La Nuova Caudium può tirare un sospiro di sollievo. La pericolosa Pantera Nera ha preferito la Puglia alla nostra Terra per continuare il suo incredibile cammino, capace di terrorizzare da anni le campagne di mezza Italia. Nel 2009 una presunta Pantera aveva lasciato tracce tra Ariano Irpino, Montecalvo e Apice. I fatti potrebbero essere collegati, ma non ci sono dati ufficiali in merito. Secondo il Riformista, quotidiano fondato da Antonio Polito, l’animale avrebbe una decina di anni, peserebbe tra i 55 e i 60 chili, senza artigli, percorrerebbe massimo cinque o sei chilometri ogni notte.
La Pantera Nera avrebbe lasciato l'Irpinia ed il Sannio per la vicina Puglia, spinta dalla voglia di trovare pendii e di casolari umidi.
L'ultimo video è stato girato a San Pancrazio Salentino, ma ieri la Pantera Nera è stata avvistata di nuovo nei dintorni di Bari. I testimoni hanno raccontato al Tommaso Depalma, Primo cittadino di Giovinazzo, di averla vista accovacciata sul tetto di un trullo proprio nelle campagne verso Bitonto, in una località detta 'Bile'. L'uomo, residente a Palese, - si legge su La Repubblica - era in quella zona per raccogliere asparagi quando, intorno alle 11 di mercoledì 10 marzo, si è accorto del felino:
"Cercavo di tornare alla macchina per prendere il cellulare, ma quando sono tornato lì non c'era più", ha spiegato.
La segnalazione - considerata attendibile dalle autorità - ha messo in moto la macchina della prefettura di Bari ed è partito il tam tam fra i sindaci della zona. "L'avvistamento è stato messo a verbale davanti agli agenti del nostro comando di polizia municipale", ricorda il Sindaco pugliese, che aggiunge:
"Il luogo nel quale è stato incrociato il felino è in direzione Bitonto e sono in stretto contatto con il collega Michele Abbaticchio. Invitiamo tutti alla massima cautela e attenzione: l'appello è rivolto in particolare a chi va in campagna per lavoro o per hobby". E la caccia continua.
Le discussioni in merito sono accese, tra chi parla di casi montati ad arte e quelli che, invece, sostengono l'esatto contrario. La riunione del tavolo tecnico della Prefettura, le segnalazioni nell’area metropolitana di Bari, con rappresentanti di Comune di Bari, Polizia Locale, dipartimento di prevenzione della ASL Ba, Servizio veterinario regionale, Protezione civile regionale, Carabinieri forestali, Questura e Università degli studi di Bari hanno letteralmente messo ai domiciliari la gente, già sotto lo scacco dei DPCM. Dall'incontro in video conferenza è nato un importate decalogo, che detta i comportamenti da adottare. Gli addetti ai lavori hanno stigmatizzato l’abbondante circolazione di notizie false sugli avvistamenti, paradossalmente di intralcio alla ricerca e alla localizzazione del felino. Il documento è agghiacciante, soprattutto per i rischi che potrebbero correre i nostri amici a quattro zampe. Intanto, nel barese, oltre alle normative antiCovid-19, la cittadinanza è invitata a
- prestare la massima attenzione agli spostamenti in aree periferiche, poco frequentate e scarsamente illuminate, soprattutto nelle ore crepuscolari, notturne e nelle prime ore del mattino, evitando in particolare attività quali passeggiate e sport all’aperto, conferimento di rifiuti, conduzione di animali da compagnia;
- prestare attenzione all’utilizzo di seconde case poco frequentate, in particolare case di campagna isolate; mantenersi a distanza da case abbandonate e ruderi, cataste in legno, materiali edili abbandonati;
- avvicinarsi con grande cautela e attenzione ad alberi di grandi dimensioni, tra i cui rami può nascondersi il felino;
- tenere sotto controllo gli animali domestici e da compagnia, in particolare cani di tutte le taglie, in contesti rurali ed extraurbani.
- prestare attenzione in caso d’investimento di grandi animali. In particolare, occorre assolutamente evitare di scendere dal veicolo se non si è assolutamente certi dell’identità dell’animale investito.
AGGIORNAMENTO
C’era ancora chi sperava nella bufala. Poi gli ho fatto vedere come la pantera aveva ridotto il pollo che gli avevamo messo come esca. Dopo ha cambiato idea. Queste le parole del veterinario Daniele Laguardia, tra i principali esperti di grandi felini, raccontando la riunione in Prefettura, a La Repubblica. L’animale sarebbe antropizzato,
“l’avrà portato qui qualche deficiente che si voleva divertire”
ha aggiunto Laguardia, forse un pregiudicato di San Vito dei Normanni, nel brindisino. Caso chiuso?
Lo Schiaffo 321 si era già occupato del giallo, ma aggiorneremo le lettrici ed i lettori, ormai appassionati alle gesta dell'elegante felino, capace di sfuggire da tempo immemore alle grinfie dell'uomo, incapace con tutte le tecnologie a disposizione di fermare le passeggiate esotiche della Pantera Nera. Bisogna mettere in sicurezza l'animale stesso, oltre che la popolazione delle zone interessate a rigor di logica.
«Quest'anno adotta una pantera nera. Il commercio illegale sta mettendo a dura prova la sopravvivenza della pantera nera, mentre una scellerata deforestazione sta portando alla progressiva scomparsa l’habitat naturale di questo meraviglioso felino che abita le giungle della Malesia e dell’Indonesia. Con la tua adozione, ci aiuterai a contrastare il bracconaggio e la deforestazione, i principali nemici di questa meravigliosa specie che rischia di scomparire per sempre! Con l’adozione di una pantera nera, puoi scegliere di ricevere, il “Kit Peluche”, il “Kit Semplice”, il “Kit digitale impatto zero” oppure il “Trio Peluche” che prevede l’adozione della Tigre, del Ghepardo e della Pantera Nera!».
Non poteva mancare il vespaio di polemiche animaliste contro la roboante stampa, rea di esasperare i toni: «“Caccia alla pantera”: perché questo titolo aggressivo? Il lessico ha la sua importanza: il termine “caccia” istiga inevitabilmente alla violenza, si legge sul sito dell'AL. Intendiamoci, per non essere fraintesi. Nessuno gradirebbe essere attaccato da lei e chiaramente si comprendono la paura e l’istintivo spirito di salvaguardia della propria e dell’altrui incolumità. Non per questo bisogna però mancare di rispetto ad una altra creatura vivente, come si sta facendo».
L'Ispettore francese Clouseau, celebre personaggio di mille esilaranti commedie interpretate da Peter Sellers nei film dedicati alla Pantera Rosa potrebbe essere l'unica carta da giocare, a questo punto, contro la Pantera Nera. Magari solo una risata potrebbe fermarla. Ricordate la battuta dell'imbranato francesotto?
“Morde il suo cane?” “No” “Mi pareva avesse detto che non mordeva!” “Sì, ma quello non è il mio cane!”.
Per segnalazioni e/o avvistamenti sospetti, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
APPROFONDIMENTI
https://www.loschiaffo321.com/2020/05/pantera-nera-o-bufala-vera.html
https://sostieni.wwf.it/adotta-una-pantera-nera.html
https://www.gqitalia.it/news/article/pantera-nera-avvistata-india-foto
https://www.leggo.it/italia/cronache/pantera_allarme-4994279.html
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