La Valle Caudina è martoriata da una serie infinita di lutti a causa delle neoplasie, neoplasia dal greco νέος, nèos, «nuovo», e πλάσις, plásis, «formazione». I maledetti tumori infami colpiscono senza pietà e senza sosta. Ad ottobre venne presentato dall’Istituto Superiore di Sanità il volume sulle amare statistiche legate alle neoplasie.
Lo Schiaffo 321 pubblica integralmente il decimo censimento ufficiale, che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPEC-IAP), di Fondazione AIOM, PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) e PASSI d’Argento, raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2020”, pubblicato da Quotidiano Sanità, che potete scaricare cliccando qui sotto:
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2020 (scaricalo qui)
Previsioni della AIOM
Gli studi parlano di ben 377.000 le nuove diagnosi di cancro previste per il maledetto 2020. Si stimano, quindi, circa 6.000 casi in più rispetto al 2019, soprattutto a carico delle donne.
Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2020, è il carcinoma della mammella (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi), seguito dal colon-retto (43.702), polmone (40.882), prostata (36.074) e vescica (25.492).
In particolare, nel sesso femminile, continua la preoccupante crescita del carcinoma del polmone (+3,4% annuo), legata all’abitudine al fumo di sigaretta, il principale fattore di rischio oncologico. Dall’altro lato, si impone il “caso” del colon-retto, in netto calo in entrambi i sessi, grazie all’efficacia dei programmi di screening. Nel 2020, i tassi di incidenza di questa neoplasia sono in diminuzione del 20% rispetto al picco del 2013.
Considerando tutte le neoplasie, l’efficacia delle campagne di prevenzione e delle terapie innovative determina un complessivo aumento del numero delle persone vive dopo la diagnosi: sono circa 3,6 milioni (3.609.135, il 5,7% dell’intera popolazione), con un incremento del 37% rispetto a dieci anni fa. Almeno un paziente su quattro (quasi un milione di persone) è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito. Un altro dato importante è quello relativo alla riduzione complessiva dei tassi di mortalità stimati nel 2020 rispetto al 2015: sono in diminuzione sia negli uomini (-6%) che nelle donne (-4,2%), grazie ai progressi ottenuti nella diagnosi e nei trattamenti.
L’efficacia sia delle campagne di prevenzione basate sugli screening, sia delle terapie più innovative è ben evidente dall’analisi attenta di questi dati. Così come si conferma il ruolo della ricerca traslazionale nel miglioramento della prospettiva prognostica. È ormai consolidato che si curi meglio dove si fa ricerca e questo concetto deve guidare all’investimento di sempre maggiori risorse in ambito oncologico, non dovendosi mai dimenticare che, oltre a politiche d’informazione e sensibilizzazione rivolte a promuovere stili di vita più sani, andranno create reti collaborative diagnostiche e di sviluppo di terapie innovative al passo con il veloce avanzamento biotecnologico che connota peculiarmente la medicina oncologica.
In Europa, negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali, circa il 40% dei nuovi casi di tumore è potenzialmente evitabile – commenta Stefania Gori, presidente Fondazione AIOM -. Per quanto riguarda l’Italia, fattori di rischio comportamentali e, quindi, modificabili sono responsabili ogni anno di circa 65.000 decessi oncologici.
In ambedue i sessi, il fumo è il fattore di rischio con maggiore impatto, a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui per cancro. Il fumo di tabacco infatti è associato all’insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi di cancro, oltre a quello del polmone.
Stili di vita
“Questi dati suggeriscono quanto siano fondamentali le strategie di prevenzione e l’adesione agli screening – conclude Silvio Brusaferro, Presidente Istituto Superiore di Sanità –. Molto è stato fatto ma bisogna ancora lavorare per potenziare l’offerta dei programmi soprattutto al Sud e soprattutto per alcuni tumori anche molto diffusi, come quello colorettale, i dati ci dicono che ancora meno di cinque persone su dieci tra gli ultra 50enni si sottopongono al test”.
Riflessioni
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https://www.registri-tumori.it/cms/
https://www.fondazioneaiom.it/
https://www.youtube.com/channel/UC9-2QsksvJYiuo3kvBSRDNg/featured
https://www.ok-salute.it/salute/tumore-della-prostata/
https://www.romasette.it/tumore-al-polmone-screening-precoce-e-chirurgia-adeguata/
https://www.lospaziobianco.it/fumetti-vs-cancro-intervista-a-isabella-di-leo/
https://www.anteprima24.it/benevento/asl-registro-tumori-2/
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