Mediocritas è il titolo della nuova rubrica che Lo Schiaffo 321 dedica alla Montagna e a tutto quello che le gira intorno. Un lavoro ambientalista e caudinista, senza se e senza ma, che punta a difendere l'Oro Verde della Valle Caudina e del Partenio. Il tutto si svilupperà su queste colonne digitali, soprattutto con l'aiuto delle lettrici ed i lettori. Ringraziamo tutti coloro che stanno premiando questo sforzo editoriale con un migliaio di visite giornaliere su questo sito e sui canali sociali. Tra alti e bassi è un risultato lusinghiero, ma che non altera la linea di questa rivista.
Non ci pieghiamo alle logiche del giornalismo virtuale, da non confondere con quello digitale.
oro verde
Mediocritas, invece, è lo spazio dove analizzeremo le ultime cause, gli effetti a volte devastanti e le radici storiche del delicato mondo legato al Verde e alla Natura, spesso in balia dello sfascismo inumano e immorale. Iniziamo questo percorso, diviso in tappe, sviscerando le varie visioni della Natura Cervinarese, emerse in questi ultimi giorni in rete.
Il termine mediocritas in latino significa stare in una posizione intermedia tra l'ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo ed esalta il rifiuto di ogni tipo di eccesso, invitando a rispettare il "giusto mezzo".
Riportiamo due ottiche, contrapposte o perlomeno in antitesi, apparse in rete nell' ultima settimana. Dopo pubblicheremo dei documenti inediti datati 1947. Materiale rarissimo, trovato dopo lunghe nottate fatte di studio, ricerca e riflessione. Spuntano fuori mille spunti per riportare a galla l'ennesimo spaccato della storia Caudina sepolto dal tempo.
oratius
Paradossalmente la mediocritas è definita anche aurea, in una locuzione latina del poeta Orazio che intravede in essa addirittura la migliore condizione che si possa immaginare. La filosofia epicurea invitava gli uomini a godere dei piaceri della vita senza abusarne, come per esempio bere il vino, ma senza ubriacarsi stile gli Ultras dell'Hellas Verona in trasferta ad Acireale. Oppure godere del cibo, ma senza sbuattare. Evitare di mangiare come se non ci fosse un domani. Apprezzare i brividi del sesso, senza soggiacere alla libidine, salvando testa e testicoli.
Insomma, qualora l'uomo la realizzi, avrà raggiunto il fine ideale che è quello di trovare una misura in tutte le cose, senza mai trascendere negli eccessi. La massima est modus in rebus racchiude in sé il pensiero poetico di Quinto Orazio Flacco.
Utopia dura e pura o alternativa al Regime del Nulla a suon di Forza Tranquilla?
Ambientalismi
Riportiamo uno stralcio tratto da Il Caudino e le vibranti dichiarazioni della dott.ssa Raffaella Cioffi, necessarie, a nostro avviso, per approfondire la caccia all'Oro Verde del Partenio.
Su RadioCaudio321, in onda tutte le domeniche sui nostri canali sociali, ci saranno ulteriori approfondimenti in merito con uno spazio fisso dedicato all'ambientalismo. Vogliamo capire da dove nasce questo contesto fin troppo articolato e apparentemente inestricabile.
Denunce e silenzi
Il Caudino denuncia la crescita e l'avanzata di una miriade di atti vandalici sui monti Cervinaresi. Sfregi, furti, incendi dolosi, abbandono di rifiuti, incuria atavica e scarsa vigilanza. Tuonano dalla redazione di Piazza Trescine:
«Che sta succedendo? Qualcuno azzarda che possa essere una mano unica; altri, invece, ipotizzano diversi “barbari” che usano la montagna a loro piacimento: senza rispettare alcuna regola perché credono di essere padroni e basta. Eppure servirebbero maggiori controlli. Li invochiamo continuamente: il Partenio ha bisogno di essere difeso».
«La montagna è un polmone verde - si legge sul quotidiano locale diretto da Alfredo Marro - straordinariamente ricco di biodiversità. Non solo: essa è la custode dell’antico retaggio della popolazione caudina che grazie ai monti viveva e prosperava. Chiunque crede di poter far ciò che vuole. Questo sempre a discapito dei proprietari onesti e rispettosi. Non ci devono essere “padroni” di alcun tipo. Non si può pensare di vivere in un far west ecologico dove chiunque crede di poter fare lo scempio che ritiene».
