica. Il presidente in caricain occasione del 25 aprile, cantò a squarcia gola Bella Ciao sui canali sociali, cancellando qualsiasi etichetta da affibbiare a TM. Quindi, dopo questa legittima scelta pluralista e antifascista, è da scartare l'improbabile ipotesi di uno sfregio pseudopolitico. Di sicuro non è un episodio casuale e fortuito, proprio perché per arrivare lì, in piena montagna, si deve conoscere bene la zona. Quindi, ribadiamo, nessuna matrice legata al mondo della politica, vista la chiara apoliticità dell'associazione, impegnata a difendere e valorizzare il Verde a diretto contatto della Natura.

delinquenti

Resta in piedi, quindi, il classico furto con scasso in montagna, dove i ladruncoli possono agire indisturbati nel silenzio della notte sotto la luce della luna.

In passato qualche piccolo 'ntacco c'era già stato, ma nulla di rilevante. Vennero rubati alcuni paletti di legno, appena installati per mettere in sicurezza l'accesso al rifugio. Il furto di legna è diffuso, purtroppo, in tutto l'Appennino campano e la tutela del territorio, ahinoi, è messa a dura prova dai frequenti furti e furtarielli

commercio

Terra Mia è anche in contatto con EuroParlamentari per lavorare alle certificazioni IGPDOP per le castagne del Partenio Caudino.

L'Indicazione Geografica Protetta (IGP) identifica  un prodotto le cui caratteristiche dipendono dall'area geografica di origine. Per la Denominazione di Origine Protetta (DOP) è sufficiente che una sola tra le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell'area geografica delimitata.

La denominazione di origine protetta, meglio nota con l'acronimo "DOP", è quindi un marchio di tutela giuridica che viene attribuito dall'Unione europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono, essenzialmente o esclusivamente, dal territorio in cui sono stati prodotti, in questo caso l'obiettivo è proprio la produzione Cervinarese da lanciare. 

bionda nel mirino?

La lavorazione e trasformazione della “Bionda del Partenio” potrebbe essere un motivo plausibile, magari in un'ottica di concorrenza sleale o di loschi interessi legati al commercio di Castagne. 

Le strade da seguire, alla luce dei fatti, sarebbero molteplici e tutte da prendere con le molle per l'effettiva consistenza delle stesse. In ogni caso resta lo sdegno per un gesto vile fatto nei confronti di volontarie e volontari che hanno restituito alla Comunità intera, con sudore, sorrisi e passione, uno spazio abbandonato e deturpato, simbolo della tutela e della rinascita del Verde, figlio della splendida Coppola, potenziale fiore all'occhiello del Partenio.

La Redazione de Lo Schiaffo 321 esprime la propria solidarietà al Presidente Mollica, alle ragazze e ai ragazzi dell'associazione Cervinarese. 

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domenica 30 maggio 2021

Le avventure di TinTin episodio 1 - Il Granchio d'Oro Parte 1

Le avventure di TinTin episodio 1 - 
Il Granchio d'Oro Parte 1

Le avventure di Tin Tin (Les Aventures de Tintin) è una serie televisiva animata franco-canadese basata sul fumetto Le avventure di Tintin del fumettista belga Hergé
È stata prodotta nel 1991 da Ellipsanime e Nelvana in collaborazione con Moulinsart, la fondazione dedicata ad Hergé, e trasmessa in Canada nello stesso anno e in Francia nel 1992. La trasmissione italiana è avvenuta per la prima volta nel 1992 su Rai 1.

CERVINARA? In provincia di FROSINONE!


Cervinara? Provincia di Frosinone, per l'esattezza è una frazione di Paliano. L'incredibile scoperta è avvenuta in una delle tante navigazioni in rete a caccia di notizie interessanti. Lo stupore è stato doppio, perché all'inizio eravamo convinti di esserci imbattuti in una brutta notizia di cronaca nera.

incendio a Cervinara

Brucia la fabbrica Miveco in località Cervinara, stava per chiudere! Domenica infernale in Ciociaria. A Paliano una fabbrica di resine è andata in fiamme.

