L’asse che corre ai piedi del Monte Taburno e che attraversa Bucciano, la zona delle Tre Masserie di Moiano e, quindi, la “scorciatoia” Paolini-Cotugni. E’ questa la rotta dei ladri, questa la rotta che, con tutta evidenza, sta battendo la banda che sta razziando bar e tabacchi che si sviluppano tra la Valle Caudina e Sant’Agata de’ Goti.
Bottino dei mariuoli
La Banda dei Tabacchini, evidentemente, non è una sigla riferita ad una batteria specifica, affamata di soldi, sigarette di tabacco, elettroniche, valori bollati, fiammiferi, cartine, pipe e macchinette d'azzardo. Negli ultimi anni un articolo che stuzzica i malviventi è il lungo blocco di Gratta e Vinci. Chilometri e chilometri di cartoncini da grattare e/o da rivendere, sottratti alle lavoratrici e ai lavoratori di innumerevoli esercizi commerciali italiani.
Indice della criminalità
Sono centinaia di migliaia i furti in Italia. L'ultimo indice della criminalità del Sole 24 Ore mette in evidenza i dati di un'analisi capillare, provincia per provincia, fatta in base alle segnalazioni delle Forze dell'Ordine nell'arco di un anno di lavoro. Cifre spaventose e classifiche da leggere al contrario. I primi posti, infatti, sono sinonimi di vergognosi contesti sociali, variegati e distinti, ma uniti dallo stesso modus operandi. L'interessante analisi mette in relazione ben diciotto reati, elencati in base alla percentuale di denunce ogni centomila abitanti. Le province di Avellino e Benevento, però, occupano rispettivamente l'ottantunesimo e il centoduesimo posto su centosei realtà analizzate nel 2019.
La Sindaca chiama il Prefetto
Caterina Lengua, la neo Sindaca di Cervinara, si legge in un comunicato stampa, ha interpellato il Dirigente del Commissariato di Polizia ed il Comandante della Stazione Carabinieri di Cervinara dopo il rumoroso furto in Via Roma alla Tabaccheria Esposito:
«Aver appreso che, per tutta la notte scorsa, non vi è stata alcuna pattuglia in servizio di controllo del territorio comunale di Cervinara mi ha determinata a chiedere l’intervento del Prefetto affinché venga sollecitato ai vertici provinciali delle Forze dell’ordine un Piano di Coordinamento periodico delle Forze di Polizia».
Altro discorso è per l'altrettanto elevato numero, di furti andati a vuoto o sventati dalle FdO. Quello clamoroso, nel 2019, fu il tentativo andato a vuoto nello studio del sindaco di San Martino, Pasquale Pisano, seguito da un'azione d'altri tempi portata a segno a Cervinara. Contanti e gioielli, oltre ad altri oggetti di valore, trafugati arrampicandosi sulle grondaie, alte oltre dieci metri.
La FIT e il Prefetto di BN
La Fit, la Federazione Italiana Tabaccai, a luglio aveva lanciato l'allarme dopo i numerosi furti registrati nel Sannio ed in parte della Valle Caudina. Il presidente provinciale della federazione beneventana aveva infatti chiesto al Prefetto di Benevento un incontro e più controlli per cercare di porre un freno ai furti. Venne siglato un vero e proprio protocollo d'intesa tra il Prefetto e il Presidente della Federazione Italiana Tabaccai. L'accordo messo nero su bianco è semplice:
maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine e la promessa da parte dei tabaccai sanniti di installare nuovi sistemi di videosorveglianza con l' aiuto economico della Camera di Commercio. Servono più telecamere a sostegno delle FdO, impegnate in un controllo maggiore e serrato per contrastare un fenomeno diffuso ovunque.
Non solo i Sali e Tabacchi vengono presi di mira. bar, distributori vari, circoli, abitazioni ed esercenti di vario tipo. La tranquilla Roccabascerana, ad esempio, in una notte della calda estate 2020 si risvegliò nel bel mezzo della notte a causa di un'esplosione. Un ordigno venne fatto brillare allo sportello ATM dell’ufficio postale, lasciando tutti ammutoliti.
Psicologia dei derubati
I Sali e Tabacchi, in barba al Covid-19 e alla paura di un virus che attacca ferocemente le vie respiratorie, non hanno mai chiuso i battenti.Una mole di lavoro elevata, non tanto per le giocate e la rivendita di tabacchi, ma per l'aiuto, a volte essenziale, allo snellimento burocratico sul territorio e alla distribuzione di mascherine. Centinaia di bollette e altre operazioni amministrative mettono a dura prova le lavoratrici ed i lavoratori che ogni nove anni devono rinnovare "le carte" per la licenza di vendita al pubblico. Piccola nota la crescita esponenziale di giocate al lotto del numero settantanove che nella smorfia simboleggia o'mariuolo.