Cinquina
Dal suo profilo sociale la raggiante dottoressa Raffaella Cioffi, giovane consigliere Comunale con varie deleghe, presenta uno scenario montano e paesaggistico diametralmente opposto a quello evidenziato dalla storica testata caudina. La Cioffi, vicina al Movimento 5 Stelle di Giuseppi Conte secondo le ultime voci, ricopre un ruolo di spicco dell'Amministrazione Comunale Cervinarese, oggi targata Avvocato Lengua e ieri Ragionier Tangredi:
«Cari amici buon venerdì, - si leggeva ieri su Facebook - Cervinara con ben cinque dei suoi meravigliosi alberi (gli alberi di piazza Elena, di via Rettifilo - spazio antistante alla stazione ed il famoso "cirifuoglio"), con decreto della Regione Campania del 2019 è entrata a far parte dell'elenco dei Comuni con alberi monumentali della Regione Campania e d'Italia.
Finalmente saranno disponibili le pubblicazioni. Un percorso iniziato nel 2018, in collaborazione con la Pro loco Angelo Renna e la Protezione Civile. I nostri alberi superarono brillantemente il vaglio dei tecnici della Regione, che ne hanno riconosciuto un particolare pregio storico e paesaggistico.
Cervinara ha un grande patrimonio da difendere, se ognuno di noi, anche con un piccolo gesto di civiltà, contribuirà a farlo, avremo vinto la nostra battaglia più importante, difendere la nostra terra».
radici
Lavorando alacremente su di un tema d'attualità specifico, come la "montagna", abbiamo evidenziato due aspetti, abbastanza estremizzati, della stessa medaglia. Da una parte la furia distruttiva dei vandali o dell'ebete di turno e dall'altra una situazione che, finalmente, sembrerebbe valorizzata anche grazie al prezioso lavoro di associazioni, enti preposti e singoli cittadini. Insomma, uno scenario ad dir poco ingarbugliato, che affonda le radici lontano, molto lontano.
1947
L'indagine parte dal 1947, in un'Italia ancora sotto le macerie della Seconda Guerra mondiale e una Valle Caudina in ginocchio. All'epoca il Ministro dell'Interno era l'onorevole Mario Scelba, tra i massimi esponenti della famosa Assemblea Costituente repubblicana. Scelba era sotto pressione a causa della strage di Portella della Ginestra e dei fiumi di sangue versati in Sicilia, esattamente il 1º maggio del 1947. Le scarpe nuove del Ministro diccì erano ancora sporche di fango e sangue, quando, tra mille rivoli internazionali, arrivarono a Roma le tarantelle caudine legate alla presunta pessima gestione dei monti del Partenio. La miniera d'Oro Verde, quindi, finì sul tavolo dell'importante Assemblea, che diede vita alla Costituzione Italyana. La situazione era anche monitorata dalle spie americane, sovietiche, vaticane ed inglesi, rimaste tutte a bocca aperta ed incredule, allorché si sviluppò un veemente botta e risposta tra neo Onorevoli, da almanacco della politica, con Cervinara al centro dell'attenzione sia di Scelba, sia di Segni.
Tuttavia, non poteva mancare, in una storia del genere, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Nel '47 in poltrona c'era l'onorevole Antonio Segni, futuro quarto Presidente della Repubblica Italiana dal 1962 al '64. L'ex Capo di Stato era tra i fondatori della Democrazia Cristiana ed aveva un solido legame con gli Stati Uniti, il Regno Unito e il mondo occidentale. Sulla questione Cervinara, tuttavia, dovette sudare le celebri sette camicie per sbrogliarne la matassa. Morì da Senatore a vita all'età di 81 anni, lasciando al figlio Mariotto un peso politico enorme.
scelba e segni
Entrambi i Democristiani di spicco e di spessore politico, Scelba & Segni, dovettero rispondere, in seno ai delicati lavori della Costituente, ad un'incredibile interrogazione discussa il 9 settembre 1947. I protagonisti dei prossimi capitoli saranno gli Onorevoli Pasquale Clemente, Costantino Preziosi e Ireneo Vinciguerra. Sullo sfondo l'Oro Verde del Partenio, di contorno la perenne insidia celata sotto l'ambigua e diffusa Mediocritas.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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