«Si tratta della MIVECO e si trova in località Cervinara - si legge su tg24.info -, le fiamme si sono impadronite dello stabilimento verso le 16.30 di oggi domenica 6 agosto. La fabbrica a giorni stava per chiudere l’attività, il fumo nerissimo e denso si è impadronito di tutta la zona. In pericolo diverse fabbriche antistanti, ma al momento l’incendio sembrerebbe sotto controllo. Sul posto i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Da una prima ricostruzione le fiamme sono partite dal terreno circostante ed hanno raggiunto rifiuti posti sul piazzale».

La ricerca ha portato alla luce un caso incredibile di omonimia tra paesi. Ci tuffiamo con entusiasmo in questa avventura, giusto per capire da dove nasce la storia di questa frazione laziale. 


Paliano nasce Romana e i primi insediamenti sono situati nell’asse di Via Palianese Sud. 

Il Villaggio Cervinara (cella vinaria), progettato da Clemente Busiri Vici (1954) intorno all’insediamento di epoca romana e, poi, medievale, accoglie, oggi, straordinarie operazioni (performances e installazioni) di artisti di rilievo internazionale come Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Sol Lewitt e l’accademia di Cultura Austriaca.

l'altra selva di Cervinara

Intorno c’è il Monumento Naturale La Selva e Mola dei Piscoli, con il Parco degli Uccelli e la Torre medievale. Continuando a salire verso la città fortificata si incontra Poggio Romano, il primo insediamento residenziale (podium romanum). La città storica fortificata, sopra medievale e, più giù Rinascimentale e manierista è preceduta dalla visione estremamente espressiva, quanto drammatica, della Palestra Comunale di Massimiliano Fuksas. Un’opera architettonica simbolo di un’epoca, pubblicata in tutto il mondo, inserita tra i beni del FAI e il cui modello fa parte della collezione permanente del MAXXI Architettura

La Cervinara laziale nasce negli anni 50 e il suo nome è sicuramente legato alla Cervinara nostra, quella del Partenio e della Valle Caudina. Le nostre analisi d'approfondimento continuano e siamo pronti a raccogliere altre informazioni in merito. 

Per ora, Cervinara saluta Cervinara!

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ARMOCROMIA, analisi del colore e bellezza: intervista a Rossella Migliaccio | MODA

 


Armocromia, analisi del colore e bellezza: intervista a Rossella Migliaccio

Dimenticate l’impero del nero, che ha dettato legge per decenni. Dimenticate i vestiti-divisa, tutti uguali. Smettetela di obbedire alle mode. Costruitevi la vostra.

L’età che stiamo vivendo è il rinascimento del colore, una riscoperta della forza insita in ciascuno e un ritorno agli entusiasmi cromatici che hanno da sempre contraddistinto le nostre tradizioni. E lo è anche grazie a lei, Rossella Migliaccio, consulente d’immagine che ha portato in Italia l’armocromia, scienza del colore applicata all’estetica.

Rossella è la maga in grado di trasformare anatroccoli neutri in magnifici cigni variopinti, facendo emergere la bellezza particolare di ciascuno

Come un artista, conosce alla perfezione le caratteristiche dei colori e, attraverso un attento metodo d’analisi, individua quelli migliori per ogni persona. Perché l’insieme delle tinte giuste (la cosiddetta palette di colori amici) mette in rilievo la luce individuale, cancellando difetti e imperfezioni, tanto quanto i colori sbagliati possono mortificare, oscurare, invecchiare. 

Non a caso, l’armocromia è da sempre utilizzata dalle costumiste di Hollywood per caratterizzare i personaggi, esaltare i loro momenti di gioia o rendere ancora più credibile il dolore.

Rossella Migliaccio, consulente d’immagine che ha portato in Italia l’armocromia, scienza del colore applicata all’estetica, si racconta a OFF.

