sabato 27 marzo 2021

I DOVERI del feudo di San Leucio | Cap.2


 DOVERI del feudo di san Leucio.

Capitolo Secondo

Doveri positivi

I Doveri positivi impongono di fare a tutt'il maggior bene che si possa. Questi sono o generali, o particolari. I generali riflettono sopra tutt'i nostri simili. I particolari riguardano un Ceto particolare di persone, come sarebbe il Sovrano, i suoi Ministri, i Superiori, gli Ecclesiastici, gli Sposi, i Genitori, i Figli, i Fratelli, i Benefattori, i Maggiori di età, i Giovini e la Patria.


Doveri generali

I. Ogn'uno deve far bene al suo simile, ancorché sia suo nemico.

A ciascun de' i nostri simili Noi dobbiam far sempre il maggior bene, che si possa. Dio comanda, che si faccia per amor suo finanche a' nimici. La più bella vendetta è quella di far bene a colui, che ci offese; ed il più bel piacere è quello di imperare per mezzo delle beneficenze sopra colui, che ci disprezzò. Soccorrerlo nelle avversità, ed aiutarlo ne' bisogni è mostrare a tutti gli uomini la più sublime grandezza di cuore e di generosità. Ogni uomo in tutti gli stati può far del bene al suo simile. Il Savio, il Ricco, l'Agricoltore, l'Artista, quando impiegano i loro talenti, le loro ricchezze, le loro fatiche a prò' de' Cittadini, possono ben vantarsi di essere i Benefattori dell'Umanità. 

Ogni volta dunque, che si presenti a voi l'occasion di giovare ad altri, ciascuno l'abbracci; né mai si spaventi di qualche incomodo che seco porti questa generosa azione; poiché sarà sempre ben compensato da quel dolce e puro piacere, che l'accompagna. Questo sovrano precetto di Dio è fondato sopra quella perfetta uguaglianza, che gli piacque stabilire fra gli uomini. Egli li costituì in natura tutti fratelli, e dispose, che nessuno imperasse sopra di loro, fuor di Lui, o di Coloro, a' quali egli affidasse il governo 'de' Popoli. 

il piccolo ferdinando iv

Per sua mercé Egli ha dato a Me il grave peso di governare questi Regni: ed Io nel dar a voi questa legge non intendo far altro, che seguire i suoi eterni consigli. Sin da prima, che Io concepii il bel disegno di unirvi in società in questo luogo, pensai ancora, di crearvi tutti Artieri, e darvi la maniera di divenirne famosi. 

La felicità di questi Reami mi fece concepir questa idea. Vedendo, che i tre Regni della Natura, cioè il vegetabile, l'animale, ed il minerale qui per singoiar dono della Provvidenza tengono la propria lor sede, e che solo manca in essi, chi a' naturali prodotti de' luoghi dia le nuove forme, mi risolsi nell'animo di pome ad effetto l'intrapresa. 

Già son pronte in buona parte le macchine, e gli ordigni corrispondenti al disegno. Solo resta, che per voi ci sia una fissa legislazione, che suggerisca la norma della condotta della vita, e che prescriva gli stabilimenti necessari all'arti introdotte e da introdursi.

Il- II solo merito forma distinzione tra gl'Individui di San- Leucio. Perfetta uguaglianza nel vestire. Assoluto divieto contra del lusso.

Essendo voi tutti Artisti, la legge che Io vi impongo, è quella di una perfetta uguaglianza. So, che ogni uomo è portato a distinguersi dagli altri; e che questa uguaglianza sembra non potersi sperare in tempi così contrari alla semplicità ed alla natura. Ma so pure, che vana e dannevol'è quella distinzione, che procede dal lusso, e dal fasto; e che la vera distinzione sia quella, che deriva dal merito. La virtù, e l'eccellenza nell'arte, che si esercita, debbon essere la caratteristica dell'onore, e della singolarità; e questa, qual debba esser tra voi, sarà qui sotto prescritta. 

 san leucio libertaria

Nessun di voi pertanto, sia uomo, sia donna, presuma mai pretendere a contrasegni di distinzione, se non ha esemplarità di costume, ed eccellenza di mestiere. 

A quest'oggetto per evitar la gara nel lusso, e '1 dispendio in questo ramo quanto inutile, altrettanto dannoso, comando, che '1 vestire sia uguale in tutti: che estrema sia la nettezza, e la polizia sopra le vostre persone, acciò possa aversi quella decenza, che si richiede per rispetto, e venerazione dovuta a Chi si degna portarsi a vedere i vostri lavori: che questa polizia sia anche esattamente osservata nelle vostre case, acciò possa godersi è quella perfetta sanità, ch'è tanto necessaria nelle persone, che vivono con l'industria delle braccia. Di voi nessuno ancora ardirà mai chiamarsi col Don, essendo questo un distintivo dovuto soltanto a' Ministri del Santuario in segno di rispetto, e di venerazione.

Napoli, 20 Novembre 1789

Scritto da Ferdinando IV  

re del Regno di Napoli

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