L'etimologia del Mariuolo
Birba, birbante, birbo, birbone, briccone, canaglia, farabutto, filibustiere, furfante, gaglioffo, imbroglione, lestofante, malandrino, manigoldo, mascalzone, ribaldo, truffatore, ingannatore sono alcuni dei sinonimi di un termine che ha radici antiche e che si perdono nel tempo. Il termine è rimasto in uso nella lingua Napolitana, ma venne usato anche da personaggi di spessore come Manzoni, Collodi, Mazzini o il Berni.
Il capo di tutta una banda di scrocchi, e mariuoli, che infesta da molti anni Londra (Mazzini)
Marïòlo, letteralmente marïuòlo è un sostantivo maschile dall'etimo incerto. Secondo alcuni - si legge su Vesuvio dal Vivo - deriva dall’antico aggettivo francese mariol (furbacchione), secondo altri dal greco margiólos (astuto, furbo ecc.), secondo altri ancora dalle parole spagnole marraio/marrullero (imbroglione/monello). Invece il glottologo e linguista Carlo Battisti sostiene che sia molto più probabile e certo che la parola risalga dal termine latino mareólo. In molti, inoltre, la collegano al nome di Maria: potrebbe derivare da espressioni come "far le Marie", ovvero non saper qualcosa e fingere devozione e semplicità.
Riflessioni
Il problema "Mariuoli" è una piaga della società, da tempo immemore, oltre i confini della nostra Caudium. Negli anni Venti la tecnologia permette un controllo a tappetto e prima o poi il fenomeno potrebbe essere debellato dalle super telecamere, private e comunali, da far invidia a Giorgio Orwell, autore nel 1948 del romanzo di fantapolitica "1984", opera in cui lo scrittore immaginava una società sotto l'occhio onnipresente del Grande Fratello.
Per ora cerchiamo più collaborazione tra Istituzioni e comunità, anche se alla radice c'è il profondo disagio sociale di una società borghese che non vede le venature di povertà presenti sul territorio meridionale. Serve un pugno duro e di ferro contro la malavita, senza dimenticare la necessità di creare le basi per una crescita occupazionale, culturale ed etica.
Arginare il dilagare dei furti è un problema di attualità, mentre la struttura che dovrebbe garantire sviluppo, sicurezza e prosperità a lungo termine è, a nostro avviso, l'Unione dei Comuni della Valle Caudina. La Nuova Caudium deve progettare il futuro e superare questa situazione frastagliata che lascia scoperto il fianco di molti onesti abitanti della Valle, in balia di balordi e affamati delinquenti.
Un tavolo di lavoro per arrivare ad un protocollo d'intesa tra Unione, Prefetture di Avellino, Benevento, la Federazione italiana tabaccai e Forze dell'ordine per aprire ufficialmente un piano di prevenzione contro la criminalità, in questo caso specifico, a difesa delle tabaccherie della provincia. Purtroppo, le tabaccherie sono esposte più di altre categorie di esercizi commerciali al rischio di rapine e furti. Oltre a promuovere l'adozione di mezzi di prevenzione e difesa, serve il contributo, ribadiamo, dell'Unione dei Comuni della Valle Caudina, per non vanificare le politiche messe in campo dai singoli paesi.
La Redazione de Lo Schiaffo 321 esprime vicinanza alle vittime dell'ennesimo furto, ma non punta il dito contro le FdO. Sarebbe fin troppo riduttivo attaccare quando emergono episodi del genere. Il problema è talmente profondo che merita ben altri approfondimenti. Paradossalmente in altre zone d'Italia, dove c'è una scarsa attività di microcriminalità, comanda, quasi indisturbata, la macrocriminalità con un ampio movimento di tangenti per ottenere garanzie e protezioni. Il fenomeno dei fuorilegge che dettano legge, meglio conosciuto come pizzo, è una piaga italiota, unica nel suo genere.
Chiudiamo cercando di strappare, almeno, un sorriso alle lettici ed ai lettori della nostra rivista digitale di approfondimento. Andrea Chiara Grillo, giornalista di Vesuvio dal Vivo, riportò uno stralcio di Napoli Milionaria scritta da Eduardo de Filippo nel 1945, il tristemente famoso anno zero della Repubblica:
“Mariuolo se nasce. E nun se po’ dicere ca ‘o mariuolo è napulitano. Oppure romano. Milanese. Inglese. Francese. Tedesco. Americano…
‘O mariuolo è mariuolo sulamente. Nun tene mamma, nun tene pato, nun tene famiglia. Nun tene nazionalità. E nun trova posto dint’ ‘o paese nuosto. No. Pecché… Siccomme ‘o paese nuosto nun porta na bon’ annummenata… Che vuo’ fa’? È na disgrazia…
Appena sentono :«napoletano», già se mettono in guardia. Pecché è stato sempe accussì. Perciò… tu ca si’ giovane, aviss’ ‘a da’ ‘o buono esempio… accussì quanno te truove e siente ca parlano male d’ ‘o paese tuio, tu, cu tutt’ ‘a cuscienza, può dicere: – «Va bene, ma ce stanno ‘e mariuole e ‘a gente onesta, comme e dint’ ‘a tutt’ ‘e paise d’ ‘o munno.”
Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo
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