Ha insegnato presso il Politecnico di Milano e la Business School del Sole24Ore; Rossella è poi fondatrice dell’Italian Image Institute di Milano, che si occupa di formazione e consulenza, e anche autrice di quello che è diventato un caso editoriale, il libro Armocromia (Vallardi), in cui racconta la sua materia con abbondanza di dettagli pratici. È una star dei social: la sua pagina Instagram, dove dispensa consigli e dà dritte armocromatiche, è frequentatissima.

La moda e il colore sono un modo per raccontare se stessi e l’epoca storica che si sta vivendo. Perché gli ultimi anni hanno visto una predominanza di colori spenti e cupi?  

La moda è davvero specchio della società: i colori comunicano e rappresentano i trend generali. Ecco perché ogni periodo ha la sua palette di colori. Gli anni ‘60 e ’80, per esempio, in quanto periodi di boom economico e sociale, hanno visto una diffusione dei colori molto accesi, caldi, fluo e delle fantasie optical. Gli anni ’90, invece, sono stati più austeri, con una predominanza di grigio, tortora, beige. L’austerità del colore va di pari passo con le crisi che si vivono.

Cosa ti piace raccontare attraverso il colore?

Il colore rappresenta vita e vivacità. E ha un effetto benefico anche sull’umore. Quando siamo colorati abbiamo un aspetto più positivo, sia di fronte a noi stessi che a chi ci osserva. Del colore poi mi piace molto il fatto che possa diventare uno strumento per scoprire e rivelare la nostra unicità. In un mondo in cui tutti devono seguire le tendenze e acquistare le stesse cose, ci consente in modo semplice di coltivare e valorizzare quello che davvero siamo.

Che cos’è la bellezza? 

La ricerca del bello è antropologicamente insita nell’essere umano. E la nostra immagine è certamente uno strumento di comunicazione potente. Ma la bellezza è come la felicità, arriva quando si smette di cercarla con ossessione. Le persone fissate con il concetto di perfezione estetica – soprattutto quella che ci viene imposta dai mezzi di comunicazione -, anche se oggettivamente molto belle, non riescono a tirare fuori la loro piacevolezza. Chi invece smette di cercarla con ansia può finalmente scoprire la propria luce autentica e valorizzare le proprie migliori qualità.

Rossella Migliaccio, consulente d’immagine che ha portato in Italia l’armocromia, scienza del colore applicata all’estetica, si racconta a OFF. Che cosa pensi del “non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace”?

Io sostengo il “non è bello ciò che è bello. È bello ciò che ti rende bello”. Perché non esiste un colore o un abito che stia bene a tutti. E nemmeno un colore brutto in assoluto. Invito quindi a scoprire le proprie caratteristiche, più che affidarsi a trend e direttive esterne.

Cosa pensi del rapporto tra estetica e nuovi media?

Lo trovo interessante. Mi piace il filone che si sta sviluppando dell’inclusività del bello, che comporta canoni estetici più morbidi ed esalta la diversità, senza modelli stereotipati di riferimento. Dei social mi piace anche il fatto che piano piano si stiano delineando altre figure di riferimento, che danno molti contenuti. Imenjane, per esempio, è una giovane donna che su Instagram parla di economia e politica internazionale, con voce fresca e grande competenza.

Ci racconti un episodio off della tua carriera?

Coincide proprio con il momento in cui, più o meno un anno fa, ho iniziato a raccontare sui social la mia attività. Attraverso la mia rubrica di domande e risposte ho cominciato a dare consigli a chiunque me li chiedesse. Quello è stato l’episodio che ha segnato una svolta nella mia attività, perché attraverso i social sono riuscita a dare una notorietà davvero inaspettata al mio lavoro, all’armocromia e a tutto quello che faccio da dieci anni.

