Tornano le interviste de Lo Schiaffo 321 su queste colonne digitali. La Redazione ha intervistato Angelo Vaccariello, giornalista Cervinarese che collabora con Il Caudino e vanta un passato tra le fila dell'Azione Cattolica. Angioletto fu punto di riferimento prima de "In Cammino", la voce indipendente dell'AC dedicata a Sant'Adiutore e successivamente divenne anima di "Appunti di viaggio", lo spazio cattolico in rete nato nel 2007. L'analisi della stampa cartacea, l'avvento del digitale, la vita di Parrocchia con don Nicola Taddeo, l'attentato camorristico, l'unità Pastorale, i rapporti con i Cuori Neri, il Forum dei Giovani di ieri e di domani, nonché lo stato attuale dell'Unione dei Comuni Caudini negli anni Venti, sono tra i temi principali toccati nelle dieci risposte rilasciate alla nostra rivista.
Buona lettura.
d- La stampa 2.0 in Valle Caudina fa rimpiangere quella cartacea che ci ha accompagnato fino all'esplosione dirompente di internet e dei suoi canali sociali d'informazione? Lo Schiaffo 321 cercherà di analizzare il percorso delle voci della Vecchia Caudium, con un "orecchiocchio" al presente, partendo da In Cammino nato alla fine degli anni 80. Il bollettino dell'Azione Cattolica Sant'Adiutore, dove hai affilato la penna, cosa era per te e la tua comunità?
r- In Cammino era un punto di aggregazione, come tutto ciò che don Nicola all’epoca volle organizzare. Si trattava di una voce, la voce della parrocchia e dei giovani. Con il tempo divenne molto di più. Per me è stata una palestra: li ho imparato a impaginare con un vecchio “Publisher” e a stampare di notte con una fotocopiatrice scassata. Eravamo senza il becco di una lira e quindi dovevamo inventarci di tutto pur di garantire l’uscita mensile.
d- Come nacque In Cammino e quali erano i propositi di un AC controcorrente ed innovativa, guidata dal mitico don Nicola Taddeo?
r- All’inizio era un bollettino parrocchiale: orario delle messe, incontri di formazione. E noi giovani avevamo solo il compito di impaginarlo e distribuirlo. Poi don Nicola cominciò a mettere su carta le sue “omelie infuocate” contro il finto perbenismo del paese. Omelie dedicate agli ultimi e tutte connotate da forte denuncia contro l’illegalità. Stimolava anche i giovani a scrivere le proprie idee e le proprie impressioni. don Nicola era, è, un prete da strada: uno che non aveva paura a sporcarsi le mani, ad uscire in piena notte per dare un paio di schiaffi al ladruncolo di turno per portarlo a casa senza fare danni.
d- Arrivò la Camorra e In Cammino s'incamminò verso il tramonto? Cosa ricordi di quei giorni difficili e pesanti? Attentati, manifestazioni di rito ed il processo alla malavita con tanto di menzione per la vostra testata. Queste tarantelle lasciarono il segno nella vostra realtà, caratterizzata dal volontariato, dall'aggregazione giovanile e dalla lotta sociale?
r- L’attentato ai danni di don Nicola ci fece molta paura. Non nascondiamolo. Ricordo tutto distintamente. Era fine luglio del 1997. Una serata calda. Una moto scese da via Finelli ed esplose alcuni colpi contro l’auto. Per molti, la fine degli anni Novanta sono un’era geologica fa. Nessuno ricorda le mani della camorra su Cervinara; gli imprenditori sotto scorta e i colpi contro il “pretaccio”. don Nicola non volle la scorta: commissariato e Prefetto insistevano, ma lui negò fermamente. Non rinunciò a nulla. Continuò a vivere per strada e a denunciare il malaffare. Ci chiese, però, di allontanarci. Secondo lui, non era giusto che noi rischiavamo con lui. E ricordo anche i giorni della solitudine che seguirono all’attentato. Dopo la solidarietà di rito, tutti sparirono. Rimanemmo solo noi dell’Azione Cattolica. Il declino di In Cammino iniziò con un nostro errore: non fummo capaci di coltivare un ricambio generazionale adeguato. E quindi il “foglio” perse di interesse. Anche perché la società cervinarese cominciò a girare la faccia dall’altra parte con sempre più frequenza.
d- Il mondo cattolico Caudino non è mai stato unito, tantomeno quello dei singoli paesi. La logica delle Parrocchie Unite non ha mai funzionato. Perché c'è questa evidente disunità pastorale?
r- All’epoca c’era ed era molto forte. Ora, da ciò che sento e leggo, non è più cosi e ne sono felice. Ma Cervinara è il paese delle sette chiese, delle sette parrocchie e l’unità, a qualche prete, non faceva “comodo”. D’altronde l’unità della Chiesa è sempre stato un tema da duemila anni a questa parte, figurati se non lo fosse pure per Cervinara.
d- La Redazione de In Cammino era tendenzialmente rossoscudocrociata (Kattocomunista), però aveva ottimi rapporti con i Cuori Neri della Valle. Come nasce questa apertura, capace di unire dal basso, oltre gli steccati ideologici e le divisioni da tempo, a nostro avviso, obsolete?
r- Beh, ricordo molto bene le aperture a te e al tuo gruppo di ragazzi. Ma perché non farlo? Eravamo diversi ideologicamente? Certo. Avevamo formazioni diversissime: ovvio. Ma avevamo un obiettivo in comune: il bene del paese. E per quel bene abbiamo sempre lavorato. Lasciavamo che altri, un po’ con la puzza sotto il naso, decidessero chi fossero i buoni o i cattivi. Per noi eravate amici. E magari cercavamo pure di farvi ragionare e di scontrarci sul tema dei valori. Un periodo veramente fecondo per Cervinara. Peccato che gli adulti di oggi abbiano dimenticato i giovani che sono stati.