Scritto da Silvia Valerio

tratto da: ilgiornaleoff.it

COSSIGA e i sette Picconatori Caudini - L'ultimo Presidente della Repubblica Italiana in Valle Caudina (1991-2021)

Il 21 dicembre prossimo sarà il trentesimo anniversario della storica visita in Valle Caudina di un Presidente della Repubblica Italiana. L'ultimo in ordine di tempo fu l'Onorevole Francesco Cossiga, detto il Picconatore negli ultimi anni della sua presidenza. A Paolisi nel 1991 nacque, di fatto, la proto-Unione dei Comuni Caudini, capace di scombussolare gli assetti politici nazionali, tanto da arrivare ad un'interrogazione parlamentare per fare chiarezza sul Giallo Caudino

Cossiga indiano

L'aver invitato Cossiga scatenò le presunte ire di De Mita che scaricò, con stile, i sindaci demitiani della Valle, questa volta ribelli e ingestibili. Probabilmente è stato l'ultimo anelito di autonomia politica e territoriale prettamente Caudinista. Dopo questo schiaffo, Caudium fu lasciata a se stessa, come prima, più di prima. Invocando il Presidente Picconatore, con molta finezza, i sette Sindaci puntavano il dito verso quella maggioranza della Democrazia Cristiana del Presidente De Mita, che poco dopo venne travolta da Tangentopoli. La Balena Bianca democristiana affondò, ma De Mita e gli altri capi ne uscirono, più o meno, indenni. Ricostruiamo l'evento con alcuni articoli di taglio nazionale, uno tratto da La Repubblica, l'altro da L'Unità. Infine, la sarcastica interrogazione parlamentare del Movimento Sociale Italiano.

de mita e kossiga

SINDACI, DE MITA, IL PICCONE

Sette sindaci democristiani delle province di Avellino e Benevento invitano Francesco Cossiga nel Sannio, la loro terra, scrivendogli che 

nel ' piccone' si intravede lo stimolo a dare la certezza della forza dello Stato, riportando la magistratura al suo ruolo giuridico e non politico, a fianco del Cocer dei carabinieri quando questi esprimono fedeltà alle istituzioni".


Il presidente della Repubblica, di fronte a un simile invito, decide di partire. Cossiga sarà stamani a Paolisi, 1800 abitanti in provincia di Benevento, a inaugurare una chiesa ricostruita dopo il terremoto dell'80 e a stringere la mano ai sette sindaci demitiani e picconatori - riporta la Repubblica dell'epoca -. Cossiga parte per le terre di De Mita e di Mastella, ma prima chiede al ministro dell'Interno di chiamare oggi a Roma il prefetto di Benevento, Benedetto Fusco. Il capo dello Stato, ha riferito ieri il Gr1, ha temuto che la presenza del prefetto oggi a Paolisi potesse "provocare risentimenti in alte personalità politiche della zona". Il presidente della Dc Ciriaco De Mita finge di non sentirsi chiamato in causa: 

"Io sono di Avellino, non di Benevento", dice. 

Non andrà a Paolisi. A ricevere il presidente della Repubblica ci sarà invece, unico parlamentare, il sottosegretario alla Difesa Clemente Mastella: "Spero che possa essere l' occasione per riprendere un dialogo giusto e costruttivo con il presidente, che è pur sempre un democristiano: come diceva Machiavelli, tutte le occasioni sono buone...". 

i Cugini Berlinguer e Cossiga

Il sindaco del paese, estensore materiale della lettera d' invito, cade dalle nuvole per tanto clamore: "Abbiamo invitato il presidente - dice Domenico Principe, medico, in carica da due anni - perché ci riconosciamo nella sua opera. Sentiamo che la gente comune è d' accordo con lui. De Mita? Non credo che l'iniziativa gli dispiaccia, perché dovrebbe? Del prefetto chiamato a Roma non so nulla". Su Principe e la sua giunta ieri sera un gruppo di parlamentari del Pds ha presentato un'interrogazione ai ministri dell'Interno e del Mezzogiorno: Carmine Nardone ed altri deputati lo accusano di aver speculato con i soldi per la ricostruzione.

CRONACA DI SABATO 21 DICEMBRE 1991

Intervento del Presidente della Repubblica - in forma privata - alla cerimonia di purificazione per la riapertura al culto della Chiesa di S. Tommaso Apostolo.

ore 8,30

Il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, accompagnato dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, lascia in auto il Palazzo del Quirinale (Palazzina). 

Nei percorsi dal campo sportivo al Comune di Paolisi e dalla Chiesa di S. Tommaso Apostolo al campo sportivo: il Sindaco prende posto sulla vettura presidenziale; l'Amb. Berlinguer prende posto su una vettura con il Sottosegretario alla Difesa, On. Dott. Clemente Mastella, e con il Prefetto di Napoli, che si inserisce in corteo subito dopo la vettura presidenziale.

ore 8,55

Il corteo presidenziale giunge all'Aeroporto di Roma-Ciampino (Area di Rappresentanza). Decollo dell'aereo presidenziale.

ore 9,50

Arrivo dell'aereo presidenziale all'Aeroporto di Napoli-Capodichino. Ai piedi della scaletta, il Presidente della Repubblica viene accolto dal Prefetto e dal Comandante dell'Aeroporto. Sono altresì presenti il Questore ed il Comandante del Gruppo Carabinieri di Napoli. Trasferimento a bordo dell'elicottero presidenziale. Decollo dell'elicottero per Paolisi. (Valle Caudina)

ore 10,05

Arrivo dell'elicottero presidenziale al campo sportivo di Paolisi. Disceso dall'elicottero, il Presidente della Repubblica viene accolto dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Dott. Clemente Mastella, dal Comandante della Regione Militare Meridionale, dall'Ispettore della Guardia di Finanza per l'Italia Meridionale, dal Comandante della Brigata Carabinieri di Napoli e dal Comandante del Presidente Militare di Benevento, dal Vice Prefetto di Benevento, dal Sindaco di Paolisi, dal Questore e dal Comandante del Gruppo Carabinieri di Benevento. Il Presidente della Repubblica prende posto in auto per recarsi in Municipio.

ore 10,15

Il corteo presidenziale giunge a Piazza Armando Diaz. Disceso dalla vettura, il Presidente della Repubblica viene ricevuto dai Sindaci di Cervinara, Forchia, Bucciano, Bonea, Rotondi e S. Lupo ed accompagnato nel Municipio. Nell'Aula Consiliare ha luogo l'incontro con i Sindaci e le Giunte dei Comuni della Valle Caudina. 

Indirizzo di saluto del Sindaco di Paolisi, Dott. Domenico Principe. Al termine, il Presidente della Repubblica si reca nello Studio del Sindaco, dove si intrattiene brevemente. Nel frattempo, i partecipanti all'incontro si recano a prendere posto nella Chiesa di S. Tommaso Apostolo. Il Presidente della Repubblica fa quindi ritorno nell'Aula Consiliare, dove ha luogo l'incontro con i giuristi presenti.

ore 11,55

Il Presidente della Repubblica, accompagnato dal Sindaco di Paolisi lascia a piedi il Palazzo Municipale.

ore 12,00

Il Presidente della Repubblica giunge alla Chiesa di S. Tommaso Apostolo, dove viene accolto dall'Arcivescovo di Benevento ed accompagnato al posto a lui riservato. Cerimonia di purificazione per la riapertura al culto della Chiesa di S. Tommaso Apostolo. Celebrazione della Santa Messa da parte dell'Arcivescovo di Benevento, S.E. Rev. ma Mons. Carlo Minchiatti.

ore 12,45

Il Presidente della Repubblica lascia in auto la Chiesa di S. Tommaso Apostolo per recarsi al campo sportivo di Paolisi.

ore 12,50

Il corteo presidenziale giunge al campo sportivo. Dopo essersi congedato dalle Personalità presenti, il Presidente della Repubblica prende posto a bordo dell'elicottero presidenziale. Decollo dell'elicottero.

ore 13,00

L'elicottero presidenziale atterra all'Aeroporto di Napoli-Capodichino. Trasferimento a bordo dell'aereo presidenziale. Decollo dell'aereo.

ore 13,35

L'aereo presidenziale atterra all'Aeroporto di Roma-Ciampino. Trasferimento in auto al Palazzo del Quirinale.

ore 13,50

L'elicottero presidenziale giunge al Palazzo del Quirinale.