d- L'11 giugno 2007 la Comunità Militante Caudina diede vita ad un incontro con un emblematico titolo: Giornali & Ideali o presunti tali. Dalle fotocopie ai blogs. Cosa ricordi di quella interessante giornata dedicata alla libertà d'espressione?
r- Fu un bel momento. E ricordo benissimo le polemiche. All’epoca ero presidente dell’Azione Cattolica e fui convocato dai piani “alti” per aver partecipato ad un convegno di “neri”. Ricordo con molto divertimento quel piccolo processo all’Azione Cattolica eretica. Quando spiegai, citando il Vangelo, che non avevamo fatto nulla di strano se non la nostra missione, beh non ci chiamarono più per redarguirci. Fu un giorno importante, di unità sostanziale e di forte riflessione.
d- Il 4 ottobre 2007 In Cammino si trasformò in "Appunti di Viaggio". Diciassettemila visite e altrettante polemiche "costruttive"? L'ultimo articolo di In Cammino 2.0, datato 6 Aprile 2010, riferito all'allora nascente Forum dei Giovani, recitava esattamente così: A Cervinara, tra alti e bassi, operano tantissime associazioni e gruppi, non solo giovanili. Crediamo sia arrivato il momento di creare una consulta permanente delle associazioni, nella quale ogni gruppo dovrebbe essere rappresentato. Tenendo conto che l'osservatorio per il mondo giovanile non è mai partito, non si potrebbe sostituire con un organismo più vicino al mondo del volontariato? Dopo ben undici anni cos'è cambiato, cos'è mancato ieri e cosa manca oggi?
r- Leggo che i nuovi amministratori si stanno organizzando per rendere reale il Forum dei giovani. Credo che Cervinara ne abbia bisogno. Non leggo di movimenti o impegni da parte degli adolescenti quindi il forum potrebbe stimolare questi ragazzi “sonnolenti”. All’epoca non era cosi. Il Forum fu solo il tentativo, non riuscito, di politicizzare i gruppi già presenti sul territorio. Ma le nostre identità erano troppo forti per cedere alla politica e dunque il Forum naufragò.
d- Unione dei Comuni Caudini. C'è stato un vero e proprio Golpe Caudino, oppure il campanilismo e gli interessi delle rispettive amministrazioni cozzano con l'unificazione amministrativa? Il Sindaco di tutte e tutti i Caudini è l'ennesima utopia da far invidia a Carlo Marx e Federico Engels?
r- Ferrovia, Traforo, ragazzi che vanno a studiare fuori e a cercare fortuna fuori: la Valle Caudina può avere un futuro solo unito. Lo hanno capito tutti tranne gli amministratori locali. Guardate l’ultimo esempio. In Valle, i casi di Covid fortunatamente sono pochi. Eppure la Regione ha deciso di rendere tutti i territori zona rossa. Se l’Unione dei Comuni avesse funzionato, non credo che Palazzo Santa Lucia avrebbe potuto prendere una decisione senza interpellare un ente intermedio che raccoglierebbe 70 mila abitanti. La divisione della Valle fa bene a Benevento e ad Avellino: due Asl, due collegi elettorali, due zone industriali: più poltrone da spartire e i cittadini caudini condannati alla irrilevanza. Si potrebbe fare di più e sposo la vostra battaglia cultura sulla caudinità. Ora dovremmo fare un passo avanti, portarla nelle scuole. Se l’unità parte dal basso, nessuno potrà mai ostacolarla.
d- Nel 2021 leggiamo Il Caudino, UserTv, Retesei, Lo Schiaffo 321, L'Altra faccia e L'Anarchico Caudino, ma le ultime novità sono la trasmissione televisiva Status Quo di Tommaso Bello e RadioCaudio321, nata il 14 febbraio 2021. Sul fronte radiofonico tutti ricordano Radio Shalom, unica nel suo genere. Fu l'ultimo vero colpo di coda della Sant'Adiutore? Un tuo giudizio sul frastagliato e criticato giornalismo digitale della Nuova Caudium, senza peli sulla lingua.
r- C’è molto dinamismo e ci sono tante voci diverse che fanno bene alla “salute” della democrazia caudina. C’è, però, poca cultura del giornalismo: d’altronde, il giornalista è il mestiere più criticato in assoluto perché tutti pensano di poterlo fare. Eppure il giornalismo tratta una materia delicatissima: la notizia. Non i comunicati stampa o le dichiarazioni degli amici degli amici ma la notizia che è cosa ben diversa e risponde a regole deontologiche e legali molto stringenti.
d- Infine, in questo marasma che porta la firma del Covid-19, quale peso ha la stampa, sia in ambito nazionale, sia sul territorio della Valle Caudina?
r- La stampa, quella che dà notizia, registra solo eventi: dunque non ha peso se non quello di dare informazioni. A livello caudino, spesso la stampa digitale è stata accusata di fomentare la paura. Quelli che prima accusavano, poi hanno dovuto tacere perché la pandemia corre più veloce delle dita sulla tastiera.
Saluti, inviti, consigli, critiche, preghiere, pernacchie, schiaffi e Forche Caudine. Carta bianca ad Angelo Vaccariello, che ringraziamo per la professionalità.
Vi leggo sempre con molto divertimento: credo che il pernacchio (e non la pernacchia come precisava Eduardo De Filippo) sia la più alta forma di rivoluzione che esista nell’attuale Italia.
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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