PONTONE VS PICCONE

Francesco Pontone. politico e avvocato italiano. fin dagli anni sessanta aderisce alle organizzazioni giovanili universitarie della destra poi al Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale. Venne eletto consigliere comunale a Napoli nel 1975. Guidò l'opposizione della destra all'amministrazione del sindaco comunista Maurizio Valenzi. Nel 1980 fu eletto consigliere della Campania e poi segretario regionale. Nel 2004, ha presentato al Senato della Repubblica, commissione Affari costituzionali, la proposta di istituire quale festività civile nazionale la Festa dei nonni, che diventò ufficiale a tutti gli effetti dall'anno successivo con la Legge n. 159 del 31 luglio 2005. Pontone è stato anche Tesoriere di Alleanza Nazionale per anni e amico di Gianfranco Fini. Il 2 agosto 2010 abbandona il PdL per fondare Futuro e Libertà per l'Italia. Nel 1991 fu lui ad attaccare indirettamente De Mita e Cossiga per il Giallo Caudino di Paolisi. Riportiamo per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321 l'intervento dell'Onorevole Portone:


~ Al Presidente del Consiglio dei ministri. 

~ Premesso: che sette sindaci di altrettanti centri in provincia di Avellino e Benevento, e precisamente Paolisi, Cervinara, Forchia, Bucciano, Bonea, Rotondi e San Lupo, congiuntamente esprimevano in una lettera la loro solidarietà al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga per la sua interpretazione dei compiti della massima autorità dello Stato; che nella stessa lettera i sindaci rivolgevano al presidente Cossiga l'invito a presenziare alla cerimonia di riapertura al culto della chiesa di San Tommaso Apostolo, edificata nel 1300 e ristrutturata dopo i danni subìti a causa del sisma del 1980; che il presidente Cossiga aveva prontamente accettato l'invito; che l'edizione del GR1 delle 10 del 20 dicembre 1991, nell'annunciare la visita del Presidente nel beneventano, dava anche notizia di «forti pressioni» sul Presidente perché non effettuasse questo viaggio;

che, peraltro, la stessa fonte annunciava la contemporanea convocazione del prefetto di Benevento, dottor Fusco, a Roma, da parte del Ministro dell'interno 

«per evitare che la presenza del prefetto possa provocare risentimenti in alte personalità politiche della zona»

che, di fatto, il cerimoniale riservato al Capo dello Stato il 21 dicembre 1991 è stato molto semplice e non erano presenti molte delle «alte personalità politiche della zona», l'interrogante chiede di sapere quali fossero i motivi per cui il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto evitare tale suo viaggio e per quale motivo ciò avrebbe potuto offendere esponenti politici di quella zona.

L'UNITA' AIZZA

«A lei forse nel palazzo non giungono gli echi favorevoli della gente comune; noi nei palazzi piccoli, a contatto con i problemi e le incertezze del quotidiano, sentiamo che nel "piccone'' si intravede lo stimolo a dare la certezza della forza dello Stato». 

Cosi si rivolgono a Cossiga sette sindaci, democristiani, di sette comuni della Campania, che in una lettera esprimono «apprezzamento per il suo operato a risveglio delle istituzioni e a rivendicazione della certezza di ruoli, garanzia delle istituzioni e dei diritti»

Il capo dello Stato sarà oggi in una di queste località, Paolisi in provincia di Benevento, per la riapertura al cullo di una chiesa distrutta dal terremoto dell'80. 

Nel messaggio i sindaci della zona (la Valle Caudina, tra il Sannio e l'Irpinia) esprimono apprezzamento per lo sforzo di Cossiga di riportare la magistratura «al suo ruolo giuridico e non politico» e per essere «a fianco del Cocer carabinieri quando questi esprimono la fedeltà allo Stato e alle istituzioni, pagando con la vita la loro fede al giuramento»,

Ed evocano anche suoi meriti più lontani nel tempo: «Noi non dimentichiamo quel ministro dell'Interno che disse che non era più giusto che i figli di povera gente del sud finissero ammazzati dai figli dei ricchi che giocavano alla guerra».

«Noi siamo - scrivono ancora i sindaci di Paolisi, Cervinara, Forchia, Bucciano, Bonea, Rotondi e San Lupo - di quella terra che vide parecchi suoi figli legati da quel giuramento allo Stato e che ogni giorno ne apprezzano la dedizione al dovere a garanzia della legalità e li apprezzano anche quando fanno sentire la loro opinione sui problemi reali, constatando che ormai la nostra si identifica in quella repubblica che Platone descrisse tremila anni fa».

Una repubblica, quella descritta nell'opera del filosofo greco, che decadde fino alla tirannide. Ma intanto la trasferta di Cossiga si circonda di voci e ombre polemiche. Attraverso l'immancabile giornale radio si viene a sapere che vi sarebbero state forti pressioni sul Quirinale per evitare questo viaggio. Di più. Il prefetto di Benevento non sarà presente alla cerimonia. E la circostanza viene collegata ad una richiesta rivolta dallo stesso presidente della Repubblica al ministro dell'Interno di convocare il funzionario a Roma «per evitare che la presenza del prefetto - sono le parole del Grl di Ieri mattina - possa provocare risentimenti in alte personalità politiche della zona». Una circostanza, quella dello spostamento del prefetto, che viene smentita al ministero dell'Interno. 

«Il dottor Benedetto Fusco - si fa sapere dal Viminale - è nella capitale per Impegni del suo ufficio, fissati da tempo. Nessun rapporto con la visita del capo dello Stato». E le «alte personalità politiche» disturbate da Cossiga? Ciriaco De Mita, primo bersaglio di quell'allusione, commenta; «Non ne so proprio nulla, e poi io sono di Avellino». Il sottosegretario Clemente Mastella precisa invece che sarà presente alla cerimonia. 

Intanto Umberto Principe, il sindaco di Paolisi che oggi porgerà li benvenuto a Cossiga, è oggetto di un'interrogazione indirizzala da deputati del Pds - tra gli altri Nardone, Violante, Geremicca e Alinovi - ai ministri dell'Interno e del Mezzogiorno. A Principe si fa carico di una delibera che ha concesso «un'area di piano produttivo, adottata e pagata con i fondi della ricostruzione, ad una industria che nulla ha a che vedere con la ricostruzione stessa e che utilizza altri finanziamenti pubblici». 

«Si tratta -si sostiene nell'interrogazione - di una evidente opera di speculazione a tutto danno della comunità locale, del territorio e dei coltivatori che si vedono sottratti inutilmente terreni fertili Indispensabili per l'attività agricola». I ministri vengono sollecitati a promuovere indagini «per accertare tutte le responsabilità del caso e in particolare per verificare la natura dei rapporti esistenti tra il sindaco, componenti del consiglio comunale e la ditta S.I.E.». 

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immagini tratte dalla rete,
Copertina foto Il Caudino


approfondimenti

https://ilcaudino.it/valle-caudina-cossiga-a-paolisi-nel-libro-di-menna/cossiga/

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/318269.pdf

https://archivio.quirinale.it/aspr/diari;jsessionid=09678D839E585C557D64081052867F62/EVENT-002-012500/presidente/francesco-cossiga

https://archivio.unita.news/assets/derived/1991/12/21/issue_full.pdf